venerdì 14 marzo 2014

Un evento pericoloso

Dal blog di Marco Piazza («Sindrome di Rett: gli animalisti bloccano la raccolta fondi», Su Piazza, 13 marzo 2014):

Una partita di serie A, un evento collaterale annullato per motivi di ordine pubblico. Roma-Lazio? Milan-Inter? No, Unendo Yamamay Busto Arsizio contro Robur Tiboni di Urbino, campionato di serie A di pallavolo femminile, in programma questo sabato a Busto Arsizio. E l’evento “pericoloso”, a margine del match di volley, era nientemeno che una lotteria benefica per l’associazione proRETT. I soldi raccolti sarebbero serviti alla ricerca scientifica su questa malattia genetica, che provoca un grave ritardo mentale e colpisce prevalentemente le bambine. Il motivo dell’annullamento? L’intervento degli animalisti, che hanno boicottato la raccolta fondi perché contrari alla sperimentazione animale praticata dagli scienziati che studiano la Rett (e dalla quasi totalità dei ricercatori in ambito biomedico). Prima con un comunicato della Lav (lega antivivisezione) locale, poi con un bombardamento di email alla società di volley, al suo sponsor e a chi gestisce il palazzetto dello sport, con tanto di foto di animali sventrati. A quel punto gli organizzatori devono essersi ricordati dei recenti blitz nei laboratori nelle università milanesi, o delle minacce di morte inviate via facebook a Caterina Simonsen, la ragazza malata che era intervenuta per difendere la ricerca, e per evitare guai simili hanno deciso, con rammarico, di annullare la lotteria.
Ogni commento sarebbe superfluo. Personalmente ho deciso, seguendo l’esempio di un’amica, di fare immediatamente una donazione all’associazione proRETT; a loro andrà anche la mia scelta del 5 per mille.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

E' il risultato di decenni di propaganda antiscientifica, esaltazione dell'irrazionale, del metafisico e del "mistero", praticata dai media (televisione soprattutto) perchè, a fronte di costi di produzione bassissimi, fa presa su una larghissima fetta di pubblico.
Fare un servizio su qualche favola che stimola la fantasia, infarcito di ipotesi assurde e di domande sospese nel nulla, costa poco e rende tanto. Fare invece seri programmi che insegnino alle persone a ragionare e a pensare in modo razionale, è costoso e porta poco pubblico.
Il risultato è un Paese popolato da una larga maggioranza che non sa come funziona la scienza, non possiede gli strumenti culturali per fare valutazioni rischi-benefici, e infine crede solo alle favole suggestive tipo l'omeopatia, ai miracoli, e alle varie frottole alternative.

Anonimo ha detto...

•nel 2006, l’allora Segretario della Sanità e Servizi Umani Mike Leavitt ha dichiarato: “nove farmaci sperimentali su dieci falliscono perché non possiamo prevedere come si comporteranno nelle persone sulla base degli studi di laboratorio su animali” .
•L’NCI ha dichiarato che la società potrebbe aver perso cure per il cancro a causa del modello animale .
•FDA statunitense sulla tossicologia ha affermato nel 1998 che “La maggior parte dei test sugli animali che accettiamo non sono mai stati validati.
•art.su Fortune nel 2004, il Prof. Robert Weinberg, Professore di biologia al ''MIT'' - Massachusetts Institute of Technology - Cambridge, Massachusetts, U.S.A. , vincitore della Medaglia Nazionale per la Scienza grazie alla sua scoperta del primo oncogene umano e del primo gene soppressore del tumore, dichiarò ufficialmente :''Uno dei modelli sperimentali del cancro umano più frequentemente usato è prendere cellule tumorali umane che vengono messe in coltura ,metterle in un topo immunocompromesso, x formare un tumore, e quindi esporre lo xenotrapianto che ne risulta a vari tipi di medicinali che potrebbero essere utili nella cura delle persone. Ed è ben noto forse da vent’anni, che molti di questi modelli preclinici del cancro umano hanno pochissimo potere predittivo in termini della risposta degli esseri umani, cioè dei veri tumori umani nei pazienti. Malgrado le somiglianze genetiche e del sistema degli organi tra un topo e un uomo, le due specie hanno differenze chiave in fisiologia, architettura dei tessuti, tempi del metabolismo, funzione del sistema immunitario, sistema di segnalazione molecolare ecc. Quindi i tumori che sorgono in ognuno, sono vastamente diversi. Un problema fondamentale che dev’essere risolto nell’intero sforzo della ricerca sul cancro, in termini di terapie, è che i modelli preclinici del cancro umano, in gran parte, sono del tutto inadeguati. Sebbene le industrie farmaceutiche riconoscano con chiarezza il problema, non vi hanno però rimediato. E sarebbe meglio che lo facessero, se non altro perché ogni anno le industrie farmaceutiche sprecano centinaia di milioni di dollari usando questi modelli ''.
• art.su Plos Medicine dal Dr. JJ Pippin, fondatore e direttore della medicina cardiovascolare e ”medical imaging” presso la ”Cooper Clinic”, autore e co-autore di oltre 60 abstract pubblicati sulle principali riviste mediche, è stato anche portavoce e relatore presso la ”American College of Cardiology” e la ”Society of Nuclear Medicine, U.S.A.”, attuale consulente scientifico presso il Physicians Committee for Responsible Medicine (PCRM) degli U.S.A,:”Le uniche persone che non sanno, nel 2005, che la ricerca sugli animali è irrilevante per le malattie umane sono quelli che non lo capiscono o coloro che ne beneficiano. Come medico, ricercatore clinico, ed ex ricercatore animale, so che benchè siano i nostri parenti genetici più stretti, i primati hanno fallito come modelli di ricerca praticamente ogni volta che sono stati utilizzati a tale scopo. Si lamentava: "Abbiamo curato topi malati di cancro per decenni, e semplicemente non ha funzionato negli esseri umani",l'Aids è un altro: mentre almeno 80 vaccini sono stati testati sugli animali, tutte e 80 hanno fallito il trial in pazienti umani. Allo stesso modo, ognuno degli oltre 150 trattamenti di ictus trattati con successo negli animali non hanno avuto i medesimi risultati nei test umani.

Giuseppe Regalzi ha detto...

Faccio notare che Fortune non è una rivista scientifica, e che l'articolo su Plos Medicine è apparso nella sezione "Corrispondenza": è in sostanza una lettera al direttore. La sperimentazione animale ha i suoi problemi, ma il consenso scientifico la ritiene ancora indispensabile.

Marcoz ha detto...

E io che pensavo che gli animalisti osteggiassero la sperimentazione sugli animali per via di certi diritti che dovremmo garantire a esseri viventi non umani; invece il problema è l'inutilità del metodo. Questo significa che non avrebbero nulla da ridire, se si individuasse una specie animale adatta allo scopo.
È già qualcosa, a mio avviso.

Poi, ammettiamo per un attimo che la sperimentazione animale sia fallimentare in toto, e che da questa non si ricavi alcuna informazione utile per le cure umane, come lascia intendere il testo riportato. Ho qualche perplessità a proposito di come si debba interpretare la frase "Sebbene le industrie farmaceutiche riconoscano con chiarezza il problema, non vi hanno però rimediato. (neretto mio); perché, in assenza della "specie adatta" di cui sopra, non è chiaro cosa si sottointende che le industrie farmaceutiche dovrebbero fare, esattamente.
Oddio, un paio di ipotesi mi vengono pure in mente, ma sono un poco imbarazzanti, per uno che non abbia simpatie per il Nazismo.

Anonimo ha detto...

Quindi, la sperimentazione sugli animali fornisce solo risultati approssimativi e farmaci non sempre funzionanti? Molto bene, appena verranno trovati metodi più efficienti, tutti i ricercatori saranno felicissimi di cambiare tipo di sperimentazione.
E ora restiamo in attesa...

Anonimo ha detto...

Condivido quanto detto da Giuseppe e da Marcoz. Spero che per questo....... non cambiate idea! :-))) Tranquilli
......
ora rimetto l'elmetto, scudo crociato e ci ri-scontriamo in trincea :-)
cordiali saluti
francesco sirio

Marcoz ha detto...

Francesco Sirio, posso assicurare che mi dà da pensare molto di più essere sempre d'accordo con qualcuno, piuttosto che trovarmi occasionalmente della stessa parte di chi ha prevalentemente opinioni opposte alle mie.