giovedì 3 febbraio 2011

Tragica storia di un marito


(Hat tip: Marta Nuccetelli, su Facebook.)

13 commenti:

  1. Tragica storia di una religione!

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  2. Ah ah, troppo forte. Ma dove l'avete pescata?

    Il tizio -che te lo dico a fa'- è uno sbevazzone (ma una volta gli sbevazzoni non erano quelli che facevano venti figli restando al bar?).
    La coppia è una coppia davvero tanto, tanto bellina e santa: si vede lontano un miglio che a unirli siano l'amore, il rispetto, la condivisione e Dio in persona.
    Ma poi ecco che arriva la vendetta "tragica": la nascita di un bambino. Per miracolo, ovviamente: perché i medici che si sono inventati la pillola sono tanto ordinari e scontati, ma vuoi mettere al cospetto un miracolo di Dio? (che però -diciamocelo- solo una volta su cento riesce a non soccombere al diabolico ingegno umano, per far sì che si realizzino i propri fecondi disegni).
    Nel finale sembra che ci si appresti al battesimo: e la tragedia in effetti si sublima.

    Pensando al target umano cui può essere stata rivolta una vignetta di questo genere, si comprende forse meglio perché la Chiesa perda sempre più seguito: nel frattempo si è decisamente alzato il livello culturale medio della popolazione.

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  3. Ma lui perchè la guarda dormire? Non capisco.

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  4. Serbilla: credo che lei stia male (probabilmente a causa della pillola). Ecco perché nel riquadro successivo il marito prega.

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  5. "Credo che lei stia male (probabilmente a causa della pillola). Ecco perché nel riquadro successivo il marito prega".

    Wow! Insomma, Dio ha fatto pure una finta smarcante.
    Io pensavo che lei stesse tipo per partorire e lui le era accanto. Su di lui che pregava non avevo proprio soffermato più di tanto l'attenzione. Però a questo punto, visto che per il marito questa è dichiaratamente una storia "tragica", saremmo persino legittimati a ritenere che stesse pregando perché alla moglie succedesse ben altro, per poi ritrovarsi obtorto collo al cospetto della tragica beffa finale: moglie con bimbo... :-)

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  6. un amico mi ha segnalato questo post, chiedendomi cosa ne penso. A parte che non capisco molto bene le vignetta: le interpretazioni qui date possono essere plausibili, ma a me non sono venute in mente. Certo riflette un dibattito del tempo: può darsi che all'epoca non era affatto chiaro se e quanto la pillola potesse fare o no male...

    Comunque, invece di vivere nel passato, cerchiamo invece di vivere nel presente e chiederci davvero cosa rappresenti oggi "la pillola", senza troppi schemi ideologici: la giornalista OLIVIA MARSAUD ha coraggiosamente scritto in una testata certamente non clericale (e' un eufemismo: Liberation.fr è molto di sinistra) un articolo che ha fatto discutere, ma ha anche infranto quel dogma laico della "pillola=libertà=progresso=tutte cose belle".

    La realtà è che non c'è niente di entusiasmante, per una donna, nell'assumere un farmaco (perchè di questo si tratta) quando non si ha alcuna malattia.... una considerazione davvero troppo, troppo semplice per un mondo così complicato come questo, senza per forza farne un fatto di moralismo. Forse tutto questo ci rende un po' schiavi di un "format" sociale in qualche modo imposto, come la MARSAUD ha coraggiosamente insinuato. Per fortuna che qualche intellettuale libero e coraggioso ancora c'è a sinistra... (ma quanti lo sono davvero)?

    Leggete qui l'articolo in francese.

    e se non capite il francese, accontentati di questa sintesi.

    buona lettura.

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  7. @ Fab

    vede, mi sa che si perde un attimo un dfferenza fondamentale.
    Nessuno ha mai imposto per legge di prendere la pillola a nessuno!
    Se una donna non la vuol prendere, non la prenda! Sara' sua responsabilita' allevare i figli che in caso veranno concepiti!

    Al contrario c´era e c´e´ qualcuno che vorebbe vietare di prender ela pillola a tutte!!

    La differenza mi pare alquanto rilevante!

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  8. Posso commentare citando Trilussa, senza che sia considerato OT (in questo caso si parla di aborto, ma le premesse della storia mi sembrano identiche, così come la conclusione…)?

    http://www.europaoggi.it/content/view/2350/1/

    Biolove

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  9. @ biolove

    Si e´mai domando da dove viene quel "disonore" che la donna della storiella prova??

    Non verra' forse da un certa etica religiosa??

    simone

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  10. @Giuseppe Regalzi
    Grazie.

    Il linguaggio del fumetto mi resta un po'oscuro comunque, sarà un fatto di contesto.

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  11. @Simone

    il "disonore" che dice lei si può immaginare, anche legato a un retaggio cattolico, ammettiamo, ma presumibilmente più nel caso di una ragazza madre o di un adulterio.Non certo per un figlio indesiderato ma concepito durante un matrimonio (seppur traviato, come nella "storiella").
    Si domandi piuttosto che cosa fa accettare alla coppia la situazione e giungere al lieto fine (forse per me solo...).

    Cordialmente,
    biolove

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  12. @ biolove

    ma l´ha letta la storiella che linkato?
    All´inizio di parla di SIGNORINA!
    Ovvero donna non sposata!
    Il disonore sta nel concepire un figlio fuori dal matrimonio!!
    Ora chi avra' incultao in quella poveretta il DISONORE se non la religione.


    Simone

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  13. @Simone
    Lasci stare Trilussa.L’ho detto che è una situazione diversa (e ho pure parlato di ragazza madre ed adulterio, prima).
    Ma la distinzione fra etica religiosa che, messi alla prova, ci dice quali sono le cose da fare con il cuore e bigottismo che sta a sentire le voci di paese e si alimenta di vergogna dovrebbe essere tenuta presente nel giudicare casi del genere…

    Cordialità,
    biolove

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