mercoledì 19 aprile 2006

L’essenza di Giulio Meotti

Sul Foglio di oggi Giulio Meotti chiosa il testo di monsignor Angelo Comastri che ha accompagnato la Via Crucis di venerdì 14, scrivendo tra l’altro («L’anti-disegno e l’essenza dell’uomo volatilizzata nel processo evolutivo», p. III dell’inserto):
Comastri ha denunciato … il processo che pretende di “reinventare l’umanità modificando la grammatica stessa della vita”. Per capire facciamo un passo indietro. Era un pomeriggio di sessant’anni fa. Il biofisico Francis Crick si avventa dentro l’Eagle, un pub di Cambridge: “Abbiamo trovato il segreto della vita”, esclama il futuro Nobel. Da allora si è detto che è il Dna ad aver creato la vita, che lì tutto inizia e finisce, seme di destino e discrimine per la vita o la morte. Ma la ragione ci suggerisce il contrario: la vita ha creato il Dna. Contemporaneamente alla scoperta di Watson e Crick, una visione riduzionista del pensiero scientifico ha preteso, infatti, che si conoscesse sempre meno cos’è un uomo. Comastri parla di un “anti-disegno”, … pone radicalmente in discussione l’idea neo-evoluzionistica per cui le specie viventi discendono da specie precedenti sempre più semplici, fino ad arrivare agli organismi unicellulari, riducendo la vita a fanghiglia informe, materia inanimata. … “Anti-disegno” significa che l’essenza originaria dell’uomo si è volatilizzata nel carattere passeggero e lunatico del processo evolutivo.
Verrebbe facile ironizzare sull’informazione approssimativa (la data sbagliata, il Dna che ha «creato la vita» – forse Meotti avrà orecchiato qualche notizia di terza mano sull’ipotesi del mondo a Rna) e sulla filosofia dozzinale (l’anti-riduzionismo che presuppone proprio il riduzionismo che dice di combattere: se la vita ha avuto origine dalla «fanghiglia», allora la vita non è che fanghiglia...). Ma quello che colpisce di più è l’adesione esplicita (ancorché vagamente sibillina) a quella teoria del Disegno Intelligente che ha passato una verniciata di scienza sul vecchio creazionismo dei fondamentalisti americani: «la ragione ci suggerisce il contrario: la vita ha creato il Dna».
Se Meotti fosse più informato (o più sincero?) sostituirebbe la parola «ragione» con «ideologia»: perché la reazione anti-scientifica non prende le mosse da obiezioni razionali, ma – soprattutto nella sua versione italica – dal desiderio tutto ideologico di ancorare l’uomo a una pretesa essenza originaria e immutabile, in modo da legittimare vecchie forme di dominio, ed altre più nuove che da quelle a loro volta cercano legittimazione. Essere il bersaglio degli ideologi sembra del resto il destino della Teoria dell’Evoluzione; il caso più eclatante risale, com’è noto, all’Unione Sovietica degli anni Trenta – anche se il paragone sarebbe sicuramente rigettato con sdegno dai tanti Lysenko in sedicesimo che oggi imperversano.

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