22 gennaio 2013
16 febbraio 2013
Credo che sia una esperienza comune a molti quella di essere perseguitati da volantini elettorali: li trovi sul parabrezza del motorino, sotto al tergicristallo della macchina, nella cassetta delle lettere dove non entra più la posta ordinaria, perfino sul tappetino davanti alla porta di casa. E poi ci sono anche i manifesti abusivi e, soprattutto, le evoluzioni tecnologiche dello stalking politico: le email e gli sms.
Inutile scervellarsi per ricordare quando e dove hai dato l’autorizzazione a farti invitare all’Hotel x o alla cena y, all’incontro imperdibile z o alla raccolta di firme per m. Decidi che non importa e ti concentri sul rimedio. Ma il rimedio sembra sfuggirti di mano: quando ricevi una email, scrivi al mittente pregandolo di toglierti dalla mailing list (non sempre funziona e spesso il mittente si innervosisce e si offende, forse perché non abbiamo capito l’importanza delle email suddette). Il suggerimento di ficcarli tutti nella cartella spam ha molte controindicazioni - lo capite da soli, spero.
Quando si tratta di sms la faccenda si complica. Prima di tutto a volte non è nemmeno chiaro da chi arrivino, e tocca cercare dove e per chi sia candidato il tizio che ti invita alla cena n. Quasi sempre sono numeri sordi e ciechi - inutile provare a rispondere con sms furiosi o a telefonare.
Un caso recente è particolarmente ostinato, e proviene dal Pd - se nazionale o regionale non mi è chiaro.
Dopo un ennesimo sms (22 gennaio 2013) e dopo vari tentativi miseramente falliti ho cercato su google i recapiti del Pd nazionale e ho telefonato ai numeri trovati sul sito. Dopo qualche telefonata mi ha finalmente risposto un tipo che mi ha consigliato di mandare una email all’indirizzo dedicato alla privacy: privacy@partitodemocratico.it.
Scrivo chiedendo di essere cancellata da tutti i presenti e futuri elenchi, e il giorno dopo ricevo la risposta: dall’elenco degli invii sms del Pd nazionale sono stata cancellata (quando mai mi ero iscritta?), ma da quelli regionali?
Evidentemente no, perché sabato scorso (16 febbraio 2013) mi arriva l’ennesimo sms.
Immagino che una buona soluzione sia cambiare numero di telefono, dopo avere magari compilato una segnalazione al Garante della Privacy.
Se qualcuno di voi ha suggerimenti migliori mandatemi un sms.
ps
Cercando nella mia posta ho trovato una mia richiesta inviata a privacy@partitodemocratico.it risalente al 2010 (ottobre e novembre).
Perdona l'ingenuità, quali sono le controindicazioni del segnare quelle email come spam?
RispondiEliminaPerdona l'ingenuità: quali sarebbero le controindicazioni del segnare come spam quelle email?
RispondiEliminaNon c'era ironia nella mia domanda, nient'affatto retorica, se è per questo che non mi hai (ancora) risposto.
RispondiEliminaO forse, semplicemente, l'ingenuità no, non si perdona.
Non ti avevo risposto perché non avevo letto il commento.
RispondiEliminaIl problema di segnare troppi mittenti come spam è la perdita di tempo (devo comunque controllare la cartella di spam perché a volte ci trovo mail buone, perciò la soluzione ideale sarebbe non ricevere mail persecutorie, quella subideale di poterle fermare una volta ricevute, etc. etc.). Il risultato - appunto - è una gran perdita di tempo.
Non avevo risposto perché non avevo letto.
RispondiEliminaLe controidicazioni sono perdere tempo: se in spam mi entrano troppe mail il controllo (necessario perché a volte ci finiscono mail buone) diventa uno strazio. Inoltre non avendo consentito a ricevere alcune mail, mi piacerebbe avere la possibilità di bloccarle all'origine e non arrivate a destinazione. Temo sia una partita persa.