Noto con crescente imbarazzo che mi si accusa di logiche lottizzatrici per la nomina della professoressa Paola Muti, scienziata di indiscussa fama internazionale da solo un anno in Italia dopo 11 anni negli Stati Uniti dove è professore ad Harvard e all’Università dello Stato di New York, nonché membro permanente del National Institute of Health degli Stati Uniti. Una professionalità testimoniata dai numerosissimi messaggi di congratulazioni e assenso per la nomina pervenuti da ricercatori di tutto il mondo. E, vorrei far notare, da ricercatori, non da politici.Le ragioni della protesta appaiono davvero pretestuose. E, forse, nella quiete estiva, è un gioco divertente presentare interrogazioni parlamentari. Secondo Luciano Ciocchetti, deputato Udc,
Prima di parlare invito quindi i miei colleghi parlamentari, che con tanta animosità difendono il precedente direttore scientifico, di leggere curriculum e referenze professionali della professoressa Muti.
Li invito inoltre a riflettere sul fatto che la revoca della nomina del Professor Cognetti è avvenuta al momento del mio insediamento insieme alla revoca di tutte le nomine delle direzioni scientifiche degli Irccs italiani fatte dall’allora Ministro della Salute ad interim Silvio Berlusconi.
Queste nomine erano state infatti varate addirittura pochi giorni prima che Berlusconi lasciasse il Ministero e cioè un mese dopo le elezioni e alla vigilia dell’insediamento del Governo Prodi.
La revoca era quindi doverosa, proprio al fine di assumere piena responsabilità di indirizzo da parte del Ministro in carica sulle scelte e sulle linee di ricerca degli Irccs che fanno parte della rete di ricerca italiana coordinata appunto dal Ministero della Salute.
Per questo, con trasparenza e serenità di giudizio, abbiamo già provveduto al rinnovo delle direzioni scientifiche degli Irccs della Lombardia il 12 luglio scorso, in pieno accordo con il Presidente Formigoni, così come abbiamo rinnovato ieri quelle del Lazio con l’accordo del Presidente Marrazzo e così come stiamo rinnovando quelle delle altre Regioni con pari armonia e condivisione.
So della valenza e della professionalità del professor Cognetti, con il quale ho avuto per altro contatti finalizzati a valorizzarne la professionalità e che proseguirà ad esercitare la sua funzione di primario oncologo al Regina Elena dove sono certa continuerà ad essere apprezzato dai suoi pazienti, ma certamente quanto sta accadendo non fa onore all’uomo né tantomeno allo scienziato.
La sinistra e il governo Prodi non guardano in faccia a nessuno. Non basta essere esperti luminari della comunità scientifica, come il prof. Cognetti, per dirigere un importante istituto scientifico come il Regina Elena. Occorre pensarla come loro, altrimenti si è fuori. Questa azione sistematica di epurazione che il ministro Turco sta portando avanti è deprecabile e non colpisce soltanto il prof. Cognetti. Il ministro Turco ha infatti provveduto ad allontanare anche il Dott. Picardo quale direttore scientifico dell’Istituto San Gallicano di Roma. Ho presentato un’interrogazione al ministro per sapere sulla base di quali considerazioni tecniche, e spero non politiche, ha operato questo avvicendamento. Vorrei infatti sapere quali siano stati le motivazioni di questa scelta considerando che il nuovo direttore scientifico, dott. Di Carlo, aveva partecipato per 2 volte alle selezioni per ricoprire questo incarico e per due volte era stato scelto un altro candidato, l’ultima volta proprio il dott. Picardo. Chiedo al ministro se effettivamente il curriculum del dott. Di Carlo sia significativamente migliorato in questi anni tanto da ritenere opportuno la sua sostituzione con il dott. Picardo che in questi anni ha ben operato. Non sarà l’ennesimo caso di scelte frutto della logica di spartizione delle poltrone che al ministro Turco sembra piacere tanto?(Sanità: Ciocchetti; Cognetti, sinistra non guarda in faccia a nessuno, Sabaudia News, 4 agosto 2006).
I corsivi sono miei.
Ecco da dove veniva quello scricchiolio di unghie sugli specchi che si sentiva... dall'Udc...
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