Immaginiamo di essere un marziano atterrato da poco (e forse per sbaglio) sulla Terra. Ci portano in giro per la città e per le autostrade e siamo attratti dalle scritte a lettere cubitali “Paolo è vivo” oppure “Giovanni è ancora tra noi”. Incuriositi e incapaci di capirne il senso, chiediamo delucidazioni al nostro interlocutore umano. E lui ci racconta degli anni di piombo e dei tentacoli recenti; ci racconta delle faide tra bande e della rabbia per ragazzi morti stupidamente. Ma poi si interrompe perché deve comprare il giornale e ferma la macchina davanti ad una edicola. Scendiamo insieme all’umano ed esploriamo questo piccolo cubo di metallo verde (i materiali i marziani li conoscono bene). L’umano collega prontamente l’oggetto fissato dall’occhio straniero al nome che lo denota: quotidiano, settimanale, dvd, macchinette, libri di cucina. Ben strano mondo composito ed eterogeneo! Ma poi riconosciamo qualcosa di familiare, e fieri di ricambiare il nostro insegnante con la dimostrazione di avere appreso, in cotanto dialogo ci impantaniamo.
“Karol pure era un terrorista?”
“Come?”
“Dico, Karol ha fatto la stessa fine di Paolo e di Giovanni?”
“No, no. Karol era Giovanni Paolo II”
“Il Papa? Quello che è morto un anno fa? Pure da noi hanno mandato le dirette dal Vaticano. Ma scusa, è un libro vecchio questo?”
Si intromette l’edicolante: “Lo davano con Famiglia Cristiana all’inizio di aprile, se lo vuoi fanno 7 euro”
“Ma scusa eh, ma se è morto un anno fa, perché scrivono che è vivo?”
“Vivo nel senso che, cioè, non è proprio morto. Non del tutto. È ancora vivo, insomma stai sempre a domandare, vuoi che te lo compri?”
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