giovedì 26 aprile 2007

Socci si confonde

Antonio Socci è rimasto molto turbato dal consenso che il ministro della Salute Livia Turco ha espresso in merito al ddl presentato dall’onorevole Vladimir Luxuria, che addebiterebbe al Servizio Sanitario Nazionale le spese per modificare i caratteri sessuali secondari dei transessuali (già oggi l’operazione per il cambiamento di sesso è gratuita). Socci insiste in particolare su un concetto («L’ultima della Turco: trans a spese dello stato», Libero, 25 aprile 2007):
questa “conquista” dei “trans genere” può far esplodere anche una colossale contraddizione ideologica per il movimento gay, finendo per codificare addirittura nella giurisprudenza l’idea che l’omosessualità sia una patologia bisognosa di cure sanitarie, tesi contro cui si sono sempre battuti strenuamente.
[…] quando si parla di “salute” e di rimborso del Servizio sanitario nazionale inevitabilmente si parla di patologie. E non è il movimento gay che ha sempre “fulminato” chi parlava dell’omosessualità come patologia? […] Del resto una vittoria storica del movimento gay è stata la cancellazione – da parte dell’Apa – dell’omosessualità dal manuale diagnostico, il Dsm e di conseguenza la stessa cancellazione, nel 1991, da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità dal suo manuale, l’Icd.
[…] se il problema è di competenza medica, non è forse una patologia? […] Nella delibera della Giunta Regionale toscana per giustificare questo intervento del Servizio sanitario regionale si parla del “transessualismo” come “disturbo dell’identità di genere” che è “una forma di profondo malessere che necessita delle cure adeguate”.
[…] Si tratta quindi di patologie, disturbi, malessere, assistenza e cura. E nessun rappresentante dei gruppi gay ha protestato.
Ma perché si può parlare di “patologia” e “disturbo” quando si deve giustificare il rimborso del servizio sanitario, mentre non è permesso discutendo di omosessualità e transessualità? È contraddittorio.
Come si vede, Socci non è solo turbato, ma anche molto, molto confuso. Come già la Conferenza Episcopale Italiana prima di lui, confonde l’identità di genere con l’orientamento sessuale. La prima riguarda il genere con cui mi identifico; il secondo quello per cui provo attrazione. Un transessuale è una persona che sente di appartenere al genere sbagliato: il suo sesso biologico non coincide con la sua identità di genere. Questa condizione genera molto spesso una sofferenza acuta, che può anche portare al suicidio, quando il transessuale si percepisce come prigioniero del proprio corpo; in questo caso si parla appunto di disturbo dell’identità di genere, per il quale l’unico trattamento esistente sembra essere quello ormonale e/o chirurgico. Il Gender Identity Disorder si trova per questo ancora elencato nel DSM-IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), 302.85, a differenza dell’omosessualità, che non vi compare più già dalla settima ristampa del DSM-II, nel 1974. È una condizione che, al di là della proposta di Luxuria (nel cui merito non entro), meriterebbe come si vede almeno quel rispetto minimo che consiste nel parlarne con cognizione di causa.
Ma Socci guarda il mondo attraverso le lenti deformate della propria ignoranza, e si scandalizza perché lo vede storto.

11 commenti:

  1. "Ma Socci guarda il mondo attraverso le lenti deformate della propria ignoranza, e si scandalizza perché lo vede storto."

    ... mi sposi?

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  2. C'è dell'altro, l'ignoranza non basta…
    Parola di uno che se ne intende.

    Saluti

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  3. Allora possiamo dire che Luxuria è MALATO? Grillini NO ma Luxuria sì? Siete sicuri?!?

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  4. Mi dispiace: puoi dire al massimo che è guarita.

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  5. quindi era malatO ed è guaritA?

    si potrebbe gridare al miracolo!
    Comunque non si scappa: se qualcuno guarisce è perchè era (o è) ammalato!
    A me risulta, comunque, che la "guarigione" non sia completa e che abbia ancora tutti i suoi gioielli.
    Comunque il suo patrimonio cromosomico non ingannerebbe nessuno, neanche se diventasse, a furia di "ritocchi", simile a Sofia Loren....maschio è e maschio (amputato, al limite) rimane!

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  6. Il disturbo dell'identità di genere consiste nella sofferenza di trovarsi in un corpo di un sesso diverso da quello che si vorrebbe avere. Se questa sofferenza viene a cessare o almeno ad attenuarsi notevolmente in seguito a un trattamento ormonale e/o chirurgico (e non è detto affatto che debba trattarsi di un trattamento radicale), la persona è guarita da quel disturbo. Punto. Anche se mi rendo conto che questo può non convincere i troll che disprezzano chiunque non sia cattolico, eterossessuale etc., e che vorrebbero continuare a vomitare il loro odio per l'eternità.

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  7. Caro Giuseppe io non ho odio proprio per nessuno ma la contraddittorietà delle vostre posizioni su questa questione è talmente lampante che suscita ilarità...anche se mi rendo ben conto della tragedia personale di chi si sente di un sesso diverso di quello che ha. La cosa ridicola, da parte vostra, è di voler sostenere che è Socci a vedere "il mondo attraverso le lenti deformate della propria ignoranza": io direi che la descrizione, sostituendo "ideologia" a "ignoranza" si attaglia a voi!

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  8. Se pensi che le nostre posizioni siano contraddittorie vuol dire che stai rifacendo lo stesso identico errore di Socci. Ho spiegato nel post in che cosa consiste questo errore; se vuoi confutare i miei argomenti, sei liberissima di farlo. Ma ti vedo più propensa a trolleggiare.

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  9. Vedo che il disturbo lo presenti anche tu...per lo meno dell'identità sessuale altrui: pisolo è un nome maschile!

    Il punto, facendo la persona seria, è che il "disturbo" non viene guarito con un intervento o con altre terapie, viene "anestetizzato" . Il problema di fondo rimane: un maschio che si sente femmina (o viceversa). E' come dire che se uno si crede Napoleone basta comprargli la feluca e dirgli "sissignor generale" quando gli si risponde! Lui si sente bene ma sempre pazzo rimane; non è "guarito" gli sto solo facendo credere di essere quello che non è (e che lui invece, contro la realtà delle cose, crede di essere).
    Ti pare?

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  10. La discussione sta deragliando. Scopo del post era di respingere il goffo tentativo di Socci di assimilare omosessualità e disturbo dell'identità di genere. Condizione assolutamente normale la prima, obiettivamente ed evidentemente patologica la seconda. In questo senso, lo scopo del post è stato ampiamente raggiunto, anche in considerazione dell'obiettività indifendibilità di una posizione tanto ridicola, tanto imprudentemente fatta propria dal noto difensore del pensiero cattolico più intransigente.
    A momentary lapse of reason, a voler essere indulgenti.
    Che poi la terapia del disturbo di identità di genere sia più o meno efficace, meramente sintomatica o decisamente risolutiva, non era argomento del post, e certo travalica i confini culturali, abbastanza angusti, del nostro simpatico amico di Biancaneve, che onestamente non ci sembra la persona più indicata per esprimere giudizi in merito: ad ognuno il suo, lasciamo ai medici il loro lavoro...

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