venerdì 11 agosto 2006

Squali e paure

Alcuni film cambiano la nostra vita. Senza dubbio uno di questi film è Lo Squalo di Steven Spielberg, capolavoro del cinema thriller/horror. Il protagonista terrorizza gli abitanti di una piccola città balneare e insinua un’inquietudine ostinata negli spettatori, che riemerge ogni volta che ci si appresta a fare un bagno in mare.
L’Italia non è mai stata una patria di squali, sebbene specie come lo squalo bianco siano sempre vissute nel Mediterraneo. Ma la paura, si sa, non è alimentata da valutazioni razionali. Inoltre in questi ultimi anni l’innalzamento della temperatura ha incrinato l’equilibrio marino e molte specie ‘estranee’ hanno colonizzato il Mediterraneo: alghe, pesci e granchi tropicali, meduse provenienti da mari lontani. Passano attraverso il Canale di Suez oppure arrivano come clandestini nelle petroliere o nelle navi cisterna, annidati nelle carene o nelle chiglie. Pesci palla e pesci balestra, tipici abitanti dei Carabi, e anche i temuti squali. Squali martello e squali tigre sono stati recentemente avvistati nel mare nostrum. L’elasmofobia, vero e proprio terrore per gli squali, affligge molti amanti del mare, al punto da impedire loro addirittura di entrare in piscine distanti dalla costa. A poco serve la rassicurazione della presenza di misure antisqualo o dall’impossibilità di incontrare un pesce ‘assassino’.
Questa pessima nomea corrisponde alla realtà? Il MEDSAF è l’archivio degli attacchi di squalo del Mediterraneo e ha l’intento, con tutte le difficoltà di un censimento di questo tipo, di offrire informazioni per dare una giusta proporzione al fenomeno e di dimostrare il rischio sorprendentemente basso di attacchi nel Mediterraneo.

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