mercoledì 7 giugno 2006

Prendendo Socci sul serio

Lo so, prendere Antonio Socci sul serio sembra impossibile per definizione; e provare a rispondere razionalmente al suo ultimo articolo, «E perché no il matrimonio con le scimmie» (Libero, 6 giugno 2006), significa non capire la vera natura di pezzi come quello: invettive poco sgrossate per un pubblico di bocca buona, orazioncelle ruffiane per galvanizzare la truppa degli stranicristiani, che poi se le segnaleranno compiaciuti l’un l’altro («Antonio gliele ha cantate un’altra volta!»), e correranno a ricopiarle nei loro blog clericoliberali. Questi materiali meriterebbero al massimo la risposta bruciante di Malvino; ma noi di Bioetica abbiamo fatto un voto ad Atena, e dobbiamo purtroppo rispondere con argomenti razionali, come se Socci non fosse l’imbonitore che è. Ce ne scusiamo con i lettori.
Cara Rosy,
vorrei segnalarti una notizia: in India, il 31 maggio scorso, una ragazza di 30 anni, Bimbala Bas, ha sposato un cobra … sarà un bel problema per te, caro ministro, rispondere di no al riconoscimento da parte dello Stato anche di questo tipo di “famiglia” qualora queste coppie dovessero emigrare qua. O essere emulate da altri emigrati già nella penisola. Infatti, una volta affermato che lo Stato italiano deve riconoscere qualunque convivenza che unisca due esseri, in base a quale ragionamento si potrà negare a chi ha questi gusti tale riconoscimento?
Forse in base al ragionamento che entrambi gli «esseri» dovrebbero dare il loro consenso?
Si dirà che in questo caso trattasi di uomo e animale e che tutt’altra cosa è la convivenza fra due persone. Certo, per me infatti sarebbe offensivo e assurdo metterli sullo stesso piano. Ma mi chiedo se è assurdo anche per la Sinistra che, per esempio, intende proibire gli esperimenti di laboratorio sui topi e permetterli sugli embrioni umani.
Questa proposta (di una parte ultra-minoritaria della «sinistra», e che noi stessi non condividiamo), che Socci trova tanto assurda, ha tuttavia un suo fondamento logico: un topo soggetto ad esperimenti può provare terrore e dolore fisico; un embrione no – e non ha neppure un’esistenza soggettiva che possa essere interrotta dalla morte. Se poi si vuole spostare il discorso sulla «dignità umana» di cui l’embrione sarebbe dotato, si può rispondere che la dignità viene accordata ad un essere umano in quanto essere autocosciente; non è un’essenza misteriosa che si attribuisce automaticamente ad ogni lacerto dotato del giusto codice genetico. Libero Socci di dissentire, roteando senza posa gli occhi spiritati; ma prima potrebbe anche fare lo sforzo di comprendere.
nella Spagna di Zapatero è ormai operativo il progetto dei socialisti di riconoscimento dei “diritti dell’uomo” anche per le scimmie. Una volta che le scimmie avranno ottenuto tale parificazione all’uomo, come e perché si potrà negare loro il diritto di “sposare” degli esseri umani?
I diritti da riconoscere secondo il progetto spagnolo alle grandi scimmie non sono i «diritti dell’uomo», ma il diritto alla vita, il diritto di non essere imprigionati senza giusto motivo, il diritto di non essere torturati; e nient’altro. Ma forse anche questa sarebbe una concessione eccessiva, a giudizio di Socci.
In realtà i Pacs … in Italia trovano un muro invalicabile: la Costituzione italiana. Il testo della Carta è chiaro nell’escludere i Pacs, cioè il riconoscimento giuridico di tutte le forme di convivenza che non siano il matrimonio fra due esseri umani, uno di sesso maschile e l’altro di sesso femminile. All’articolo 29 infatti afferma che “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”. Parlando di matrimonio è certo e indiscutibile che i costituenti, nel 1946, intendessero parlare dell’unico matrimonio esistente (allora come ora), cioè l’unione di un uomo e una donna contratta davanti allo Stato. Ma siccome c’è qualche Azzeccagarbugli della Sinistra secondo cui questa formulazione potrebbe essere intesa in senso lato (per esempio anche includente coppie gay), va sottolineato che al successivo articolo 30 si spiega nel dettaglio che per coniugi la Costituzione intende i “genitori” che hanno “dovere e diritto” di “mantenere, istruire ed educare i figli”.
Strano, ho letto e riletto l’articolo 30, e non trovo scritto da nessuna parte quello che Socci dice di averci trovato; in effetti, la parola «coniuge» non viene neppure citata... Ma del resto, come potrebbe essere altrimenti? Forse che due persone che si sposano ma non hanno figli (per scelta o per necessità) non sono coniugi? Piuttosto, diamo un’occhiata ai commi 1 e 3:
È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.
La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima.
Non vi sembra che si adattino perfettamente al caso di due donne omosessuali che generino dei figli ricorrendo all’aiuto di un amico, oppure a quello di un uomo che porti nell’unione col suo compagno un figlio avuto in precedenza? Ma non ditelo a Socci, mi raccomando!
Nel’Islam, com’è noto, è permessa la poligamia, direttamente dal Corano. Fino a quattro mogli (mentre è proibito alle donne avere più mariti). Per quale ragione – se farete riconoscere dallo Stato tante forme di famiglia, compresa quella gay – non dovrebbe essere legalizzata anche la poligamia? Tu dirai che è una istituzione umiliante e degradante per le donne. Ma è solo la tua opinione (e anche la mia). Se ci sono (come ci sono) donne islamiche favorevoli, con quali ragioni impedirlo loro dopo che avete teorizzato che è famiglia ciò che soggettivamente l’individuo ritiene tale?
Con queste ragioni, per esempio.
Ma se non controlliamo l’immigrazione e non blindiamo la Costituzione italiana, per esempio sulla famiglia e i diritti delle donne (e anche la Costituzione europea, d’impronta multiculturale), la poligamia – potete starne certi – arriverà. E voi, cara Rosy, porterete la responsabilità storica della distruzione della nostra civiltà. Ti rendi conto della gravità di ciò che – con spensierata incoscienza – state perpetrando? È meglio dare ascolto all’Italia di buon senso. E alla Chiesa che già molte volte ha salvato la nostra civiltà dalle invasioni degli unni, dei vandali e da quelle dei musulmani.
Ma non dall’invasione dei Socci, purtroppo.

1 commento:

  1. mamma mia socci. non capisco come un cervello del genere sia potuto nascere in toscana.

    l'ho sentito sostenere la tesi del succitato articolo un paio di giorni fa su radio24. il conduttore non sapeva più dove sbattere la testa, e ha chiuso il collegamento dicendo "sono convinto che anche con giorni di colloquio io e socci non ci troveremo mai d'accordo"

    RispondiElimina