MILANO — «Un po’ di giorni fa sono andato con i miei amici a Lecco, a vedere se riuscivamo a portarla via di lì e a metterla in un luogo dove nessuno la faccia morire». Chi scrive è un prete, don Paolo Zaccaria; la persona che avrebbe voluto «portare via» è Eluana Englaro.
Un piano assurdo, forse solo un pensiero folle, raccontato in una lettera indirizzata a papa Benedetto XVI, mai spedita, ma finita nelle mani del vescovo di Imola, Tommaso Ghirelli, che ne ha confermato autore e contenuti: «L’ho letta e ne ho parlato con don Paolo, so che lui ci tiene molto ad Eluana, non dorme di notte nella prospettiva di quello che le faranno. Ma non credo che volesse davvero portarla via: si sarà trattato di un desiderio».
È il 3 dicembre scorso, meno di due settimane dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato l’autorizzazione a sospendere idratazione e alimentazione artificiali a Eluana. Don Paolo Zaccaria, sacerdote della Diocesi di Taranto, specializzando in biologia evolutiva all’Università di Bologna (per questo vive a Imola) scrive rivolgendosi al Papa per confidargli il suo tormento: «Carissima Santità, sono un suo prete, le scrivo per scongiurarla di non lasciare che Eluana muoia. È da questa estate che dico la Messa perché Dio la svegli e tutti i miei amici pregano per questo». Poi la «confessione»: «Le confesso che sono andato con i miei amici a Lecco, a vedere se riuscivamo a portarla via (alle leggi ingiuste si può disobbedire!).
Non siamo riusciti a metter neanche il naso nella clinica né nella casa delle suore. Abbiamo dovuto decidere se fare del gran chiasso lì, ma non sarebbe servito a non farla morire, anzi, magari avrebbero accelerato tutto. Abbiamo pregato e basta». Il testo continua, descrivendo un tentativo di bloccare la sentenza per vie legali, affidandosi a un avvocato, e la sofferta promessa «di pregare e basta» fatta al suo vescovo (quello di Taranto). La lettera, mai imbucata, viene discussa invece da don Paolo con il vescovo di Imola, poi arriva a Taranto e diventa fonte di ispirazione di una neonata associazione, la «Compagnia degli uomini vivi», fondata proprio dagli «amici» di don Zaccaria: un gruppo fortemente motivato a non «lasciar morire Eluana», attualmente alle ricerca di un «modo» per impedire che la ragazza venga spostata dalla clinica di Lecco.
Aggiornamento: in un esempio piuttosto impressionante di preveggenza, Malvino aveva anticipato il tentato rapimento pochi giorni prima che ne fosse data notizia.
Il titolo mi sembra un po' troppo forte. L'abuso della parola "terrorismo" che si fa da più parti da qualche anno a questa parte non mi piace. Fermo restando, ovviamente, che il rapimento di persona tale rimane, e grave tal quale anche quando si tratta di un prete (non so però dire quanto quella intenzione fosse concreta).
RispondiEliminaPaolo: c'è scritto "verso il terrorismo" e c'è anche un punto interrogativo. Certo che quando si progetta un rapimento (e si trovano anche, a quanto pare, dei complici) in nome di certezze ideologiche, il terrorismo non è molto lontano.
RispondiElimina...specializzando in biologia evolutiva all’Università di Bologna...
RispondiEliminaL'ho sempre detto che Dawkins è troppo ottimista circa il potere purificante della teoria dell'evoluzione.
Mi sbaglierò, ma io il terrorismo lo vedo nella sistematicità di certe azioni, non nella minaccia (e se è per questo nemmeno nell'attuazione) di una singola azione. Da qui, appunto, la generazione di "terrore" diffuso. Un esempio: vi sono stati omicidi - mica minacce di rapimenti - da parte di appartenenti a certe sette; quindi vere e proprie attuazioni di quei crimini qui solo ventilati: e nessuno parla mai di "terrorismo satanico".
RispondiEliminaSul termine integrlismo si badi non ho nulla da obiettare.
Le mie perplessità, più in generale, riguardano il fatto che vedo un grosso rischio nel lasciarsi di fatto trascinare sul terreno da effetto sock and awe del linguaggio, che è poi esattamente quel terreno su cui certi circoli si sentono più a proprio agio. Quello è il loro terreno di battaglia preferito, e ne hanno tutto da guadagnare da un riconoscimento della scelta delle armi a loro congeniale.
Allora mettiamola così: visto che era una domanda, io rispondo "no". Forse verso la disobbbedienza integralista sì, ma continua a trattarsi di un caso.
Postilla: io poi vorrei vedere se alla prova dei fatti quei complici sarebbero stati complici sino in fondo del rapimento, o che non sia stato così solo nella fantasia del prete. Tanto che la rinuncia non sia stata dovuta a perplessità diffusa.
Io lo scrivo una volta di più:
RispondiEliminaMA CON TUTTA LA GENTE CHE MUORE
e che con poco si potrebbe salvare, nel mondo, questi stanno a masturbarsi così?
Paolo: semplice disobbedienza? Un rapimento mi sembra più della disobbedienza...
RispondiEliminaNon mi addentro nella definizione della parola "terrorismo" (notoriamente terreno minato), ma a me pare che le condizioni si stiano formando: c'è gente pervasa da un'ideologia potente e antiumana - quella della "Vita" - sicura di avere ragione, immune dai dubbi, e che adesso comincia a teorizzare anche il reato come risposta alle leggi "ingiuste". Direi che ce n'è abbastanza per preoccuparsi. Ricordiamoci cosa è successo in America con i movimenti dei fanatici anti-abortisti.
Giuseppe, non ho mai detto di non essere preoccupato. Anzi, sono preoccupatissimo, come e più di te. Ma il rischio di finire come in certi ambiti degli States va scongiurato isolandoli, come criminali, fanatici, a seconda delle loro azioni concrete, per quello che sono. Su queste questioni essi sono in minoranza persino all'interno della loro stessa coomunità: hanno solo il potere su di loro, ma non l'anima dei cattolici italiani.
RispondiEliminaEffettivamente la parola terrorismo crea comunque sempre diatribe. Basti pensare alle difficoltà da parte di taluni politici di definire persino l'azione recente della camorra terrorismo. Comunque a me era balzata agli occhi la parola "disobbedienza", che al di là di queste velleità sbandierate e chissà quanto veritiere nascondeva una cosa per me più attuale e preoccupante: la teorizzazione della disobbedienza verso leggi ritenute "ingiuste". Era parecchio tempo che di posizioni così non si sentiva parlare nell'ambito del cattolicesimo nostrano, anche se non sono affatto nuove ad esso.
Non volevo assolutamente criticare la volontà (giusta ed apprezzabile) di mettere in guardia. Ponevo solo un problema di linguaggio. Come critico presso altri quartieri, per lo stesso principio non potevo esimermi qui dal farlo (pur rimanendo tutto ciò una mia opinione).
Paolo: le critiche sono sempre benvenute (e le tue più di molte altre). Ci tengo solo a ribadire che non sto definendo il protagonista di questa stana storia un "terrorista", ma che l'atteggiamento alla base di questo episodio può anche condurre ad atti di violenza terroristica. Magari sarà improbabile, ma il pericolo, secondo me, non è nullo.
RispondiElimina"stana" è "strana", naturalmente... :-)
RispondiElimina... il pericolo non è mai nullo, praticamente per definizione ;-)
RispondiEliminaNo, nessun terrorismo iuseppe e neanche fondamentalismo o integralismo. Questi 'ismi' sono appiccicati da alcuni detrattori ai cattolici, forzando il parallelo tra l'ingiustificabile violenza islamica e la fede cristiana cattolica. Ma il parallelo non regge. Il fondamentalismo vero, quello islamico, espressione violenta di una religione di conquista, ha ucciso, uccide milioni di persone. I cattolici al contrario vogliono proteggere la vita.
RispondiEliminaSi vuole paragonare l'integralismo islamico che impone a tutti, per legge di Stato, la fede islamica e giudica, in una commistione micidiale tra legge laica e Corano, mediante la sharìa, con la pratica e la testimonianza di fede dei cattolici? Non è possibile. Non c'è nessuno Stato confessionale cattolico in cui il cattolicesimo sia imposto con la forza. Le leggi degli stati laici sono proposte, votate e approvate da parlamenti liberi, fatti da uomini e donne liberi. Certo, ognuno si porta dietro il suo fagotto di valori, credo, convinzioni personali, pretendere il contrario vorrebbe dire voler snaturare l'uomo dalla sua essenza. Ma il legislatore cattolico si pone nel prlamento come individuo che propone, discute, espone pensieri e riflessioni alla discussione collettiva, mai come dittatore di un governo confessionale.
La morale cattolica non si impone con la violenza, nasce spontanea in ogni persona: credenti o non credenti, atei, agnostici, fedeli di altre fedi, detrattori della Chiesa e di Cristo, tutti sono attirati dall'insegnamento di Cristo. Consiglio agli interessati su nomi e cognomi di grandi atei e detrattori di Cristo, che però da Lui sono attirati e affascinati, la lettura di 'Indagine su Gesù' di Antonio Socci, in particolare le pagine 30-40.
L'insegnamento di Cristo e la sua morale non potranno mai essere vinti. Solo 30 mesi di predicazione pubblica, una fine vergognosa che voleva spazzarlo via dalla storia, e invece la Storia l'ha fatta Lui. Da 2008 anni, contati a partire da Lui, si parla di Lui in ogni angolo del mondo. Il Cristianesimo è la principale religione in tutta la terra. Il Cattolicesimo da solo è la seconda Chiesa al mondo per numero di fedeli, e l'islamismo lo supera solo sommando insieme tutte le sue correnti, comprese quelle violentemente opposte l'una all'altra.
E stiamo aumentando di nuovo. Se volete leggere una carrellata di persone nuove di cui i media non parlano, perchè, come dice Socci 'un albero che cade fa più notizia di una foresta che cresce', leggete sul suo sito http://www.antoniosocci.it/ l'articolo dal titolo 'La crisi delle borse e i cristiani...' del 18 ottobre.
Con grande speranza auguro a tutti un luminoso 2009, che vi porti Amore, passione, allegria e mistero
AnnaMaria
AnnaMaria, ma credi veramente che il terrorismo sia solo islamico? E l'IRA, allora? Non erano forse cattolici, quelli? Lo stesso per il fondamentalismo (anche se personalmente è un'etichetta che non applico mai al cattolicesimo): mai sentito parlare di fondamentalismo protestante? E l'integralismo - una parola che se non sbaglio è nata proprio per definire il pensiero di quei cattolici che volevano che le proprie dottrine fossero alla base delle leggi dello Stato?
RispondiEliminaAncora: come può una che si definisce "docente universitaria" pensare che il principio maggioritario legittimi qualsiasi imposizione da parte dei parlamentari cattolici? Mai sentito parlare di liberalismo, di diritti fondamentali? Parli di libertà del legislatore: e quella dei cittadini?
Lasciateci in pace, voi cattolici, lasciateci vivere e morire come ci pare. E per il resto siete liberi di fare quello che vi pare; persino pratiche estreme, come leggere Socci... :-)
"Ancora: come può una che si definisce "docente universitaria" pensare che il principio maggioritario legittimi qualsiasi imposizione da parte dei parlamentari cattolici? Mai sentito parlare di liberalismo, di diritti fondamentali? Parli di libertà del legislatore: e quella dei cittadini"
RispondiEliminaGiuseppe, io non è che mi definisco docente uniersitaria da sola, lo sono da 10 anni. Come la chiami tu una prof. ordinaria che insegna? Giusto per il tono usato.
Quanto al principio maggioritario, è vero, io ci credo moltissimo. Credo che la vera libertà di un popolo risieda nei principi maggioritario e di rappresentanza Non riconosco allo Stato nessun potere aprioristico, che prescinda dalla volontà del popolo che rappresenta.
Anche in questo Gesù ha rivoluzionato il mondo, con il Suo 'A cesare quel che è di cesare, a Dio quel che è di Dio' non ha voluto 'solo' togliere la religione dalle pastoie del potere temporale, ma anche e soprattutto de-sacralizzare lo stato, facendone una istituzione laica, del tutto umana, e perciò opinabile, criticabile, discutibile, senza nessun crisma preesistente alla gente che governa. E' proprio per questo che i primi cristiani furono perseguitati e massacrati dai romani, perchè si rifiutavano di riconoscere l'imperatore come un dio.
Se esistono e vengono riconosciuti diritti fondamentali all'uomo si deve alla nuova concezione dell'uomo che è nata con il Cristianesimo, l'idea dell'uomo che vale in quanto tale, e non per la sua appartenenza ad una certa stirpe, il suo censo, la sua casta, la sua fede, la sua salute, il suo sesso, la sua età. La base dalla quale è nata questa idea di uomo è il cristianesimo. Quegli stessi diritti perdono ogni sostanza se non si riconosce più la loro origine.
Finisco di risponderti dicendo che il governo di un popolo non può essere altro che una continua relazione tra quello che il popolo dice e chiede e la rielaborazione in termini generali e applicativi da parte delle istituzioni rappresentative. Nel rispetto delle leggi correnti, ma anche nella loro continua revisione e aggiornamento. Ogni altro meccanismo è un'interferenza con la libertà di quel popolo. Non esiste niente di sacro e intoccabile nelle 'cose' 'pubbliche', nello stato, appunto, laico.
AnnaMaria
AnnaMaria: mai detto che ti definisci docente universitaria da sola senza esserlo. Dato che non conosco il tuo nome e non ho altri mezzi per accertarmi della tua identità dipendo per forza da come tu definisci te stessa, no?
RispondiEliminaSul principio maggioritario: se è così sacro allora non avresti niente da dire se una maggioranza di non cristiani proibisse l'esercizio della tua fede, giusto? Oppure in questo caso miracolosamente riscopriresti i principi liberali, come sospetto che accadrebbe?
No Giuseppe, ti ho appena scritto che in uno stato laico deve essere dato 'a cesare quel che è di cesare e a Dio quel che è di Dio'.
RispondiEliminaPerchè mai uno stato laico dovrebbe sentirsi in diritto/dovere di legiferare sulle questioni religiose? Questa è la grande saggezza dell'insegnamento di Gesù.
Ho anche scritto che la volontà della gente deve essere mediata dalle istituzioni laiche per renderela generale e applicabile. Per sua definizione uno stato che vuole definirsi laico non si occupa di questioni religiose,se non per controllarne le eventuali potenzialità violente contro la società civile.
Altro discorso sono i principi e i valori religiosi dei politici eletti alla gente. Questo è un altro paio di maniche e non si può prescindere dal fatto che un essere umano è un'unità indivisibile anche se eletto in parlamento.
AnnaMaria
PS: la maggioraza di non cristiani che ha legiferato contro la religione cristiana è purtroppo esistita 2000 anni fa, nella Roma imperiale, e ha perseguitato e ucciso migliaia di persone. Proprio perchè quelle persone affermavano il loro diritto a vivere in uno stato laico e non religioso.
RispondiEliminaPPS: maggioranze di quel tipo esistono ahimé anche oggi, in Arabia Saudita per es, dove esibire un segno della croce ti fa sbattere in galera. Problemi che nascono quando si da a cesare quel che è di Dio.
AnnaMaria
Ah, quindi abbiamo uno Stato laico in cui non si può legiferare su questioni religiose, ma in cui si può legiferare in base a principi religiosi. Traduzione: uno Stato in cui i religiosi possono dettare legge a tutti gli altri, ma in cui gli altri non possono dettare legge a loro.
RispondiEliminaNella Roma Imperiale l'atto del legiferare era affare di un solo individuo, non della "maggioranza".
RispondiEliminaCome nello Stato Pontificio.
No Giuseppe, non uno stato dove si legifera in base a generici principi religiosi. Come prima cosa noterei che la persona del verbo, trovo improprio l'impersonale 'si legifera', più appropriato e aderente alla realtà 'il parlamento legifera', questo succede. Il parlamento composto da persone elette liberamente dalla gente, che portano in parlamento anche i propri principi, compresi i propri credi religiosi. Significa che chi li ha votati a propria rappresentanza si riconosce in quei principi.
RispondiEliminaSeconda cosa, per essere approvata una legge ha bisogno di una maggioranza che la voti, nessun altra autorizzazione confessionale, 'solo' la maggiornaza composita e variegata del parlamento laico. Nessuna imposizione da parte dei parlamentari cattolici in quanto tali. In parlamento votano tutti, cattolici, atei, musulmani, ebrei, agnostici, omosessuali, etero, etc.... basta essere ELETTI liberamente dal popolo.
E' un confronto dinamico tra principi diversi, tra cui hanno pieno diritto di cittadinanza anche quelli dei parlamentari cattolici, diversamente sarebbe una discriminazione, parola questa a voi cara in altri contesti, non vedo perchè non in questa.
Perchè un parlamentare non dovrebbe essere libero di fare il suo lavoro in quanto cattolico?
Questo è lo spirito della separazione tra stato e Chiesa affermata da Gesù ma a quanto pare ancora molto dura da accettare. Non si riesce a mandar giù il fatto che non è la Chiesa Cattolica a promuovere iniziative a leggi in Italia e nel mondo ma uomini e donne laici (che vuol dire non consacrati) che sono di fede cattolica.
Si cercano simmetrie che non esistono, perchè è la presenza dei cattolici che da estremo fastidio, non della loro Chiesa. Ma noi esistiamo e portiamo i nostri principi ovunque siamo chiamati ad andare compreso il parlamento, legalmente, attraverso le stesse leggi che permettono ad atei, anticlericali, abortisti, divorzisti, di portare i loro principi. Quante leggi sono state proposte sulla base di principi non cattolici nel parlamento italiano! E molte, con grandi conseguenze, sono stae approvate! Viviamo in un paese dove entro i primi 3 mesi di gravidanza una donna ha diritto di vita e di morte su un altro essere umano, dove pratiche mediche fallimentari e sperimentali che portano alla morte migliaia di vite nascenti sono spacciate per 'cure' della fertilità, e mi parli di strapotere dei politici cattolici?
Nel parlamento si confrontano liberamente principi e credi molto diversi e tutti hanno diritto di esserci se sono stati ELETTI liberamente. Non ce n'è qualcuno meno degno degli altri.
Certo quando una legge nata da essere umano e quindi impostata secondo i suoi principi viene alla fine del suo lungo iter di discussione e votazione, approvata, la parte del paese che non si riconosce in quei principi insorge e grida allo scandalo. Si chiama democrazia rappresentativa. E' così che funziona.
Qualsiasi altro tipo di governo in cui non si accetta il fatto che nel gioco delle libere elezioni e libere votazioni si può anche perdere, porta alla deriva massimalista dove una parte prevale sull'altra con la violenza.
x Filippo: consiglio un buon libro di storia: nlla Roma imperiale esisteva il senato che legiferò contro i cristiani e condannò il loro rifiuto della statolatria.
Ancora x Filippo: lo Stato Pontificio in quanto potere temporale non esiste più Quello che a te a fastidio è la libertà di culto e di gestione del proprio culto da parte della Chiesa Cattolica.
AnnaMaria
continuo x Filippo: dalla frase di prima: .... gestione del proprio culto da parte della Chiesa Cattolica nel quale, tu, se non cattolico, non hai la minima autorizzazione a mettere bocca. Così come non ce l'hai, la minima autorizzazione, a mettere bocca nel modo con cui gli iman gestiscono la preghiera islamica oppure i rabbini gestiscono i culti degli ebrei. Si chiama libertà di culto, in Italia è garantita dalla legge.
RispondiEliminaAnnaMaria, non è che la tua risposta cambi molto i termini della questione. Tesi: i parlamentari cattolici possono imporre a tutti i propri principi religiosi. Obiezione: e allora perché gli altri non potrebbero imporre a loro volta i propri principi a-religiosi su di loro? (cosa che peraltro nessuno pensa minimamente di fare; ed è inutile tirare in ballo le leggi sull'aborto e sul divorzio, che non obbligano nessuno.) Risposta: oh, ma perché questo va contro quello che ha detto Gesù!
RispondiElimina...pratiche mediche fallimentari e sperimentali che portano alla morte migliaia di vite nascenti sono spacciate per 'cure' della fertilità...
RispondiEliminaVomitevole.
Le pratiche di cui straparla questa befana sono tutt'altro che sperimentali o fallimentari, consentono la nascita di bambini che altrimenti non vedrebbero mai la luce ponendo così rimedio ai problemi di sterilità che affliggono un numero non irrilevante di coppie in questo paese. Perchè pare che la fecondazione assistita serva a questo, ad avere dei bambini che altrimenti non potresti avere, ponendo rimedio così agli effetti della tua sterilità.
Le pratiche di cui straparla questa befana divengono invece fallimentari e sperimentali quando si approvano leggi liberticide che impediscono il ricorso alle migliori cure disponibili sulla base di fumosi e non condivisi principi di parte che assurgono a legge dello stato. E' il concetto di fondamentalismo religioso, in cui il peccato, di lesa maestà di sua altezza l'Embrione in questo caso, diviene reato. Costringendo a migliaia le coppie sterili di questo paese ad uscire fuori dai confini per ottenere quello che non si può più avere in questo paese, delle cure decenti.
***
Un buon libro di storia dovrebbe procurraselo questa befana. Un certo Caligola nominò senatore il suo cavallo, non perchè fosse pazzo come ci ha tramandato la storiografia tradizionale, notoriamente in mano alla classe aristocratica da cui provenivano i senatori, ma per chiarire a tutti quale fosse l'effettiva rilevanza del senato stesso.
Lo Stato pontificio non esiste più dal 20 Settembre 1870, i bersaglieri a Porta Pia e Pio IX, il famoso metro cubo di merda come veniva efficacemente descritto all'epoca da Garibaldi, che si chiude nei palazzi vaticani. Sarà il caso di notificarlo anche Oltretevere, dev'esserci parecchia gente non ancora al corrente di certi mutamenti storici.
Della gestione del culto della chiesa cattolica, come di altre sette, non ci interessa un granchè. Gradiremmo lo stesso per quanto riguarda la gestione delle nostre esistenze, se non è di troppo disturbo naturalmente.
Filippo, per cortesia...
RispondiEliminaEh, la prossima volta che il mentecatto catto-integralista di turno ci viene a parlare di diritti, come quello alla vita e alla genitorialità, che in realtà non sono diritti ma desideri, che la PMA è una metodica fallimentare e sperimentale, che i cattolici sono dei bravi ragazzi mentre i musulmani, quelli sì sono dei cattivoni pericolosi, che i politici cattolici possono, anzi devono produrre leggi di parte che impongano a tutti la way of life cattolica e che in questo consiste la vera e sana laicità, vuol dire che lo ringrazieremo e gli manderemo una scatola di cioccolatini a casa.
RispondiElimina* * *
Tornando al tema del post, da cui ci si è allontanati per dedicarci a questo piacevole e ameno scambio di opinioni con questa tizia che festeggia l'onomastico il 6 gennaio, ed anche alla luce di quanto rileva il sommo Malvino sul fatto che l'idea di rapire il corpo di Eluana era in realtà molto più di un'idea, stante il livello di pianificazione operativa già raggiunto, sembra proprio di poter affermare che non manchi molto al salto di qualità nelle metodiche di lotta delle frange più fanatiche dell'integralismo cattolico. Non ci sarebbe da stupirsi, stanno perdendo rovinosamente su tutta la linea, ed in questo caso è normale che si scelga di "alzare il livello dello scontro", come si diceva a suo tempo.
Tra l'insultare e il mandare una scatola di cioccolatini a casa c'è un'ampia gamma di comportamenti che si possono tenere.
RispondiEliminaGiuseppe, ricorda che anche le università cattoliche hanno professori tra i loro ranghi. Certo però che un ordinario che copre le proprie preziose dissertazioni dietro l'anonimato è una grande novità.
RispondiEliminaGiuseppe, io non mi lascio toccare dalgi insulti, e poi con i figli che ho faccio la befana da più di 20, non mi pare neanche un insulto. Solidarietà con la befana.
RispondiEliminaPaolo, lo sai che ha ragione? Molti colleghi sono affamati di fama e notorietà, io invece no. Mi preme pubblicare bene per dar peso e soldi ai miei collaboratori, ma non ambisco alla fama terrena. Sarà perchè seguo altri valori, sarà perchè ho un profondo terrore di esporre i miei figli al pericolo delle azioni di invasati violenti che abitano la rete.
Non che voglia dare di invasato e violento a nessuno di coloro che scrivono qua, anche se qualcuno un tantino ostile è innegabile he ci sia, ma sono molti di più quelli che leggono in silenzio e non si può sapere chi sono. Questo è il motivo principale del mio anonimato su ogni forum e blog e sito di giornale che frequento, la protezione della mia famiglia che è sempre stata per me una assoluta priorità.
Molto, ma molto più importante di qualsiasi rivendicazione di notorietà, sia pur nella polemica, che non rientra nei miei interessi.
Annamaria
"Sarà perchè seguo altri valori"...
RispondiEliminaEcco, sarà perchè magari vorremmo essere esentati dall'applicazione forzosa di questi cosidetti "valori" alle nostre esistenze, che restano nostre e solo nostre, che a volte trapela una certa ostilità nei confronti degli invasati che cercano di imporci con ogni mezzo la loro paccottiglia etica di marca vaticana.
Un concetto abbastanza facile da comprendere, ammesso che si abbia ancora la capacità di comprendere qualcosa oltre ai dogmi che ti hanno travasato dentro fin dalla più tenera età.
E che la nostra befana non abbia timori, l'ostilità che trapela è solo una infinitesima parte di quella che riserviamo a chi non tiene in nessun conto il diritto alla autodeterminazione del suo prossimo, a chi ritiene che i propri convincimenti debbano andar bene a chiunque, senza esitare nel vomitare fango su tutto e tutti* pur di cercare di raggiungere lo scopo, come esemplificato da certe leggiadre affermazioni della nostra.
*16-11-'08: "Leggiamo in questa sua richiesta [del padre di Eluana] una terribile mancanza d'amore".
Questa Mary Poppins da quattro soldi accusa di mancanza d'amore un uomo che combatte da 17 anni per vedere compiute le volontà di sua figlia, di quella figlia che non c'è più e che viene tenuta in questa condizione contro ogni logica e, sopratutto, contro il suo volere.
*01-01-'09: "...pratiche mediche fallimentari e sperimentali che portano alla morte migliaia di vite nascenti sono spacciate per 'cure' della fertilità".
Quanto bisogna essere sconci dentro per definire pratiche fallimentari e sperimentali etc etc quelle procedure di Fecondazione Assistita che hanno consentito ad oltre tre milioni di persone di venire al mondo e che vengono ostracizzate proprio dai sedicenti campioni della difesa della vita dall'ovulazione alla putrefazione?
* * * *
Chi viene a seminare vento, non deve stupirsi se poi raccoglie tempesta.
AnnaMaria
RispondiEliminaLa tua giustificazione per la scelta dell'anonimato, che immagino non ti sia concessa quando (se) insegni, implica due cose che trovo preoccupanti (o almeno l'una o l'altra): che quando insegni esponi punti di vista che non ti appartengono, dato che in quel caso non temi per la famiglia. Oppure che quello che esponi qui ti è estraneo. In ogni caso, detto in tutta franchezza, le tue preoccupazioni mi sembrano esagerate.
Divago un attimo, e vado fuori tema. Oggi mi sono divertito tanto al racconto di un amico: un suo amico (ed era un adulto, non un bambino) per fare colpo su una ragazza disse di essere figlio di un primario. In realtà si trattava di un infermiere (onestissimo mestiere, ma che per qualche motivo il malcapitato riteneva che non facesse colpo sulle bionde).
xPaolo: nessuna delle 2, mi preme in particolre chiarire sulle mie lezioni. Io insegno da anni materie biologiche, non filosofia, faccio lezione sulla biologia degli organismi, non espongo agli studenti i precetti della fede cattolica perchè non fanno parte delle materie che mi sono state date come insegnamento.
RispondiEliminaCerto che quando arrivo al ciclo ontogenetico umano, dato che in ogni buon vecchio e nuovo libro di zoologia gli studenti trovano scritto 'il ciclo vitale di un organismo inizia con la formazione dello zigote', le domande sulla considerazione sull'embrione fioccano e non mi tiro indietro. Ai ragazzi, puliti da ogni condizionamento, piace ascoltare i fatti e conoscere la scienza non condizionata ed impostata dalla ideologia. Concetti di organismo, individuo, persona li affronto senza problemi, e ti stupiresti nel vedere i loro volti stupefatti quando comprendono che per il nostro ordinamento giuridico un feto, anche al nono mese di gravidanza, non è considerato persona.
Ti sei letto il post di Filippo qua sopra? E lui è solo uno dei più blandi. Le mie paure sono pienamente giustificate.
Quanto al tuo amico playboy mi spiace per lui. Se vuole essere una provocazione per farmi uscire fuori dall'anonimato non funziona, e non potrà mai funzionare. I cattolici hanno sempre vissuto grandi persecuzioni, e le vivono tuttora.
Hai mai provato ad ascoltare le grida e gi insulti degli anticlericali ossessionati, degli arrabbiati radicali abortisti, hai mai percepito davvero l'avvallo, la legittimazione alla persecuzione, per ora verbale, anticattolica da parte di certa politica?
Io posso esporre me stessa in aula con gente che guardo in faccia e che conosco, ma esporre tramite il mio nome i miei figli alla violenza di sconosciuti non posso e non voglio.
Con buona pace tua e di tutti i liberi pensatori moderati. Forse dovreste guardare bene i vostri compagni di viaggio e osservare con oggettività il loro comportamento quando gridano insulti, ostracismi, perfino minacce, a chi la pensa in modo diverso o ha una fede religiosa e pretende di vivere come loro nella stessa società civile.
Dall'insulto all'atto violento il passo è stato in passato e può tornare ad essere molto breve per una certa formazione, per cui gli atti di violenza perdono la loro gravità a seconda degli obbiettivi verso cui si rivolgono.
Pertanto io rimango nel mio legittimo anonimato, come tanti altri. Se il fatto che io sia un ordinario ti da il grattacapo sono problemi tuoi. Molti altri, esposti nella vita al pubblico come insegnanti, giornalisti, politici o funzionari ministeriali, perfino eminenti delle gerarchie vaticane frequentano la rete in forme più o meno anonime, senza provocare grandi maldipancia. Figuriamoci se non lo posso fare io.
AnnaMaria
"Se il fatto che io sia un ordinario ti da il grattacapo"
RispondiEliminaSì, me ne dà (darebbe) molti, e per una serie di motivi. Perché in altri commenti su altri post ho avuto dimostrazione di una certa difficoltà a comprendere l'essenza di argomentazioni critiche opposte (come lo scambiare la non esistenza del diritto a disporre della vita di altri per il diritto di quegli altri a fare quello che vogliono della loro): comprendere la critica alle proprie tesi è il fondamento, importante almeno quanto la parte costruttiva, di un corretto e fruttifero disquisire scientifico. Mi dà il grattacapo poi perché con una lezione universitaria di biologia non capisco cosa c'entrino gli ordinamenti legislativi (e si rafforza il mio forte sospetto che in effetti non stiamo parlando di una università statale, dove i ruoli e le materie sono ben chiari e distinti). Mi dà il grattacapo perché le volte che ho provato ad adombrare una parvenza di metodo scientifico nell'analisi dei fatti ho ricevuto risposte dogmatiche. Mi dà il grattacapo infine perché da un ordinario, che in quanto tale ha (avrebbe) dietro centinaia di migliaia di aspiranti tali, agguerriti ricercatori (che pubblicano a raffica), afferma di pubblicare solo allo scopo di valorizzare le persone con cui lavora (come se fosse un favore) e non per far progredire la conoscenza collettiva.
Postilla: trovo davvero stucchevole e melodrammatica la lagna sulle fantomatiche ipotetiche persecuzioni dietro l'angolo. Un'attenzione ai figli che neanche se stessimo parlando di un grande boss della malavita. Sul suolo italico - però - sono circa 1700 (millesettecento) anni che non mi risulta che un solo cattolico sia stato più perseguitato in quanto tale. 1700 anni in cui sono state perseguitate la quasi totalità di tipologie di essere umano. Conosco ed interloquisco con tantissimi cattolici, anche a me vicinissimi nella vita reale. Io stesso, secondo le tue iperboli, sarei un mezzo condannato a morte che cammina. Io suggerirei che tu tornassi un po' più coi piedi per terra, che vivessi nella realtà e non in un mondo di fantasia (anche questo rientra tra quel che mi dà il grattacapo di una persona che dovrebbe vivere concretamente nel reale). Scendi nel mondo reale, senza pretendere che le tue zoppicanti (e un po' arcaiche consentitmi) tesi umanistiche siano al centro di attacchi ateo-terroristici di ogni sorta. Cerchiamo di essere più seri, come a lezione...
(non è un invito ad uscire dall'anonimato: tra l'altro a questo punto avrei molta paura di scoprire in che tipo di università insegni)
Giuseppe, il tuo commento alle mie parole mi lascia perplessa, ma le hai lette? le hai capite? Mi vengono dubbi in proposito perchè io parlo di sistemi di governo e di cosa sia la democrazia rappresentativa e tu mi dici che rispondo invocando precetti religiosi....
RispondiEliminaPaolo: liberissimo di pensarla come vuoi, trovo però le tue idee su cosa dovrebbe essere, come dovrebbe pensare e come si dovrebbe comportare un professore universitario limitate dalla tua visione di vita. Le persone sono molto diverse tra loro, e non è che quando si raggiungono certi gradini ci si debba comportare tutti nello stesso modo, con lo stampino. Finisco qui questa sterile discussione sul tema.
AnnaMaria
"come dovrebbe pensare"
RispondiEliminaHo fatto commenti su come dovrebbe pensare chicchessia? Curiosa accusa...
Con tattica da consumato propagandista la suddetta fa capolino su queste pagine, ci lancia con esuberante generosità un discreto quantitativo di slogan e parole d’ordine di marca veterointegralista senza trascurare di schizzare un po’ di fango a destra e a manca cercando poi di sgusciarci tra le dita quando viene messa di fronte alle sue stesse parole.
RispondiEliminaMa, oltre che “blandi”, siamo anche discretamente pervicaci, e certe oscenità non le lasceremo passare sotto gamba:
16-11-'08: "Leggiamo in questa sua richiesta [del padre di Eluana] una terribile mancanza d'amore".
Questa Mary Poppins da quattro soldi accusa di mancanza d'amore un uomo che combatte da 17 anni per vedere compiute le volontà di sua figlia, di quella figlia che non c'è più e che viene tenuta in questa condizione contro ogni logica e, sopratutto, contro il suo volere.
01-01-'09: "...pratiche mediche fallimentari e sperimentali che portano alla morte migliaia di vite nascenti sono spacciate per 'cure' della fertilità".
Quanto bisogna essere sconci dentro per definire pratiche fallimentari e sperimentali etc etc quelle procedure di Fecondazione Assistita che hanno consentito ad oltre tre milioni di persone di venire al mondo e che vengono ostracizzate proprio dai sedicenti campioni della difesa della vita dall'ovulazione alla putrefazione?
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Curiosità tutto sommato scarsamente giustificata, quella sulla reale attività di questa tizia. Cui noi ci sentiamo di credere senza difficoltà di sorta, nell’università italiana si vede di tutto.
E su cosa insegni e come lo insegni è marcatamente rivelatore il compiacimento con cui la suddetta ci informa dei “volti stupefatti [dei suoi allievi] quando comprendono che per il nostro ordinamento giuridico un feto, anche al nono mese di gravidanza, non è considerato persona”.
A voler proprio avanzare delle curiosità, queste potrebbero invece vertere sul quantitativo di deretani, cattolici e non, adeguatamente leccati dalla suddetta per potersi accomodare dove si trova adesso, ma si tratterebbe di storie ampiamente note, abbastanza simili l’una alle altre, l’università italiana la conosciamo.
Finiremmo per annoiarci.
AnnaMaria: il problema è che le tue considerazioni sulla democrazia rappresentativa sembrano essere fondate solo sul Vangelo (l'episodio del tributo a Cesare). Ripeto: come si giustifica sennò la bizzarra asimmetria per cui i parlamentari cattolici possono legiferare in base ai loro principi sull'intimità della coscienza degli altri, e i parlamentari non-cattolici non potrebbero invece legiferare su questioni di fede (ammesso che lo volessero)? La tua unica risposta, nel commento del 31/12/08 15:01, è stata appunto invocare l'insegnamento di Gesù.
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