In un lungo e denso articolo, di cui mi accorgo solo ora, Stanley Kurtz esamina le prospettive della legalizzazione delle unioni poliamorose («Here Come the Brides», The Weekly Standard, 26 dicembre 2005). Kurtz parte da un esame del caso di Victor e Bianca de Bruijn e di Mirjam Geven, un uomo eterosessuale e due donne bisessuali che il 23 settembre 2005 hanno sottoscritto un contratto legale di coabitazione a tre in Olanda, avviando allo stesso tempo un ménage à trois; in seguito passa ad illustrare la politica della Chiesa Unitaria americana a favore del poliamore. La sua tesi è che ben presto le persone bisessuali chiederanno la legalizzazione del matrimonio di gruppo, in quanto struttura più adatta entro la quale esprimere il proprio orientamento sessuale.
È un po’ difficile vedere perché questa premessa dovrebbe essere valida (non basta certo l’asserita – da Kurtz – propensione dei bisessuali a una maggiore promiscuità). L’autore segna comunque un punto quando fa notare che l’orientamento bisessuale di almeno una parte dei partecipanti potrebbe rendere psicologicamente possibile la poligamia, rimuovendo la causa scatenante della gelosia tra i vari partner.
Mi piacerebbe sperimentare la poligamia senza gelosia. Chissà.
RispondiEliminaCarlotta
Ahò promiscua a chi? ;)
RispondiEliminaMica mi ricadrai nel cliché...
Io sono piuttosto favorevole ai "poliamori", anche se personalmente temo di essere troppo possessiva.
Credo che funzioni quando c'è equilibrio tra tutti i componenti, come nel caso citato nell'articolo.
In fondo finchè sono tutti adulti e sono felici così cosa ci sarebbe di male?
No, no, niente cliché da parte mia, non temere! Quando ho scritto «l’asserita propensione dei bisessuali a una maggiore promiscuità» intendevo asserita dall’autore dell’articolo. Ora magari modifico la frase per renderla più chiara.
RispondiEliminaAhhh ecco :)
RispondiEliminaE' la mia tonsilla aliena che mi rende i concetti difficili da assimilare... che poi io personalmente sia dedita al libertinaggio naturalmente è un'altra storia, solo che le idee di Kurtz mi paiono troppo categorizzanti.
Quello su cui sono d'accordo è il non demonizzare questo tipo di unione.
Ma ne avevamo già parlato a suo tempo :)