La Chiesa, quindi, non deve esser semplicemente un’agenzia impegnata nel sociale, che accudisce i vecchi, gl’immigrati, i bisognosi in genere. La Chiesa, in Italia e nel mondo, deve essere il veicolo per la diffusione del messaggio di Gesù Cristo, che, sì, si può concretare attraverso l’aiuto materiale ai bisognosi, ma senza dimenticarsi che la sfera spirituale viene prima, anche mediante il recupero della tradizione, delle proprie radici, dell’Amore per la vita.* Assessore del Comune di Sant’Angelo Lodigiano, ci tiene a precisare. E anche noi!
Ponendo in essere anche dei no chiari. No all’aborto. No all’eutanasia. No a forme di convivenza riconosciute dalla Stato diverse dal matrimonio. In una società dove tutto è relativo, in cui predomina il permissivismo su tutto, in cui le regole sono fatte per essere contravvenute, in una società in cui essere cristiano è sinonimo di silenzio perché è meglio essere cristiano senza dirlo che proclamarlo senza esserlo, Benedetto XVI ci dà un messaggio di speranza.
Non propone nuove crociate, come alcuni erroneamente dicono. Propone alla Chiesa cattolica in Italia di testimoniare Cristo alla nazione, affinché sia reso visibile il grande sì della Fede alla persona umana, la quale è dotata di ragione, intelligenza e amore e che ha bisogno di educazione all’amore per Cristo. Il tutto con l’ausilio dei politici cattolici seppur la Chiesa non sia un agente politico, però nello stesso tempo ha un interesse profondo per il bene della comunità politica, la cui anima è la giustizia.
Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano
John Stuart Mill, La libertà
giovedì 30 novembre 2006
Stupidario eutanasia 11
Emanuele Maestri* (L’impegno dei cristiani in politica, AgendaLodi, 30 novembre 2006):
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