mercoledì 10 gennaio 2007

“C” come?

Dal sito dell’Udc (Unione dei Democratici Cristiani e di Centro) è possibile leggere gli autorevoli pareri di alcuni rappresentanti. Vere e proprie chicche.

Maurizio Ronconi, deputato Udc, a proposito della legge sulla libertà religiosa in discussione alla Camera (Libertà religiosa. Ronconi (Udc): Pdl non può equipararle, Ufficio Stampa, 10 gennaio):
L’Italia è un Paese per tradizione, cultura e fede, cattolico. Nessuna legge sulle libertà religiose potrà mai equiparare la religione cattolica alle altre. […] Già parlarne in questi tempi […] potrebbe offrire segni di debolezza ed incertezza. Dunque nessun cedimento ma semmai una iniziativa forte per garantire immediatamente assoluta reciprocità a quei Paesi, particolarmente islamici, ai cui cittadini offriamo ospitalità e lavoro.
Il nostro Luca Volontè (Pacs: Volontè, da governo giochino delle tre carte, Ufficio Stampa, 9 gennaio):
Pur di far passare i pacs, il governo non disdegna il giochino delle tre carte: da una parte sostiene che la riforma non creerà famiglie di serie A e altre di B, ma dall’altra vuole riconoscere alle coppie di fatto una nutrita serie di diritti propri ed esclusivi delle ‘società naturali fondate sul matrimonio’. […] Bindi e Pollastrini sono autrici di due differenti proposte di legge in materia, pur essendo al tempo stesso rappresentanti dello stesso governo […] il che la dice lunga su come la si voglia dare a bere agli italiani, ma anche come sia grottesco il tentativo di nascondere le crepe evidenti all’interno di una maggioranza spaccata e incapace di mantenere la coesione tra i propri ministri. Sostenere che l’introduzione dei Pacs non sconvolgerà l’attuale modello di famiglia tradizionale equivale a negare l’evidenza: è l’indice inequivocabile di una disonestà intellettuale ormai diffusa in questo governo.
Rocco Buttiglione (straziante letterina che comincia con “Caro amico” inviata dal presidente del Consiglio Nazionale ai dirigenti del partito sulle famiglie di fatto, 15 dicembre 2006):
Noi crediamo che si debbano accendere i riflettori sulla famiglia “tradizionale” che è anche la famiglia “costituzionale”. Invece il tema dominante della discussione sono le coppie omosessuali e le famiglie di fatto. È questo ciò che si vuole mettere all’ordine del giorno nella discussione parlamentare. Si vogliono accendere i riflettori sulle “famiglie di fatto” per poterli tenere spenti sulle famiglie “costituzionali”.
Il messaggio di questo modo di formulare l’ordine del giorno della politica è devastante. La gente capisce che la famiglia “costituzionale” è vecchia e superata e che il futuro appartiene alle “forme nuove di famiglie non tradizionali”. Ma esistono davvero forme nuove di convivenza capaci di sostituire la famiglia costituzionale nello svolgimento della sua funzione sociale?
Il mistero sulla c si fa sempre più massiccio.

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