domenica 14 ottobre 2007

Staminali embrionali per testare farmaci

Le possibili applicazioni delle staminali embrionali vanno ben al di là dei trapianti per sostituire tessuti od organi malati: la sperimentazione di nuovi farmaci, per esempio, si potrebbe giovare grandemente delle cellule staminali, visto che le prove di sicurezza ed efficacia condotte sugli animali possono talvolta non risultare conclusive.
Il 3 ottobre scorso è stata annunciata la creazione di Stem Cells for Safer Medicines (SC4SM), un nuovo consorzio pubblico-privato tra il governo del Regno Unito e tre grandi aziende farmaceutiche (GlaxoSmithKline, AstraZeneca e Roche; altre si aggiungeranno probabilmente in un secondo tempo), che si occuperà appunto di derivare cellule epatiche da staminali embrionali per verificare l’epatotossicità di nuovi farmaci; in una seconda fase si dovrebbe perseguire lo sviluppo di cellule cardiache.
Per il primo anno le tre compagnie hanno contribuito ciascuna con 100.000 sterline (pari a circa 144.000 euro), mentre il governo ne stanzierà altre 750.000. È la prima volta che aziende di queste dimensioni si impegnano nella ricerca sulle staminali embrionali, finora frenata dal timore dei boicottaggi dei fondamentalisti americani, che avrebbero serie ripercussioni sul ricco mercato Usa. (Ben Hirschler, «Glaxo, Astra, Roche back stem cells for drug tests», Reuters, 3 ottobre 2007.)

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