Noi non abbiamo mai rifiutato il dialogo a priori. E sui singoli temi concreti saremmo anche disponibili a confrontarci. Ma non possiamo farlo con questa maggioranza che ha una visione totalmente antitetica alla nostra sui valori fondamentali della società ed è ostaggio di una sinistra conservatrice che non vuole cambiare nulla.Insomma: dialogo sì ma solo alle nostre condizioni e all’interno della nostra visione del mondo; dialogo sì ma non ci venite a dire che il Nord deve sopportare il Sud (che è come un parassita attaccato ad una florida pianta); dialogo sì ma di Pacs e di diritto di voto agli immigrati non se ne parla.
[…]
Il discorso di fine anno del presidente Napolitano non mi è piaciuto in due passaggi. Il primo è stato quello in cui ha spiegato che il Nord non può crescere da solo. Così, al danno del fatto che il Nord deve lasciare al Sud un milione di miliardi ogni dieci anni, si è anche aggiunta la beffa del Capo dello Stato che ci dice che noi senza di loro non potremmo farcela e quindi dobbiamo ringraziarli per il fatto che ci concedono ogni dieci anni di dargli un milione di miliardi...
[Il secondo è stato il] reiterato invito al dialogo. Ma come si fa a dialogare con chi vuole i Pacs, con chi vuole dare il voto agli immigrati, con chi vota l’indulto, con chi vuole scardinare la nostra società minando i suoi valori fondamentali?
Di che si può parlare, del colore della cravatta?
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