A un certo punto l’articolista fa la seguente affermazione:
Fox, dal canto suo, ha ammesso di non aver preso le medicine che usualmente lo aiutano a tenere a bada il male prima di andare davanti alle telecamere. «Ma i sintomi erano reali», ha aggiunto.La fonte non è indicata; e in effetti, da nessuna parte sulla stampa americana si ritrova questa notizia. Anzi, una dichiarazione di Michael J. Fox riportata il giorno prima dal New York Times afferma il contrario di quanto si legge sul Corriere: «Un portavoce di Fox ha detto che i suoi tremori erano causati dai farmaci» («A spokesman for Mr. Fox said his tremors were caused by his medication»: «Making Stem Cell Issue Personal, and Political», 25 ottobre). A fugare ogni dubbio provvede una lunga intervista di Katie Couric all’attore per la CBS, andata in onda sempre ieri, in cui l’attore spiega che i movimenti involontari sono causati dai farmaci che assume, il cui effetto è estremamente variabile e imprevedibile. L’intervistatrice a questo punto gli domanda:
KC: Rush Limbaugh ha avanzato il sospetto che lei abbia evitato intenzionalmente di prendere le sue medicine, in modo da manifestare i sintomi della malattia nello spot e guadagnare così la simpatia degli spettatori.Nell’originale inglese:
MF: La cosa ironica è che di medicine ne avevo preso troppe... Quando hai quei sintomi non stai bene. Nessuno vuole averli. È come se uno provasse piacere a darsi una martellata; quello che vuoi sempre è di sentirti il più possibile bene. E a questo punto, se non prendessi i farmaci non sarei in grado di parlare. Avrei come una maschera sul viso e non potrei parlare, mi bloccherei, mi congelerei e non sarei capace di muovermi. Così non succede mai che io mi trovi a non aver preso i farmaci.
KC: Rush Limbaugh suggested you had failed to take your medication intentionally so when you did that ad you’d be more symptomatic and therefore, more sympathetic.Cos’è successo dunque al Corriere? Penso che qualcuno abbia letto un po’ affrettatamente un’altra affermazione di Limbaugh, che all’indomani dello scandalo sollevato dai suoi commenti ha cercato di difendersi facendo notare come nel 1999 l’attore si fosse intenzionalmente presentato davanti a una commissione del Senato americano senza aver prima assunto farmaci, per mostrare i sintomi del male senza schermi. La cosa è raccontata dallo stesso Michael J. Fox nella sua autobiografia (Lucky Man: A Memoir, 2002):
MF: The irony of it is, I was too medicated... The thing about being symptomatic is it’s not comfortable. Nobody wants to be symptomatic. It’s like you want to hit yourself with a hammer, you know, you want at all times to be as comfortable as you can be. And at this point now, if I didn’t take medication I wouldn’t be able to speak. I’d have a mask face and I wouldn’t be able to speak and I’d lock up and freeze and not be able to move. So there’s no time I’m not medicated.
I had made a deliberate choice to appear before the subcommittee without medication. It seemed to me that this occasion demanded that my testimony about the effects of the disease, and the urgency we as a community were feeling, be seen as well as heard. For people who had never observed me in this kind of shape, the transformation must have been startling.Si tratta dunque di un evento di sette anni fa, quando la malattia era meno progredita. Al Corriere dovrebbero fare decisamente più attenzione.
(Su Youtube è disponibile un video in cui Rush Limbaugh scimmiotta a più riprese Michael J. Fox.)
Aggiornamento: una nuova intervista a Michael J. Fox, questa volta da parte di George Stephanopoulos per la ABC (29 ottobre). Un breve excerptum:
Fox: If I didn’t medicate it at all, I’d have a masked face, I’d have very limited movement, I’d have a very difficult time speaking, a la Mohammed Ali or similar. So if I want to be articulate, if I want to speak, this comes with the package. So...
Stephanopoulos: That’s the tradeoff.
Fox: That’s the tradeoff. So I either sound good or look good.
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