Il coordinamento SAgRI costituito da ricercatori e associazioni favorevoli alle biotecnologie agrarie, che si riunisce oggi a Roma per l’iniziativa intitolata “Liberi con gli OGM”(ore 14.30, Hotel Nazionale, Piazza di Montecitorio 131), denuncia la mancata diffusione al pubblico dei risultati di uno studio sul mais OGM condotto in Italia. Questa ricerca è stata commissionata nel 2005 dall’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) del Ministero per le politiche agricole a un docente dell’Università di Milano, Tommaso Maggiore. Quest’ultimo era tenuto per contratto a non divulgare i dati, mentre l’INRAN ha omesso dalle proprie comunicazioni una parte rilevante dei risultati, nonostante fossero stati ottenuti con fondi pubblici e avessero evidenti ricadute per le politiche a tutela della salute dei consumatori. Lo studio condotto per conto dell’INRAN, infatti, ha rinvenuto nel mais convenzionale un contenuto allarmante di fumonisine, superiore alle soglie consentite dalla normativa europea. Questo valore si è dimostrato 100 volte superiore a quello del mais OGM resistente alla piralide (mais Bt) coltivato nello stesso campo sperimentale. Le fumonisine sono sostanze cancerogene e teratogene, prodotte dal fungo Fusarium, che prolifera in presenza della piralide. Questo parassita e le tossine che si accumulano in sua presenza rappresentano un problema cronico per la maiscoltura italiana. Si stima infatti che metà del mais italiano contenga livelli di fumonisine superiori al tetto fissato dal Regolamento 1126/2007 e pertanto vada considerato fuorilegge per il consumo umano. Per gli scienziati di SAgRI è assurdo che si continui a discutere dei rischi teorici degli OGM, mentre si nascondono i rischi reali dei prodotti convenzionali a cui l’ingegneria genetica consentirebbe di rimediare. È inoltre gravissimo che il legislatore e i consumatori siano stati tenuti all’oscuro di informazioni utili per proteggere la salute degli Italiani. SAgRI ha dichiarato il proprio sostegno al Prof. Maggiore, che si è trovato a dover gestire da solo una situazione oggettivamente insidiosa, e ha spiegato la decisione di divulgare i dati con la volontà di non tradire il rapporto di fiducia che lega la comunità scientifica e i cittadini.
(Qui la registrazione della conferenza stampa).
Al TG1 delle 13:30 hanno parlato soltanto dell'iniziativa "Liberi DA OGM"... ovviamente. Spero che mi stupiscano nelle prossime edizioni.
RispondiEliminaNel frattempo sono andato sul loro sito perchè, visto che si vantano di aver "raccolto 3 milioni di voti a favore dell'iniziativa", volevo votare contro. Peccato che la domanda sia posta nel seguente modo:
"Vuoi che l'agroalimentare, il cibo e la sua genuinità siano il cuore dello sviluppo, fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibile e innovativo, fondato sulla biodiversità, libero da OGM?"
cosicchè a votare "NO" si passa per una sorta di teppista scriteriato che vuole vedere negli scaffali dei supermercati cibi velenosi e di bassa qualità... questo appropriarsi dei valori positivi come se fossero una propria ed unica peculiarità mi ricorda il modo di agire del berlusconismo e della Chiesa... che gli OGM siano opere del demonio?
Il bello (o il brutto) è che quelli di Sagri erano già riusciti a portare la storia delle fumonisine sui giornali, ovviamente senza che li cagasse nessuno.
RispondiEliminaEstratto dal Sole 24 ore del 28 ottobre 2007:
"...dal 1° ottobre 2007 è entrata in vigore la normativa Comunitaria sul contenuto in fumonisine del mais (1881/2006). Le fumonisine sono tossine di origine fungina che provocano tumori all'esofago nell'uomo e malformazioni al sistema nervoso centrale di feti di donne in gravidanza. Oggi circa metà del mais italiano ha un contenuto di fumonisine così elevato che non potrebbe essere commercializzato. Solo alcune varietà di mais da Ogm, il mais Bt, hanno dimostrato di avere un contenuto in fumonisine molto più basso dei nuovi parametri Comunitari" (articolo di Roberto Defez, coordinatore di Sagri).
Posso immaginarmi cosa sarebbe successo se avessero scoperto un prodotto OGM che provoca tumori all'esofago e malformazioni al cervello dei nascituri.
Merc, Filter,
RispondiEliminaper darvi una idea di come si sta sulla notizia (non che non ce l'abbiate già): oggi in conferenza il TG2 quando ha "scoperto" che Veronesi non era presente, si stava per riprendere telecamera e operatore per inseguire qualche valletta con il cuolo al vento...
Al Tg1 di questa sera, dopo Capanna, hanno chiesto anche il parere di Boncinelli, che almeno ha potuto fare l'altra campana.
RispondiEliminaHo letto con grande interesse l'articolo pubblicato su e-polis.
RispondiEliminaFrancamente da una bioeticista mi sarei aspettato un titolo perlomeno diverso "Smascherato il grande bluff del biologico" dove nell'articolo si parla di un'indagine effettuata su OGM non pubblicata. Forse alla bioeticista sfuggirà il fatto che il "biologico" sia un mondo che ridurre al solo aspetto OGM sia perlomeno riduttivo se non eticamente scorretto.
Comunque anche sul'OGM ci sarebbe da discutere molto ... ma molto di più ... http://www.nutritionecology.org/it/panel7/intro.html ...
ad esempio ... per il resto mi sembra improntato alla più corretta etica il fatto che una persona possa decidere di acquistare o non acquistare un prodotto che abbia sull'etichetta il marchio OGM free ... a chi non interessa che se li mangiasse con buona salute i prodotti OGM ...
Giuseppe, i titoli non li scelgo io.
RispondiEliminaIn ogni modo credo che la questione più grave ti sia sfuggita: una ricerca pagata con i soldi pubblici che è stata taciuta perché ha dato risultati non desiderati. Il riferimento al "biologico" era alla varietà di mais "tradizionale" versus quello BT (concordo che leggendo solo il titolo si potrebbe intendere "tutto il biologico" - che poi non avrebbe molto senso: dunque "il biologico agroalimentare")
Sulle discussioni: certo che serve discutere e a lungo (per E Polis ho il limite di 1.600 battute). Ma già in questo blog ci sono discussioni più approfondite e link.
Quanto alle etichette: d'accordo con te, etichettiamo e ognuno sceglie. Ma finché c'è la crociata contro gli OGM, cosa scegliamo? Tra biologico e biologico?