Here’s a great bioethics script for Hollywood: New York surgeon marries a nurse in lavish wedding. Three beautiful daughters. Tragedy strikes. Wife falls ill with kidney disease and two transplants fail. Marriage totters. But as anguished husband nurses ailing wife, he discovers that he is 1 in 700,000 -–a matching spouse. Treading clouds of blissful altruism underfoot, he donates kidney. Wife has new lease on life -- enrols for masters in nursing and takes up karate.The case of the divorced kidney, BioEdge News, 9 january 2009.Happily ever after? No way, José. This is Long Island. An injury in trying out for a black belt sends wife to a therapist. They have an affair. Hubby is devastated. "There's no deeper pain you can ever express than to be betrayed by the person you devoted your life to," he tells media. She files for divorce. She takes the kids. She denies access. In short, things get ugly.
So ugly, in fact, that he demands kidney back. Or US$1.5 million in damages. Whatever. Thereby creating a unique script for some socially aware director. It’s a scenario dark enough for the Coen brothers. Or how about Wes Craven?
Unfortunately, it is not a script, but the sad true saga of Richard Batista, a surgeon at Nassau University Medical Center, and his wife Dawnell. It became public at a press conference this week. Does he have a case? No, say all the bioethics experts. The organ has no value because trading in organs is banned in the US. Furthermore, gifts are gifts; they are non-refundable. "It's her kidney now and... taking the kidney out would mean she would have to go on dialysis or it would kill her," says Robert Veatch, a medical ethicist at Georgetown University.
In fact, Dr Batista’s claim seems to be a stunt aimed at drawing attention to his case. His lawyer says that the figure of $1.5 million represents damages, including how much money she made as a result of being able to continue working and not having to go on dialysis.
Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano
John Stuart Mill, La libertà
E' un po 'cheap' tenere l'articolo in inglese, no? :D
RispondiEliminaAnonimo:
RispondiEliminaMedico, dona il rene alla moglie salvandole la vita, passano gli anni, lei trova un amante, divorzia, ottiene custodia dei figli, lui fa causa chiedendo il rene indietro, o $1,5 milioni. Commento: "script buono per un film".
(storia vera)
Be' non so voi ma io patteggio per il povero marito. Certo non si puo' togliere il rene a lei ma almeno pagare i danni morali...
RispondiEliminache ingratitudine...
"patteggio"? ma che cosa ho scritto?
RispondiEliminavabe intendevo prendo le parti del marito.
L'uomo paga sempre molto caro avere una donna....peggio per lui...
RispondiEliminaantimoderno
Tu, antimoderno, rimpiangi i bei vecchi tempi in cui la donna stava sottomessa al marito, eh?
RispondiEliminaSembra che la donna era sottomessa...è una finzione scenica...la realtà è ben altra. Come sa chiunque abbia una madre e un padre. Si tratta di un rapporto dinamico dove non si capisce bene chi abbia più potere. Con la cosiddetta "uguaglianza" si è certificata la fine del maschio. Non a caso nessuno più vuole donne, compagne, mogli. Solo i più scemi si prendono una "donna". (che poi "donne" non ne esistono più, ci sono solo "maschi" travestiti da femmine, in quanto la nostra società produce solo maschi, con o senza pene),
RispondiEliminaanti
Anti, si vede che proprio il metodo scientifico non ti riesce di masticarlo: da un singolo e curioso episodio di cronaca sei stato in grado di estrapolare su sei milardi di persone...
RispondiEliminaNo Paolo, è che l'analisi del particolare non serve a nulla se non la inserisci nel tutto.
RispondiEliminaanti
No, anti, è che per te - da buon e banalissimo troll da quattro spicci - ogni scusa è buona per parlare di ogni cavolo che ti pare a te...
RispondiEliminaP.S.: nondimeno, anche inserire un singolo e irripetibile evento in un tutto è altrettanto demenziale della mega estrapolazione. => Trollo c.v.d.
RispondiEliminaSai Paolo, la mia è compassione...è un blog un pò noioso dove non succede granchè...
RispondiEliminaanti
leggo che l'uguaglianza ha certificato la fine del maschio, ma non ci sono più donne, solo uomini con o senza pene....che noia il tentativo di rispettare la parte del personaggio che si è scelto - e non vogliamo addentrarci sulle specifiche di questo personaggio - e che pena vedere che tale parte elettiva è totalmente priva di senso.
RispondiEliminaCerto anti, questo blog diventa utile e interessante solo grazie a te. E se mi dai l'indirizzo ti spedisco anche uno zuccherino per posta...
RispondiEliminadivertentissimo il commento di anti, meriterebbe un post tutto suo! e quanti sccop che ci regala: le donne non esistono più, la donna sottomessa è una finzione scenica, con l'uguaglianza si è certificata la fine del maschio.
RispondiEliminauguaglianza de che, se la sottomissione è finzione?
Gente, a me il consenso non mi interessa. Io dico quello che mi sembra di vedere. Piuttosto, voi cosa vedete? Perchè l'ironia è carina, ma dopo un po'......
RispondiEliminaanti
"Perchè l'ironia è carina, ma dopo un po'......"
RispondiEliminaNon mi starai mica dicendo che sei stato sempre serio???