Boicottaggio. Questa la parola d’ordine lanciata dalla Cdl contro i grandi magazzini che, quest’anno, non venderanno il presepe natalizio. Nel mirino di alcuni prestigiosi esponenti del centrodestra catene come Ikea, Rinascente, Standa, Oviesse colpevoli di aver abbandonato la tradizione in nome delle vendite.«Una vergognosa colonizzazione messa in atto per sradicare l’identità cristiana»: caro Volontè, ma colonizzazione di chi? Dei musulmani? Degli Svedesi? O forse delle renne di Babbo Natale? Poteva almeno specificare da che parte arriva la minaccia! Così non sappiamo da che parte volgerci: a sud, a nord, a ovest... E mentre giriamo su noi stessi, disorientati, ecco che già una mano assassina si allunga alle nostre spalle e – ZAC! – il presepe non c’è più, e con lui se n’è andata anche tutta la cultura italiana, morta di questa mala morte, condannata dall’equazione ferrea: Italia − Presepe = 0.
L’invito è rivolto ai «cattolici» e alle «persone di buon senso» e il più agguerrito sostenitore della campagna-contro è Luca Volontè, capogruppo Udc alla Camera: «L’esclusione della vendita del presepe in Italia, da parte di Ikea, Rinascente, Standa, Oviesse e di altri gruppi multinazionali, è il risultato di una vergognosa colonizzazione messa in atto per sradicare l’identità cristiana e per togliere a un paese cattolico come il nostro un simbolo secolare che rappresenta il natale».
Secondo l’esponente centrista «siamo di fronte all’ennesima prova di un relativismo laicista che finisce per spianare la strada all’estremismo islamico». Quindi il monito: «I consumatori sappiano che, insieme ai prodotti a basso costo, da queste aziende si acquista anche l’eutanasia culturale del paese».
I colleghi di Volontè – ehi, c’è anche il senatore-professore! – aggiungono il carico da novanta:
Stessi toni da crociata per Gaetano Quagliarello di Forza Italia e Alfredo Mantovano di Alleanza Nazionale, che accusano Ikea di «evidente pregiudizio anticattolico» e concludono: serve «un sano boicottaggio natalizio». E l’azzurra Isabella Bertolini si spinge a definire l’iniziativa di Ikea «laicismo esasperato che, in nome di un finto rispetto per altri credi religiosi, offende la cultura del nostro paese».Che angoscia! Che terrore! Per alleviare lo stress, l’intera redazione di Bioetica ha deciso di darsi quanto prima allo shopping...
Le critiche trovano concorde il vescovo di Imola, Tommaso Ghirelli secondo il quale «chi vende è padrone di vendere quello che vuole, ma sarebbe più moderno vendere tutto invece di togliere». Eliminare il presepe, poi, e «proprio in Italia», paese a «tradizione cattolica», il paese dove «San Francesco ha inventato il presepe», è un segnale negativo. L’alto prelato definisce «improvvida» la scelta dei magazzini di non vendere il presepe.
mi unisco alla spedizione shoppingosa, ne ho proprio bisogno.
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