venerdì 30 aprile 2010

Trapianti ora si condanna l’altruismo

Qualche giorno fa il Comitato Nazionale per la Bioetica ha espresso un parere sulla donazione di organi a beneficio di estranei su richiesta della Presidenza del Consiglio. Nel precedente parere del 1997 si poneva come condizione necessaria una relazione affettiva o di consanguineità tra donatore e ricevente.
Oggi invece il CNB apre alla possibilità di donare un organo ad un estraneo nel rispetto della gratuità e dell’anonimato, dopo una valutazione delle motivazioni del donatore e un attento accertamento clinico.
Sebbene appaia bizzarro richiedere un parere su una possibilità già ammessa da una legge risalente al 1967 (più forte anche del parere del CNB del 1997 quindi), la buona notizia riguarda il buon senso e il rispetto per la libertà individuale, che dovrebbe comprendere la libertà di donare un proprio organo. Senza considerare che per qualcuno potrebbe rappresentare la differenza tra vivere e morire.
Tutti d’accordo e soddisfatti allora? Manco a dirlo alcuni bioeticisti cattolici, come Francesco D’Agostino e Adriano Pessina, si scagliano con violenza contro il parere, disseppellendo le più ripugnanti e incoerenti motivazioni per sostenere il loro anatema. È difficile capire se la loro condanna dell’altruismo (la condanna della libera scelta non suscita ormai stupore) sia imputabile alla tentazione irresistibile di essere bastian contrari o da qualche altra piega oscura della loro ideologia.

DNews, 30 aprile 2010.

6 commenti:

  1. Naturalmente in Italia si vede con sospetto, qualsiasi azione non preveda il proprio tornaconto personale.

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  2. perdonate la ma ignoranza, ma a che titolo si diventa membri di questo"comitato di bioetica"?
    come viene formato, e perchè?
    Perchè a questo gruppo viene attribuita autoritòà in materia di bioetica?

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  3. I membri del CNB sono nominati dal Presidente del Consiglio. Le loro deliberazioni hanno valore unicamente consultivo.

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  4. Ah, quindi è un organo politico.
    Io credevo fosse un'organizzazione indipendente.

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  5. E' per fortuna che hanno un valore solamente consultivo

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  6. Beh, donare un organo a uno sconosciuto significa amare la vita in sé, anonima; amare qualcuno in quanto essere umano, senza che appartenga al tuo clan e senza aspettarsi nulla in cambio. Insomma un gesto supremo di civiltà, che è esattamente ciò cui si scaglia contro la CCAR.

    La CCAR vuole l'essere umano timoroso del prossimo, propenso al conflitto (con tutti tranne che con loro), poco incline a dare fiducia alle persone che non conosce. Vuole che l'essere umano senta il bisogno di difendersi e di far parte di un clan chiuso (di qui l'accento sulla famiglia con figli e parenti come unica cellula sociale). Vuole che l'essere umano che fa a meno di lei sia infelice, e vuole essere l'unica fonte di felicità per lui.

    Qualsiasi cosa esista di civile e di positivo per la società che superi la visione di cui sopra va combattuto.

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