martedì 9 gennaio 2007

L’età dell’oro

Ovvero, non chiamateli mammoni perché aggiungereste l’ennesima ingiustizia.
Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella (Sotto i 35 anni solo 9 docenti su 18 mila, Il Corriere della Sera, 9 gennaio 2007) delineano un bel quadro della decrepita e indigena università. Da fuggire a gambe levate, altro che rientro dei cervelli.
Buon per lui che non la ingoiò, Paolo De Coppi, l’esca messa all’amo della leggina «Rientro dei cervelli». Peggio per l’Italia e buon per lui che se ne restò all’estero, a studiare le cellule staminali fino alla clamorosa scoperta finita ieri sulle prime pagine di tutto il mondo. Quelli che tornarono, adescati dalla prospettiva di entrare nelle università superando barricate burocratiche, trincee baronali e ragnatele sindacali, si ritrovano infatti a rimpiangere il posto perduto in America, Olanda o Germania e a fare i conti con le solite vecchie regolette corporative di un sistema abnorme. Dove due numeri dicono tutto: su 18.651 docenti di ruolo, quelli con meno di 35 anni (l’età di De Coppi) sono 9: lo zero virgola zero cinque per cento. Al contrario, quelli con più di 65 anni sono 5.647: il 30,3%. Eppure lo sanno, quelli che governano il mondo universitario.

Sanno che Enrico Fermi prese il premio Nobel a 37 anni, Renzo Piano progettò il Beaubourg a 34, Federico Faggin inventò il microchip a 30, Bill Gates fondò la Microsoft a 30, Larry Page e Sergei Brin sbaragliarono i colossi di Internet con Google quando ne avevano solo 25. E insomma sanno che l’esperienza è fondamentale e la saggezza è un dono dell’età e magari possono pure invocare Giuseppe Tomasi di Lampedusa che pubblicò Il gattopardo quando era anzianotto ma per certe cose, soprattutto nei campi della scienza, c’è un’età dell’oro. Ed è quella che certi giovani geni italiani, se non se ne vanno prima, passano in coda alla porta di questo o quel barone sperando che venga loro lanciato un tozzo di contrattino da poche centinaia di euro. I numeri del ministero (ufficiali e aggiornati al primo gennaio 2007 e dati al Corriere sulla base dei codici fiscali) sono lì, impietosi.
(Continua.)

Nessun commento:

Posta un commento