lunedì 13 ottobre 2014

Cherry picking

Scrive Giuliano Guzzo sul suo blog («Sorpresa: la 194 è sempre meno tabù», 13 ottobre 2014):

Negli stessi giorni in cui vengono presentati sondaggi molto discutibili sulle nozze gay – discutibili per metodologia, tempistiche di rilevazione e modalità di presentazione dei risultati – che rileverebbero come la maggioranza degli Italiani ne sarebbe entusiasticamente a favore, è stata effettuata una ricerca che, anche se non ha avuto visibilità a livello nazionale, merita un’attenta riflessione, non foss’altro per gli esiti sorprendenti che ha avuto. Stiamo parlando di una rilevazione a cura dell’Istituto Demos – lo stesso i cui risultati vengono sovente ripresi anche da Repubblica – la quale, esaminando gli atteggiamenti politici del Nord Est (Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento), ha registrato come il 43% degli interpellati sia d’accordo con l’idea che «bisogna rivedere la legge sull’aborto per limitare i casi in cui è lecito».
Un piccolo particolare non del tutto trascurabile che si cercherebbe invano nel post di Guzzo: chi ha curato il sondaggio «molto discutibile» sul matrimonio gay è l’Istituto Demos, lo stessissimo identico istituto che ha curato quello sull’aborto, che invece «merita un’attenta riflessione».

Aggiornamento 14 ottobre: da notare come in base ai dati Demos, il numero di intervistati nel sondaggio sull’aborto sia stato minore rispetto a quello sulle nozze gay (1019 contro 1265), e di conseguenza maggiore il margine di errore (3,07% contro 2,8%).

1 commento:

Fetente ha detto...

Effettivamente l'aborto va limitato ai soli casi in cui la richiedente è effettivamente incinta. E' ora di finirla con gli aborti fatti come hobby o tanto per occupare un pomeriggio libero!