mercoledì 2 febbraio 2011

Venti milioni di euro

Venti sì, nonostante il solito pianto e i tagli sulla ricerca. A chi vanno? Ecco cosa scrive Gilberto Corbellini su Il Sole 24 Ore, Venti milioni di euro ai qualunquisti anti-OGM, 30 gennaio 2011.
La comunità degli scienziati italiani è allibita. Potrei riportare decine di email e telefonate, non ultima quella di uno sconfortato Edoardo Boncinelli. Il lamento è uno solo: ci dicono che non ci sono soldi per finanziare ricercatori che all’estero ci invidiano, e che per questo sempre più spesso se ne vanno, ma la Presidenza del Consiglio, la Regione Lazio, il Comune di Roma e la Regione Puglia hanno stanziato ben 20 milioni di euro da destinare a un progetto ispirato dalle fobie allucinatorie dell’ex-sessantottino Mario Capanna. L’unico al mondo ad aver visto e discusso (UnoMattina Estate del 30 luglio 2007) il sapore dell’inesistente fragola-pesce, usata anche come monito terroristico da una pubblicità Coop.
Il progetto si chiamerà, forse per assonanza con il film di Albanese, GenEticaMente. E a leggere la «piattaforma di ricerca», cioè i tipi di tecnologie e gli obiettivi del programma, vien subito da ridere. Poi, però, subentra una profonda tristezza. E uno si chiede chi possa mai aver vagliato, sul piano della plausibilità e della fattibilità, le cosiddette piattaforme di innovazione che sono state finanziate. È evidente che i ministri, presidenti di regioni, sindaci e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, non hanno chiesto, come si fa a livello internazionale per qualunque stanziamento di fondi pubblici, a un comitato di esperti neutrali, se il progetto ha una sua razionalità. Si possono capire Coop e Coldiretti, che avranno un ritorno di immagine attraverso il rinforzo della propaganda anti-ogm. Ma non è chiaro l’interesse delle istituzioni pubbliche a investire in quel pastrocchio i soldi delle nostre tasse. Che, di fatto, vengono regalati a una fondazione privata, che li userà per fare del proselitismo settario, cioè per alimentare la disinformazione contro l’uso agricolo di ogm.
Il piano si ammanta della definizione di «ricerca partecipata», cioè democraticamente controllata. In realtà è l’ennesimo esempio nazionale di manipolazione politica della scienza, nel nome di pregiudizi ideologici. È il ritorno della politicizzazione della biologia del sovietico Lysenko. I danni per una politica agraria ideologica e irresponsabile, saranno a carico dei milioni di cittadini italiani che dovranno pagare il cibo più caro in un paese che diventerà economicamente sempre più arretrato. Chi volesse esprimere un civile segno di protesta può sottoscrivere un appello alle autorità politiche e istituzionali a questo indirizzo: www.salmone.org.
Anche Biotecnologie Basta Bugie.

1 commento:

  1. Ma guarda un po', anche io in tempi recenti avevo cominciato a pensare a Lysenko quando leggevo di questi temi. Ma mi dicevo: finché la ricerca resterà indipendente, forse ci salveremo, almeno nella stessa proporzione condivisa dalle altre attività di indagine scientifica e produzione tecnologica (che purtroppo già di per sé non è un dato così tanto entusiasmante). Pur nella sua dimensione limitata, questo episodio però è un segno ben più tangibile che si stia andando in una direzione preoccupante. Credo che l'elemento decisivo sia stato che su questo fronte la destra e la sinistra, pur per ragioni diverse (ideologiche come sempre per la sinistra, di interessi per la Lega), siano tremendamente affini e confluenti. La miseria, ogni volta, ogni volta che destra e sinistra si trovano concordi su qualcosa dobbiamo sistematicamente spaventarci seriamente.

    Certo che lo stesso fatto di dare venti milioni per fare ricerca in mano a uno che ha affermato pubblicamente di aver assaggio la fragola-pesce inquieterebbe il più sfaticato delle matricole universitarie, oltre a rappresentare l'ennesimo episodio atto a rappresentare sempre più l'Italia come lo zimbello stupido del mondo avanzato. Ho notato che questa è gente che quando gli chiedi un articolo peer-reviewed loro ti rispondono con una lettera di una associazione di consumatori. Sono fuori dal formale consesso scientifico in modo che può essere paragonato solo al creazionismo biblico evangelico americano.

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