Io non so da dove venga questa voglia di distruggere (perché anche una parola distrugge), di deridere il sentimento di rispetto e di devozione che fa cambiare vita a tante madri, che le muove nella fatica di fare figli, di servirli, di crescerli... Da quale serbatoio o cloaca di livore viene questa ansia di offendere un comune sentire e proprio nei giorni in cui la violenza demente su un bambino ha fatto pianger la sua vita – da parte dei genitori come di tanti e anche del presidente Ciampi – appunto come sacra? Da che fosso viene questo odio per un sentimento d’amore?e prosegue poi in un crescendo di invettive, che tradiscono una violenza almeno pari a quella che si imputa a Pannella.
Non spetta a me difendere il leader radicale; e tuttavia è del tutto palese – perfino dalle parole che Rondoni gli attribuisce! – che Pannella pensava e parlava della mera vita biologica (come quella di un embrione, appunto), e non della vita personale (come quella di un bambino). Naturalmente il giornalista di Avvenire riterrà in qualche modo che la vita personale caratterizzi anche l’embrione appena formato; ma uno sforzo per capire chi la pensa in modo differente non avrebbe dovuto essere del tutto al di là delle sue capacità.
E poi, è così sicuro Rondoni che il «senso sacro dell’esistenza» (sia pure l’esistenza personale) e la «reverenza verso qualcosa di più grande di sé» siano la stessa cosa dell’amore di una madre per il proprio bambino (a meno di non intenderli come banali metafore)?
Nessun commento:
Posta un commento