venerdì 9 gennaio 2009

La bufala del ritorno dei ghiacci

Riccardo Mostardini smaschera la bufala del ritorno dei ghiacci della banchisa artica ai livelli del 1979, che sta imperversando in questi giorni sui giornali italiani («La mezza bufala dei ghiacci del 2008», GreenReport, 8 gennaio 2009; Il Foglio – col suo solito occhio di riguardo per le imposture intellettuali – ancora ieri titolava invece «Benvenuti nell’era glaciale»).
La notizia, presa alla lettera, è vera, ma ad essere state paragonate sono l’estensione minima dei ghiacci nel 1979 con quella massima del 2008. La distorsione è evidentissima, ed enorme.

10 commenti:

  1. Pregasi comunicare al foglio che intorno a Milano e Torino in questo momento c'è più neve che in alcune zone della Groenlandia qualche mese fa. Hai visto mai ci scappasse un articolo anche su questo.

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  2. Io, comunque, andrei a controllare se per caso si è verificato un improvviso aumento del numero di pirati in circolazione.

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  3. Marcoz, la tua intuizione taglierebbe la testa al toro (anche se a quel punto qualcuno potrebbe obiettare che la cosa sarebbe dovuta alle fluttuazioni stocastiche nel saldo nascite-morti all'interno della comunità dei pirati).

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  4. Ce ne fosse uno tra tutti questi giornalisti benpagati (o testepensanti opportuniste) che rilevasse come il punto non è tanto il global warming or not quanto il CAOS climatico....
    antimoderno

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  5. Marcoz, in effetti, in Somalia...
    http://www.venganza.org/2008/04/14/somalia/

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  6. Caos climatico?
    ???

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  7. Lo vedi, Magar, lo vedi?

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  8. http://tinyurl.com/7jl5yb
    http://tinyurl.com/a2v5yf
    http://tinyurl.com/5laabm
    http://tinyurl.com/7aw47c
    http://tinyurl.com/9538ye
    http://tinyurl.com/8pnoox

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  9. @ Grendel

    Ho dato un'occhiata ad alcuni di quei siti. Di certuni non capisco l'attinenza: per esempio cosa c'entri un articolo sulla neve nelle Alpi con il global warming (se non nell'ovvia possibilità che maggiore è il vaopr d'acqua disciolto per via del calore maggiori saranno le precipitazioni, cosa che però non ha comunque nulla a che fare con le variazioni sul medio e lungo termine della temperatura media globale del pianeta).

    In alcuni articoli, poi, si continua a travisare il perché della dicitura global warming: perché è globale, e non certo ristretto alle condizioni meteo in un dato periodo negli USA o in Europa, come viene riportato in alcuni passaggi di alcuni articolisti (basti pensare che lo scioglimento ipotetico dei ghiacci, riversando acqua fredda negli oceani, rischierebbe di far abbassare localmente per un certo periodo la temperatura in tutto il nord Europa). Quindi taglierei in tronco un bel numero di quegli articoli quando fanno riferimento a rilevazioni locali invece che globali.

    Comunque io sono il primo degli scettici. Ma i dati, e gli studi, ci sono, ed hanno una certa attendibilità anche se non ci danno la certezza (come mai in scienza) di quel che accadrà veramente. Ma la rilevanza del tema discende non dalla assoluta e matematica inattaccabilità dell'intera teoria, ma dal bilancio tra plausibilità (alta) di quegli studi e rischi (devastanti) delle conseguenze.

    Comunque anche tra alcune di quelle pagine viene reiterato l'errore grossolano che è al centro del contenuto del post di Regalzi.

    Concluderei con un "forse non tutti sanno che": Venere un tempo aveva una sua atmosfera (la ebbe mi pare per centinaia di milioni di anni...). Questa atmosfera evaporò gradualmente per effetto serra dovuto al vapor d'acqua presente nell'atmosfera stessa. Oggi Venere è inabitabile e priva di atmosfera. Ecco, tanto per dare una misura di cosa può fare un innocente e trasparente gas in fase aerea...

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