mercoledì 3 gennaio 2007

Fiori, Fioroni e fionde (stessa radice, “fio”)

Il nostro ministro della Pubblica Istruzione si barcamena tra bioetica, eutanasia ed eugenetica (Italia. Fioroni: eutanasia ed eugenetica hanno stessa radice... (“eu”), Vivere & Morire, 3 gennaio), con risultati strabilianti:
Su temi come quello della bioetica non si può fare un programma di governo. Ne è convinto il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni che si è soffermato sulla questione in un’intervista a Radio 24.
“Credo che esista un grande spazio per la libertà di coscienza, laddove gli argomenti coinvolgono direttamente il rapporto con la propria concezione della vita e della morte”. Il ministro ha quindi aggiunto che “non si può fare su questi temi un programma di governo”. “Ci troveremmo di fronte all’idea di uno Stato etico. Credo che eutanasia ed eugenetica abbiano la stessa radice, eu, che prevede la definizione per legge, da parte di terzi, di quale sia la vita buona che merita di essere vissuta e quale sia la vita buona che merita di nascere. Questa è una aberrazione del diritto naturale. Altra cosa, invece è discutere del testamento biologico, strada diversa dall’eutanasia, che affida al paziente la volontà di stabilire, come avviene nella quotidianità della vita dei nostri ospedali, di rifiutare le cure e il diritto-dovere dello Stato di impedirgli di provare dolore nella parte conclusiva della vita”.
Una maestrina isterica, matita rosso-blu in mano, ecco come mi fa sentire Giuseppe Fioroni.
Che non si possa fare un programma di Governo sui temi bioetici siamo d’accordo, ma per ragioni molto diverse da quelle fornite dell’onorevole ministro. (Facendo un passo indietro direi che io sono d’accordo con un diniego descrittivo, non per ragioni insuperabili di principio.)
Dovrebbe esistere uno spazio di libertà: perfetto!, proprio così. Nessuna legge, e ognuno decide secondo le proprie preferenze se ricorrere alla procreazione artificiale, se chiedere l’eutanasia, se fare testamento biologico. Ma, ahimè, non è possibile esercitare la propria libertà in presenza di leggi restrittive: ecco cosa dovrebbe fare il Governo. Eliminare i divieti. Lo Stato etico, caro ministro, è quello della legge 40, non quello che ha richiamato all’inizio del discorso, quello in cui la libertà di coscienza ha un significato perché può essere esercitata.
Eucaristia, eucalipto, euristico, Europa. Continuo con le radici comuni? (Non è che ha memoria, ministro, di quella materia che, credo, si chiami o si chiamasse greco e che poteva capitare di studiare nei licei o presso alcune università conservatrici? Beh, quella barbosa materia, mi sembra, qualche volta torna utile. Raramente, per carità. Le dice qualcosa ευ? Le stimola qualche ricordo di gioventù? Qualsiasi dizionario greco-italiano riporta: ευ = definizione per legge, da parte di terzi, di quanto è buono e di quanto non lo è).
E poi, no, eutanasia non prevede la definizione per legge di quale vita sia degna e quale no. (Passo per l’eugenetica). Pietà per le mie orecchie, non c’è una parola messa al posto giusto. Ed è un eufemismo (invadente la radice comune eh?). Questo è il canto delle Sirene al contrario.

1 commento: