giovedì 19 aprile 2007

Darwin e il cardinale

Avvenire ospita la traduzione parziale di un articolo del cardinale Christoph Schönborn sulla teoria dell’evoluzione («Darwin, mancano prove», 18 aprile 2007). Non lo commenterò per esteso, per due motivi: sono riportati solo degli stralci, e comunque Massimo Adinolfi ha già scritto un post superbo sull’argomento («Evoluzione e resurrezione», Azioneparallela, 18 aprile). Mi limito a esaminare rapidamente quelle che secondo Schönborn sarebbero le «difficoltà» della teoria:
  1. «I missing links, le numerose forme intermedie mancanti fra le specie, che anche dopo centocinquant’anni di intense ricerche semplicemente non esistono».
    È falso. Gli anelli mancanti non sono affatto mancanti (anche se la documentazione fossile presenta ovviamente delle lacune): l’elenco di quelli che già conosciamo è decisamente lungo. Cito alcuni dei più celebri: Tiktaalik roseae, mezzo pesce mezzo tetrapode; Archeopteryx lithographica, intermedio tra dinosauri e uccelli; Australopithecus afarensis, ominide con cervello e dentatura ancora scimmieschi, ma dall’andatura già eretta.
  2. «Il fatto, spesso ammesso, che finora non è mai stata realmente dimostrata un’unica forma di evoluzione da una specie all’altra».
    È falso. Si conoscono molti esempi di speciazione avvenuti in laboratorio o in natura tra piante e insetti (come Drosophila).
  3. «L’impossibilità a livello di «teoria dei sistemi», che un sistema vivente (ad esempio i rettili) mediante innumerevoli mutazioni di minima entità possa essere trasformato in un altro sistema vivente (ad es. gli uccelli)». Non so a quale «teoria dei sistemi» il cardinale si stia riferendo, ma la sola esistenza di un fossile come Archeopteryx, perfettamente intermedio tra rettili e uccelli, la dimostra falsa. Anche il buonsenso dovrebbe comunque suggerire che a furia di sommare piccole mutazioni, grandi cambiamenti diventano possibili...
  4. «La problematica del concetto di survival of the fittest. Marco Bersanelli ha dimostrato in base ad esempi che la sopravvivenza spesso dipende soltanto dalla fortuna, è una casualità, una contingenza, e non la prova di una particolare fitness. I dinosauri, e molte altre specie, sono scomparsi per delle catastrofi naturali e non a causa della loro non adattabilità».
    Marco Bersanelli è un astrofisico, il cui unico titolo di merito sembra essere la partecipazione ai meeting di Comunione e Liberazione; uno si aspetterebbe di vedere citato piuttosto Stephen Jay Gould, che ha più volte messo l’accento su questo punto. Ma Gould era un evoluzionista convinto, per quanto talvolta poco ortodosso; e questo spiega perché Schönborn preferisca citare questo carneade. Quanto all’argomento, ha la stessa consistenza di questo: è falso che gli uomini muoiano di malattie e di vecchiaia, visto che il cugino di un mio amico e molti altri sono morti in un incidente stradale.
Non sfuggirà a chi si intende un minimo di queste cose che le ‘prove’ di Schönborn sono tratte pari pari dalla propaganda creazionistica americana: spazzatura intellettuale, insomma. Si può valutare da questo la statura intellettuale dell’eminente cardinale, e di chi ai piani alti della Chiesa gli riserva credito, e paragonarla a coloro, Darwin in testa, che questa gente pretenderebbe di confutare. I nani, oggi, non salgono più sulle spalle dei giganti, ma gli danno invece rabbiosamente calci negli stinchi.

4 commenti:

  1. Tempo fa, sul sito Talkorigins, hanno pubblicato uno speciale sulle " Five mayor misconceptions about evolution " Cinque, quindi. Il Cardinale nel suo articolo poggia su SOLO due , di queste " Misconceptions". Insomma, poteva andare peggio, no?:)

    http://www.talkorigins.org/faqs/faq-misconceptions.html

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  2. In effetti sono deluso dal fatto che non sia stata citata la violazione del secondo principio della termodinamica, un must degli argomenti antievoluzionistici.

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  3. «L’impossibilità a livello di «teoria dei sistemi», che un sistema vivente (ad esempio i rettili) mediante innumerevoli mutazioni di minima entità possa essere trasformato in un altro sistema vivente (ad es. gli uccelli)».

    Questa, perdonatemi, è una fesseria. Parti intere della teoria dei sistemi applicate alla biologia e all'evoluzione riescono a spiegarla. Basta un corso di Ecologia o di Teoria dei sistemi, tra esponenti di Liapunov trasversi e via dicendo. Ma non pretendiamo che il Cardinale si sorbisca trattati di teoria dei sistemi, si tratta pur sempre di matematica applicata...

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  4. Marco Bersanelli è un fisico di fama mondiale e non un carneade. Non è una mia opinione, ma basta leggere il suo curriculum e le opinioni di illustri colleghi statunitensi. E non è un "creazionista".

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