Lasciamo stare le considerazioni generali: su una legge elettorale a cui ci si sarebbe dovuti opporre con tutti – tutti – i mezzi; su strategie elettorali dell’Unione – Caruso, le tasse – che sembravano partorite da quinte colonne della destra (e menomale che il cosiddetto Grande Comunicatore comunicasse alla fine solo di non starci tanto con la testa); su un paese che per avere infine un po’ di luce dovrà attendere verosimilmente che Il Burlesco Inviso esca di scena. Occupiamoci soltanto dei temi che ci interessano di più qui a Bioetica. Quali prospettive, per esempio, di sanare almeno in parte la vergogna della legge 40 sulla procreazione assistita? Non buone, purtroppo: per riuscirci bisognerebbe coinvolgere i Fini e le Prestigiacomo del centrodestra, aggirando l’ostacolo dei clericali della Margherita. La Rosa nel Pugno non ha ottenuto il successo sperato, ma ha probabilmente dato la vittoria al Centrosinistra, e qualcosa potrà chiedere in cambio. In ogni caso, si tratterà di modifiche limitate; di diritto alla genitorialità per le coppie omosessuali o di clonazione terapeutica, neanche a parlarne.
Ma questa è una prospettiva tutta e solo politica. Il fatidico «Che fare?» richiederà, penso, risposte diverse. La lotta, più che parlamentare, è culturale: la posta in gioco è l’egemonia sulla società, la conquista dello spazio lasciato libero dall’estinzione del marxismo e finora colonizzato solo dalle muffe clericali. La riflessione bioetica razionale, che già costituisce e costituirà sempre di più parte essenziale dell’identità liberale e libertaria, deve abbandonare il mondo chiuso delle riviste accademiche, e diventare patrimonio di una classe dirigente rinnovata.
Gli errori da confutare, i valori da seppellire non sono, o non sono tanto quelli delle theoconettes e dei teocon fu Popper, delle Stranecristiane e dei Christian, dei Pretini Superbi e dei loro oh-tanto-intelligenti-direttori, delle Madri Ruspanti e dei Socci, giù giù fino ai ragazzotti che hanno scambiato Joseph de Maistre per Tocqueville; sono piuttosto quelli di chi sta dalla parte giusta, ma ripete a pappagallo le vecchie giaculatorie: «l’aborto resta comunque sempre un dramma», «no al cibo di Frankenstein», «non vorrete mica un mondo pieno di bambini con gli occhi azzurri e i capelli biondi?».
E quando verrà l’occasione, bisognerà ricordarsi dell’errore commesso al tempo del referendum, e spiegare alla gente, a tutti quanti, qual è la vera posta in gioco. Senza timore, questa volta, di farsi capire.
Berlusconi:
RispondiElimina"Al paese - ha aggiunto - non fa bene andare avanti in una specie di guerra civile. Dobbiamo dismettere il viso delle armi e pensare di sederci responsabilmente in un tavolo pensando all'interese del paese».
Figlio di buona donna. Esaspera i toni, contribuisce a dividere il paese, e adesso che ha perso, perchè ha PERSO il governo, vorrebbe le intese.Per essere cmq in gioco.
Ma quando mai ha cercato le intese quando era lui al governo ?
Cmq, abboccheranno i tremuli leaders di csx?
Maria José
Speriamo di no. Anche perché questo significherebbe quasi certamente la fine dell'Unione. Meglio sarebbe tentare l'alea di nuove elezioni al Senato, con regole riscritte.
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