martedì 13 ottobre 2009

Il giornalismo scientifico secondo Liberazione

C’è qualcosa che non va in un articolo pubblicato pochi giorni fa su Liberazione (Massimo De Santi, «Prove di guerre stellari?», 10 ottobre 2009, p. 10):
Sconcertante e allarmante il recente annuncio dato dalla Nasa: gli Stati Uniti d’America hanno lanciato ieri alle 4.30 ora della Florida (10.30 in Italia) un missile probabilmente a testata nucleare che colpirà il suolo lunare nella zona del Polo Sud con il fine, si dice, di scoprire se il nostro satellite contenga acqua.
Il «missile» era in realtà l’ultimo stadio, ormai privo di carburante, del razzo che era servito per portare assieme nello spazio le sonde Lunar Reconnaissance Orbiter e LCROSS (Lunar CRater Observation and Sensing Satellite). Che recasse «probabilmente» anche una testata nucleare è una illazione dell’autore dell’articolo che non solo è falsa, ma non ha nemmeno il minimo addentellato nella realtà: lo stadio (del tipo Centaur) non aveva testate esplosive di nessun tipo, e doveva formare un cratere sulla superficie lunare con la sola energia cinetica liberata nell’impatto.
Il missile Centaur è stato lanciato dalla navicella spaziale Lacross, messa in orbita attorno alla luna nel mese di giugno, e dovrebbe provocare un cratere di circa 4 metri e largo 20, sollevando un’enorme nuvola di detriti.
Il Centaur aveva una massa di 2366 kilogrammi al momento dell’impatto lunare, mentre la sonda LCROSS (non Lacross...) ne pesava al lancio da terra 891, compreso il carburante (traggo tutti i dati dal kit per la stampa della Nasa). Sarebbe quindi più corretto dire che il Centaur ha lanciato LCROSS, non viceversa. Sonda e stadio orbitavano attorno alla Terra (in 37 giorni), non attorno alla Luna.
Dopo il violentissimo impatto, la parte rimanente della navicella Lacross, dal nome del Progetto stesso, dovrebbe passare dentro la nube di detriti per raccogliere materiale e consentire ai ricercatori e ai tecnici di verificare se ci sono resti di ghiaccio e vapore, la cui presenza confermerebbe l’esistenza di acqua al di sotto del suolo lunare.
Si dice che sulla navicella non ci sono esseri umani (ci mancherebbe altro!), ma ciò non giustifica le immense spese sostenute per soddisfare la curiosità scientifica di vedere se c’è acqua sulla luna, mentre sulla terra questa risorsa, bene prezioso per la nostra vita, si continua a sprecare invece di salvaguardare.
Dio solo sa perché De Santi usi una formula dubitativa («Si dice») per qualcosa in cui non crede nemmeno lui («ci mancherebbe altro!»). Quanto alle «immense spese sostenute» dalla Nasa per questa missione, ammontano a 79 milioni di dollari. Possono sembrare tanti, ma il budget della Nasa per l’anno fiscale 2009 è stato di 17,6 miliardi di dollari: 223 volte tanto. A sua volta il bilancio della Nasa ammonta a meno dell’1% del bilancio federale americano.
Sorvolo sulle elucubrazioni complottistiche dell’autore («Allora: qual è lo scopo occulto?»), che si firma alla fine «Massimo De Santi (fisico nucleare, Cpr Toscano)», anche se risulta specializzato in fisica sanitaria e protezione dalle radiazioni nucleari.

La missione LCROSS non sembra essere stata un clamoroso successo; forse quei soldi sarebbero stati spesi meglio dirigendo il razzo Centaur su qualche redazione...

4 commenti:

  1. Non ho parole ma da dove l'hanno tirato fuori questo paranoico complottista, che vede prove di guerre stellari in un craterino di 20 metri sulla Luna.

    (A proposito lo sa De Santis che luna si scrive con la maiuscola quando si intende il corpo celeste!?)

    Senza contare, poi, la svenevole morale finale sullo spreco dell'acqua e dei soldi della NASA; spero almeno che lui, per coerenza, dia allora tutto il suo stipendio in beneficenza per i bimbi dell'Africa che muoiono di sete.

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  2. Notoriamente Liberazione viene stampato su aria pressata, ed è in edicola a titolo gratuito.

    È alto il costo della missione? Valutazione difficilmente districabile in modo oggettivo, come sempre accade in questi campi (i soldi spesi al CERN sono giusti?). Al contempo se qualcuno è totalmente disinteressato ad avere risposte sul mondo che ci circonda non potrà che dire che sono troppi. Quando poi disvelare i fatti mette a repentaglio la libertà di conformare i fatti al proprio ideale, magari anche inventando scenari improbabili e macchiettistici, e quando questo viene vissuto come una minaccia alla stabilità del proprio credo allora è più spiegabile (ma non condonabile) questo comportamento sciatto e diffidente verso l'esplorazione.

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  3. Ma sì, ma sì: è gente che non ha davvero alcuna idea di cosa significhi scrivere un articolo divulgativo scientifico, e lo ribalta in complottismo di maniera. Non a caso si tratta di un contributo esterno per Liberazione.
    Il curriculum del De Santis è self-explanatory:

    Tra i promotori in Italia del Movimento Ecologista è stato anche uno dei principali attivisti del movimento per la Pace, e successivamente ha fondato in Costa Rica nel 1987 il Comitato Internazionale di Educazione per la Pace – CIEP, di cui attualmente è il Presidente Onorario.
    [ed oltretutto, ecco il capolavoro. Seguitene la virata...]
    · Esperto di psicopedagogia interculturale
    · Attualmente ha l’incarico di Prof. “Cultore di Scienze Sociali” presso l’Università di Pisa.


    Colpisce e disturba, ma non sorprende, la sua clamorosa inettitudine nello scrivere.
    Tra l'altro, con Nanni Moretti, che chi parla male pensa male, ci si domanda quale prassi analitica si manifesti attraverso tali sintattiche sinuosità.

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  4. Che vuol dire "Prof. Cultore della materia"? Suona quasi come Onorevole presidente di seggio...

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