Antonello Soro, medico, cattolico (viene precisato) e presidente dei deputati del PD, si lascia intervistare da Stefano Brusadelli (Panorama, 3 ottobre 2008) in tema di testamento biologico. Ai più distratti ricordiamo di che si tratta: “Il testamento biologico (detto anche: testamento di vita, dichiarazione anticipata di trattamento) è l’espressione della volontà da parte di una persona (testatore), fornita in condizioni di lucidità mentale, in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell’eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte (consenso informato) per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione.” Su Panorama si parla della validità, ma anche delle dispute all’interno del PD sulla questione che vedono contrapposto fronte cattolico e fronte “laico”. Soro risponde in modo preoccupante e insoddisfacente, ma Brusadelli perde diverse occasioni di porre le domande giuste. Magari poteva evitarne di inutili, come “A che punto è il dibattito dentro il Pd?” superata però dalla risposta, “Abbiamo costituito un comitato ristretto che deve varare un testo unificato da presentare poi agli altri gruppi. Ne fanno parte Umberto Veronesi, Ignazio Marino, Livia Turco, Paola Binetti, Daniele Bosone e Maria Antonietta Farina Coscioni. Come vede, ci sono sensibilità e culture diverse.”. Un inutile spreco di inchiostro al posto del quale avrebbe tranquillamente potuto campeggiare la parola “malissimo”.
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