poco oltre si spiega che condividiamo il 90 per cento del patrimonio genetico con i topi e il 21 con ogni verme: che le scimmie, da cui noi deriviamo, originino a loro volta dai topi e questi dai vermi? Per coerenza si dovrebbe dirlo, ma forse sembra un po’ troppo...Agnoli, evidentemente, proietta sugli organizzatori della mostra una perplessità che è soltanto sua: se davvero «sembrasse troppo» andare oltre i Primati, cosa dovrebbero fare gli evoluzionisti? Ammettere che le scimmie primitive sono state create da Dio?
Invece, l’antenato comune tra Primati e Roditori risale a circa 75 milioni di anni fa, mentre la nostra parentela con i vermi è più lontana: 590 milioni di anni fa, o forse 630, se consideriamo alcune specie peculiari di vermi piatti. La scienza accetta pacificamente non solo che scimmie, topi e vermi discendano da un antenato comune, ma che lo stesso sia vero per tutti gli animali, le piante, i funghi, i protozoi, i batteri, etc. Chissà cosa direbbe Agnoli, se lo sapesse: lui, imparentato con una muffa!
L’origine comune di tutti i viventi trova nell’albero filogenetico della vita la sua espressione grafica più immediata. Del frutto di quest’albero Francesco Agnoli non sembra volersi nutrire; cosa aspettarsi, del resto, da quest’Adamo innocente, che non ha voluto mai stendere la mano neanche all’albero della conoscenza?
Per la gioia di tutti noi, ho trovato questa ghiotta antologia del nostro antievoluzionista preferito :-)
RispondiEliminalink
Secondo me Agnoli ha tutte le carte in regola per rivaleggiare con Volonte': uno scontro tra titani.
Mah, a me sembra veramente troppo che il sottoscritto abbia degli antenati in comune con Agnoli, Socci, Ferrara, Pera.
RispondiEliminaQuesto, sì, che è troppo!