martedì 1 marzo 2011

4 commenti:

Anonimo ha detto...

In Italia, andrebbero col petto gonfio a gridare "sì, l'ho fatto!" e perdendosi le ovazioni dei sostenitori, mentre altri lo difenderebbero dicendo "chi in fondo non ha mai copiato un compito in classe?"

paolo de gregorio ha detto...

Seguo il commento dell'anonimo per raccontare un aneddoto, segno dei nostri tempi in Italia.

Siamo in uno delle migliaia di comuni italiani e si discorre (per amor di dialettica) se una certa omissione del sindaco del luogo riguardo ad una data questione possa configurare o meno omissione d'atti d'ufficio, ragion per cui sarebbe lecito aspettarsi che il sindaco si muova, non volendo certamente egli incorrere in questo sgradito rischio. Senza entrare nemmeno nel merito, un profondo conoscitore delle dinamiche del luogo afferma perentorio che quellelemento di certo non lo spaventerebbe, anzi ci sarebbe il rischio che l'essere oggetto di attenzioni da parte dei giudici verrebbe dal sindaco sbandierato verso l'elettorato locale come elemento di merito, che potrebbe fortificarne il consenso (i giudici mica vanno a rompere le scatole ad un amministratore scarso, innocuo e improduttivo). Quindi le valutazioni che il sindaco farà saranno altre, tipo di convenienza eccetera.

Può darsi che le cose non stessero necessariamente così come fu raccontato da quel tale, ma ciò è sintomatico di quello che è diventato il nostro paese. Della serie che i politici le proprie malefatte (e non solo furbizie) ormai le mettono nel curriculum.

Anonimo ha detto...

Probabilmente e´un caso ma zu Guttenberg, dopo un mese di polemiche si e´dimesso quando si e´scoperto che nmella tesi incrimanta erano state inserite parti copiate da rapporti del centro studio del Bundestag.
La sola ipotesi cheavesse utilizzato strumenti pubblici per interessi privati ha fatto scattare le dimissioni.
Paragoni con l´Italia e´meglio non farne, paragonare un Paese serio con la Repubblica delle banane e´come paragonare una pera a un aereo e stupirsi che la prima non voli.

Simone

Barbara ha detto...

Non so se l'Italia sia diventata così adesso, oppure lo è sempre stata e la differenza di oggi rispetto al passato è il livello di spudoratezza. Io sospetto che sia la seconda, e che in passato ci fosse molta più ipocrisia e capacità di nascondere la realtà, anche grazie alle difficoltà comunicative. Oggi è più difficile mentire e più facile scoprire le cose / le verità nascoste; e la scelta sta tra raggiungere un certo livello di decenza oppure un certo livello di spudoratezza.

Chiaramente in Italia si è scelta la seconda: ma più che un peggioramento rispetto al passato potrebbe essere un miglioramento indiretto: se più trasparenza porta più spudoratezza, è anche vero che la spudoratezza non può durare, almeno non a lungo, e prima o poi porta a lavorare sulla decenza.

Oggi mi sento ottimista.