venerdì 8 agosto 2008

Ancora sulla prossima legge sul testamento biologico

Francesco D’Agostino sembra allinearsi oggi, con un editoriale su AvvenireUna legge sul fine vita? “Dichiarazioni” per aiutare i medici a decidere», 8 agosto 2008, p. 2), alla posizione che attribuivo due giorni fa a Gaetano Quagliarello relativamente ai contenuti di una possibile legge sul testamento biologico. In sintesi: impossibilità di chiedere la sospensione di idratazione e nutrizione artificiali; non obbligatorietà delle direttive anticipate. Sulla possibilità di respingere trattamenti di supporto vitale anche non manifestamente inutili D’Agostino, allo stesso modo di Quagliarello, rimane invece ancora ambiguo; ma almeno, a differenza di quello, tratta esplicitamente della questione:
Tizio entra improvvisamente in coma. I medici apprendono, leggendo il suo testamento biologico, che egli accetta ogni terapia ordinaria a suo favore, ma rifiuta fermamente (facendo anche esplicito riferimento ai principi costituzionali, che proibiscono terapie coercitive) intubazione, dialisi renale ed ogni altra forma di dipendenza del suo corpo da una macchina, pur se di supporto vitale. […]
La […] dichiarazione […] ci pone di fronte ai problemi più incresciosi: noto infatti che tutte le forme di supporto vitale ad alta qualità tecnologica possono, in alcuni casi concreti, produrre risultati straordinari, in altri invece rivelarsi vere e proprie forme di accanimento futile e improduttivo. Le dichiarazioni anticipate del malato potrebbero essere preziose non per determinare e vincolare la decisione del medico, ma per orientarla.
Credo che, nonostante le ambiguità, leggendo fra le righe si possa comunque decrittare il pensiero di D’Agostino, che è anche un messaggio ai duri e puri contrari a ogni ipotesi di legge: per la morale cattolica le cure non inutili si devono sempre accettare, è vero; ma disgraziatamente i principi costituzionali non vanno d’accordo con questa santa massima. Accettiamo pertanto che quei trattamenti si possano rifiutare nelle proprie direttive anticipate, ma vanifichiamo (almeno in parte) la concessione stabilendo che il medico è il vero signore del corpo del malato, e che la decisione definitiva spetta solo a lui.
I duri e puri puntano però ancora i piedi: per esempio, in una lettera a Il Sussidiario.net Felice Achilli, Presidente dell’associazione fondamentalista Medicina & Persona, propone al posto della legge «un’interpretazione autentica del dettato Costituzionale», che in sostanza faccia piazza pulita del diritto di rifiutare le cure («Dibattito/ Testamento biologico, una legge per “regolare” la vita?», 6 agosto). Il punto chiave, come si vede, è sempre lo stesso.

Il fronte integralista sta insomma cercando di compattare le proprie fila nella prospettiva di dare il via all’ennesima legge liberticida. E il fronte laico? Ah, quello in gran parte si astiene...

3 commenti:

  1. Non vincolante ma di orientamento? Assurdo.
    Più che liberticida è paradossale... manca completamente il punto: si finisce per mettere le decisioni della propria vita nelle mani di un medico... Quando invece dovrebbe essere proprio tutto il contrario, e cioè esprimere la propria volontà coscientemente per obbligare il medico a fare ciò che voglio quando si è incoscienti.

    Non è una legge sul testamento biologico... Quella è un'altra cosa.
    Non è nemmeno una legge a difesa della vita...
    Che razza di difesa della vita è se così poi per legge permetto a un medico di decidere della mia rispetto i suoi canoni?!

    Credo che il testamento biologico possa essere visto come una sorta di consenso (o dissenso) informato anticipato. Con questa legge la volontà del paziente viene annullata :S

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  2. Caro Giuseppe alla fine succederà come ti avevo pronosticato tanto tempo fa: forse l'unica possibilità è lo sparuto gruppetto di laici del centrodestra... se tu quelli che come me e come te hanno a cuore certe problematiche si rivolgessero compatti a questi (pochi) signori/e chiedendo loro di fare qualche gesto di rottura forse sarebbe una cosa epocale nella politica....

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  3. Iny, come dici tu è un gruppetto sparuto. Cosa possono fare, se non gesti simbolici?

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