venerdì 7 dicembre 2007

Avvenire mente con gusto e frequentemente

Su Avvenire di ieri si leggeva (Lorenzo Fazzini, «California, punto e a capo: “Non solo embrioni”», 7 dicembre 2007, inserto È vita p. 1):
La California, “paradiso” della ricerca sulle cellule staminali embrionali, compie una prima, storica virata in favore di tecniche di ricerca che non prevedono la distruzione di embrioni umani, come ha dichiarato nei giorni scorsi il California Institute for Regenerative Medicine (Cirm).
[…] la pubblicazione del bando di concorso per finanziamenti in favore di ricerche sulle staminali non embrionali è datata 29 novembre. Detto altrimenti, a San Francisco si sarebbero convinti […] del fatto che i soldi pubblici devono andare ai ricercatori che insistono sulle staminali adulte. […]
E il finanziamento in questione, il cui nome è significativamente quello di «Cirm New Cell Lines Awards» (Premio Cirm per nuove linee cellulari), si propone di sostenere «metodi alternativi per la derivazione di linee cellulari pluripotenti». In altre parole, cellule staminali adulte.
Così, il 3 ottobre scorso il Cimr ha stanziato 13 milioni di dollari che verranno devoluti l’anno prossimo a quei ricercatori che intendono«investigare tecniche che non distruggono embrioni umani».
Ma se andiamo a leggere il bando di concorso del Cirm (RFA 07-05: CIRM New Cell Lines Awards) scopriamo che le cose stanno un po’ diversamente. Il premio, che ammonta complessivamente a 25 milioni di dollari, è rivolto infatti a due categorie di ricerca, la prima delle quali è definita così: «Derivazioni di nuove linee di cellule staminali embrionali, usando embrioni umani sovrannumerari ai primi stadi ottenuti con la fertilizzazione in vitro» («Derivation of new hESC lines using excess or rejected early stage human embryos generated by in vitro fertilization»). Sì, si tratta proprio di nuove linee cellulari ottenute distruggendo l’embrione; il nome del premio è significativo, ma in senso opposto a quello che ci vorrebbe far credere Fazzini.

Si dirà: va bene, Avvenire si è macchiato di un peccato di omissione, ma in fondo non ha mentito... Ma – a parte le considerazioni che si potrebbero fare sull’etica professionale di un giornalista che tace metà della notizia che sta riportando – la menzogna c’è, ed è bella grossa. I «metodi alternativi per la derivazione di linee cellulari pluripotenti» non coincidono affatto con le staminali adulte, alle quali nel bando si accenna brevemente e indirettamente, e neppure soltanto con le cosiddette fonti ‘etiche’ di staminali. La seconda categoria di ricerca, infatti, viene definita in questo modo: «Derivazione di linee di cellule staminali umane pluripotenti da altre fonti [rispetto agli embrioni sovrannumerari], usando metodi alternativi come (ma non limitati a) lo SCNT o la riprogrammazione di cellule adulte o neonatali (cellule iPS)» («Derivation of pluripotent human stem cell lines from other sources using alternative methods such as (but not limited to) SCNT or reprogramming of neonatal or adult cells (iPS cells)»). Le cellule iPS, ottenute con la riprogrammazione di cellule adulte (che non sono staminali adulte) o neonatali, sono quelle di cui tanto si è parlato in questi giorni; ma che cos’è lo SCNT? La sigla misteriosa sta per Somatic Cell Nuclear Transfer, trasferimento nucleare di cellula somatica – noto anche come clonazione terapeutica...

Lo Stato della California, insomma, ha stanziato milioni di dollari per fare a pezzi e clonare embrioni umani, ma i lettori di Avvenire devono credere che anche lì si siano convertiti tutti al pio studio delle staminali adulte. E questo sarebbe giornalismo?

7 commenti:

  1. "E questo sarebbe giornalismo?"
    Certo che no: è propaganda faziosa.

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  2. Avevo preparato una mail per chiedere chiarimenti circa l'erroneità della notizia: ma all'ultimo ho desistito dall'inviarla, ritenendo che ogni azione in tal senso spetterebbe alla fonte che intendevo citare.

    Vi ringrazio per la continua attenzione che ponete riguardo certa stampa: immagino che purtroppo ci sia l'imbarazzo nello scegliere le notizie da commentare...

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  3. C'è in effetti l'imbarazzo della scelta, sì. Purtroppo.

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  4. Trovo sempre curioso che spesso i più inclini alla falsa testimonianza siano quelli che sostengono che essa sia contro uno dei comandamenti. Non ritengono che Qualcuno potrebbe arrabbiarsi?

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  5. Ah, ma loro lo fanno per una Santa Causa! :-)

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  6. Sì hai ragione, ma il comandamento non dice "non dire falsa testimonianza salvo per una Santa Causa" (che peraltro in un certo senso mi torverebbe, metaforicamente parlando, quasi d'accordo). Direi che forse mentono sapendo di mentire perché sanno da subito che poi si pentiranno...

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  7. Salve, sono un socio UAAR di Bologna vi invito a visitare il sito www.uaar.it e magari iscrivervi e contribuire!

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