Una persona che non si trovi sola, che sia adeguatamente sostenuta, aiutata e ben curata, anche umanamente e psicologicamente, può voler continuare a vivere. Lo ha detto il ministro della Salute, Livia Turco, parlando con i giornalisti del caso Welby, durante la sua visita alla Fondazione Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano.Menomale che almeno Welby sia libero di accettare o di rifiutare la visita gentilmente offerta.
Livia Turco ha chiesto di andare a trovare Welby “per capire se la qualità delle cure e il livello di assistenza, dovere che sento come ministro, sono adeguate.
Perché, in questa vicenda – ha detto – si è parlato poco dell’assistenza reale che egli ha, di quanto quella straordinaria donna che gli sta accanto è davvero aiutata. Ecco, a me, come ministro e come donna, interessa sapere questo. Per questo, che viene prima di ogni altra cosa, ho chiesto di andarlo a trovare”.
“E questo, se mi consentite – ha continuato il ministro – viene prima di ogni altra cosa. Perché sono convinta e resto convinta – ha detto in particolare il ministro – che una persona che non si trovi sola, che è sostenuta, che è aiutata, che ha cure adeguate, che ha il sostegno umano, psicologico...Beh insomma...”. Vorrebbe continuare a vivere?, suggerisce un cronista. “Sì. Sono convinta di questo”, ha risposto Turco. Ci andrà prima di Natale? “Non dipende da me – ha risposto il ministro. Io ho chiesto di andarlo a trovare, però lui è libero di accettare o di rifiutare”.
Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano
John Stuart Mill, La libertà
martedì 19 dicembre 2006
Troppo anche per lo stupidario eutanasia
Livia Turco (Turco: cure adeguate possono indurre voglia vivere, ANSA, 19 dicembre 2006):
Cioè, come donna, in quanto donna , e proprio donna e soprattutto donna, io mi sento di dire alla Turco :" cara Livia, il fatto di essere donna non ti autorizza a sparare ca...ate".
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