venerdì 25 gennaio 2008

Il cardinale e la vita delle donne

Il cardinale Alfonso Lopez Trujillo, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, sta per iniziare «un tour mondiale antiaborto». A poche settimane dalla partenza lo intervista Orazio La Rocca («“Inviato del Papa contro l’aborto chiederò al mondo una moratoria”», Repubblica, 24 gennaio 2008, p. 15), che a un certo punto gli chiede:
E quando una gravidanza mette in pericolo la vita della mamma?
«Non è mai lecito uccidere un innocente. Sempre. Quando la mamma è in pericolo occorre che la società faccia tutto il possibile per salvare lei e il suo bambino. E su questo la moderna medicina ed i progressi della ricerca scientifica hanno fatto passi da gigante. Perché non tenerne conto?».
La domanda successiva dell’intervistatore avrebbe dovuto essere, suppongo, «Mi perdoni, Eminenza, ma quando “tutto il possibile” non basta? La medicina non è onnipotente, purtroppo». Ma perché mettere in imbarazzo il sant’uomo? In fondo la sua risposta era già chiara: «mai». Non c’è altro da chiedere.

Aggiornamento: il giorno dopo, fatto inusuale, l’intervista è stata riprodotta integralmente e senza commenti sul FoglioIl cardinale Lopez Trujillo a Repubblica», 25 gennaio, p. II). La moratoria di Ferrara comincia a mostrare il suo vero volto. Ed è un volto sempre più spaventoso.

5 commenti:

  1. Trujillo, un anno e mezzo fa, approvò la scomunica e la condanna dei medici che fecero abortire una ragazzina di 11 anni, messa incinta dal patrigno...
    Definendo la cosa "un crimine abominevole". Ovviamente si riferiva all'aborto, non alla gravidanza.

    http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/esteri/colombia-scomunica-stuprata/colombia-scomunica-stuprata/colombia-scomunica-stuprata.html

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  2. Imbarazzo? No, non sarebbe successo...

    Provo, ad immaginarmi una risposta che avrebbe potuto dare, magari un po' paradossale vicino aed essere un'iperbole ma, come sapete, siamo stati abituati a sentirne dire di tutti i colori quindi....

    Potremmo ipotizzare che avrebbe avuto la sfrontatezza di dire che tra i due si sceglie il bimbo perchè dovendo ancora nascere è puro, innocente e non ha mai peccato per ora.

    Quanto alla madre, già essendo donna, avendo come antenata Eva ed avendo sicuramente qualche peccatuccio da farsi perdonare.......

    Come vedi, purtroppo non credo l'avrebbero messo in imbarazzo...

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  3. per me il cardinale, per nulla imbarazzato, avrebbe risposto:

    "sopprimere il il nascituro è peccato, perché si va comunque contro il quinto comandamento.
    mentre se la madre muore in conseguenza del parto, era la volontà del signore."

    poi avrebbe preso una bacinella d'acqua e un pezzo di sapone ....

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  4. Forse avrebbe risposto che sarebbe stato meglio lasciar fare alla Natura.

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  5. non sono espertissimo, ma il neonato non è colpevole del peccato originale fino al battesimo?

    ergo, forse è proprio il feto che è più sacrificabile, tra chi è già consacrato (la madre) e chi no (appunto il feto non battezzato).

    se ci sono docenti di catechismo: ho detto giusto?

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