il miglior risultato che si poteva trovare in questo momento storico e con questa maggioranza così variegata. Bisogna prendere atto che questa è la realtà democratica.Cara, cara, Binetti. La realtà democratica. A forza di studiare l’ave maria ha trascurato la filosofia politica, il diritto costituzionale e il buon senso.
La realtà democratica.
Forse che non esistono limiti alla realtà democratica?, avrebbe domandato mia nonna. Oppure si può contrattare e votare su tutto?
Una bella riunione di condominio sulla schiavitù: se i condomini a maggioranza votano “sì”, è fatta. Ristabiliamo la schiavitù! Ma sì. È la realtà democratica. La bellezza del voto popolare, il fascino civico. L’attrattiva del potere del voto.
Anche i fautori del pensiero liberale (quelli genuini, non gli usurpatori viventi) ponevano dei limiti solidi alle materie su cui non si poteva transigere: diritti. Parola desueta, e scomoda per Binetti travolta dalla passione per l’eternità e il perdono divino.
Benjamin Constant diceva che calpestare anche i diritti di un solo individuo è intollerabile. E che uno Stato che si macchia di un simile errore diventa illegittimo e dispotico.
Anche l’estetica non è il suo forte. Ha detto che avrebbe preferito:
si chiamassero ‘Didoco’, per evitare che si ponga l’accento più sui diritti che sui doveri delle coppie conviventi.Chi ha altre proposte? Io direi ‘PreCuCo’ (= Presa per il Culo dei Conviventi).
PreCuCo è perfetto, riassume completamente :D
RispondiElimina"Binetti travolta dalla passione per l’eternità e il perdono divino."
RispondiEliminaIl cilicio! il cilicio!
Ma dove vai se il cilicio non ce l'hai?
Io me la immagino col suo bel frustino sadomaso nella borsetta mentre prende il bus. E pensa, accarezzando la finta pelle della borsetta: "Ora quando torno a casa.. una bella passata di cilicio e quelle voci che ho in testa se ne vanno!"
ah ah ah ha ;)
Fabristol