Accade a volte che ci sia qualche dichiarazione con un sapore di ragionevolezza. Come nel caso di Umberto Veronesi sulle legalizzazione delle droghe cosiddette pesanti (L’ex ministro Veronesi: sì all’eroina di Stato, Il Corriere della Sera, 13 giugno 2006): «La legalizzazione delle droghe ha effetti positivi. Intendiamoci: io sono contro tutti gli stupefacenti, ma penso che non sia con il proibizionismo che si risolva il problema».
Prosegue Veronesi: «abbiamo soltanto due scelte davanti a noi: proibire o educare. È possibile proibire? E, soprattutto, possiamo essere certi che la proibizione sia rispettata? Io credo di no».
Inoltre «la proibizione non è un deterrente, al contrario fa aumentare nei giovani il desiderio della trasgressione. Non solo: la proibizione rende costosissime le droghe e spinge chi ne fa uso a compiere atti criminali per procurarsele. E c’è un ultimo argomento a favore della droga di Stato: il proibizionismo è all’origine del mercato nero che alimenta la malavita internazionale e in Italia è la principale fonte di sostentamento per la mafia. Sono convinto che se vogliamo combattere davvero la criminalità organizzata bisognerà considerare seriamente l’abolizione del proibizionismo».
Cavolo ma vi scopro adesso....adesso mi scateno e vi mando a commentare tuttii mei amici che la pensano come me e come voi. Voi dovete avere più visibilità sennò che scrivete a fare su questi temi? Aggregatevi su Tocqueville (www.tocque-ville.it) e su Bookcafè (http://www.bookcafe.net/blog/filter/join.cfm) e se volete altri aggregatori fatevi vivi!!
RispondiEliminaIntanto mille grazie! Per gli aggregatori adesso vediamo.
RispondiEliminaRicorrere a droghe 'sane' farebbe bene a molti...
RispondiEliminaAntonio