giovedì 1 marzo 2007

Woody, il bambino miracolato

Leeds, dicembre 2005: Woody ha solo 2 settimane quando ha un attacco cardiaco causato da una occlusione dell’aorta. Il sangue non arriva più al suo piccolo cuore e il bimbo diventa pallido, terreo e freddo.
I genitori chiamano un’ambulanza ma quando arrivano in ospedale le condizioni di Woody sono disperate. I medici cercano di salvarlo, ma dopo mezz’ora sono costretti a rassegnarsi. I genitori ascoltano impietriti dai medici quello che nessuno vorrebbe mai: “Abbiamo fatto tutto il possibile…”.
Il bimbo viene estubato per permettere ai genitori di abbracciarlo e baciarlo per l’ultima volta. Accade l’inimmaginabile: il bambino tossisce e i medici si precipitano a fargli un massaggio cardiaco. L’ostruzione viene rimossa chirurgicamente e il bimbo torna a casa dopo 3 settimane. Oggi ha 14 mesi e sta bene. Il suo sistema nervoso centrale non ha subito danni. I genitori parlano di un miracolo. E non si può dar loro torto. Hanno vissuto uno dei peggiori incubi, che inspiegabilmente è svanito proprio come un brutto sogno al mattino. I medici non sono riusciti a spiegarsi i 30 minuti di morte apparente. La tentazione di gran parte della stampa di abbracciare la “spiegazione” miracolosa è irresistibile e ingiustificabile (tranne che per i genitori): il ritorno dal regno dei morti.
L’abitudine di spiegare l’inspiegabile ricorrendo a un mistero ancora più insondabile (il miracolo) ha avuto la meglio sulla più ragionevole ammissione del dubbio, o della inconoscibilità. Il ricorso al miracolo ha poi l’effetto di insinuare la rinuncia alla comprensione: il miracolo non si spiega; ci si crede.

3 commenti:

  1. Nell'era della scienza e della tecnica sono poche le volte in cui non si riesce a dare delle spiegazioni scientifiche, quindi razionali, ad un evento inspiegabile.
    Il nostro essere umano si ripiega nel soprannaturale con il molto più semplice mistero o dà una spiegazione dell'evento ricorrendo al mistico miracolo.
    Personalmente sono contentissimo di quanto è accaduto a Woody, ma sono convinto che ci sia una spiegazione
    scientifica dell'accaduto, anche se c'è sempre una percentuale di incertezza, e questo in tutte le cose della vita.

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  2. Catone: E anche la scienza è piena di domande che non hanno ancora risposta. E in alcuni casi (vedi conseguenze del Teorema di Goedel) non la possono avere.

    Comunque, non vedo come siano in contraddizione una spiegazione scientifica e il "miracolo" nel senso del "dono divino". Come dice la suora in un bellissimo episodio di "House": se mi rompo una gamba, penso che il Signore voglia dirmi qualcosa; e penso anche che voglia dirmi che mi devo mettere un gesso. (Per inciso, questo è il motivo per cui penso si possa essere scienziati e credenti, a differenza di quel che sostiene Richard Dawkins...)

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  3. Negare i miracoli è frutto di arroganza e saccenza.
    E' anche una mancanza di speranza, secondo me.

    Marco

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