domenica 1 agosto 2010

Another Pill That Could Cause a Revolution

Could the decades-long global impasse over abortion worldwide be overcome — by little white pills costing less than $1 each?

That seems possible, for these pills are beginning to revolutionize abortion around the world, especially in poor countries. One result may be tens of thousands of women’s lives saved each year.

Five-sixths of abortions take place in developing countries, where poor sterilization and training often make the procedure dangerous. Up to 70,000 women die a year from complications of abortions, according to the World Health Organization.

But researchers are finding an alternative that is safe, cheap and very difficult for governments to restrict — misoprostol, a medication originally intended to prevent stomach ulcers.
The New York Times, Nicholas D. Kristof, july 31, 2010.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

circa 70.000 donne morirebbero, stando all'articolo, all'anno, nei paesi in via di sviluppo, causa l'insorgere di complicanze post-abortivo. Si legge che la soluzione potrebbe consistere in una pillola low cost, 1 dollaro, per consentire alle donne di abortire in sicurezza.....
quanto costa invece evitare che subiscano la gravidanza: se intendono abortire e' perche' la gravidanza non era desiderata, programmata, voluta... e quanto costa insegnarle a non restare incita?..... O la donna deve essere solo una fattrice... come ribatte, nel post sbagliato, meredith?
francesco sirio

annarosa ha detto...

Mi sembra un invito piuttosto pericoloso... il misoprostol (cytotec) NON è un farmaco abortivo e NON viene venduto dala casa farmaceutica per questo motivo, anzi lo ha sconsigliato a più riprese. Ritengo che non siano di natura etica la "ritrosia" della Pfizer visto gli affari che potrebbe farci su se legalmente mettesse l'aborto negli usi e non nelle controindicazioni; penso che i rischi di gravi effetti collaterali abbiano suggerito alla Pfizer di far passare il messaggio "noi non lo consigliamo come abortivo...se lo fate poi non chiedeteci i danni". Anche la FDA indica che l'uso "off label" del misoprostol come abortivo è molto pericoloso.
Consigliarlo su larga scala mi sembra criminale.

Anonimo ha detto...

bla, bla, bla... intanto però è dall'invenzione del sapone che le condizioni di vita delle persone SONO COSTANTEMENTE MIGLIORATE e solo grazie alla scienza, non certo grazie alle chiacchiere e alle promesse di "salvezza"... Sempre a sparare a zero contro i farmaci, ma poi al minimo problema giù antibiotici e aspirine. Ma da dove credete che vengano, dal cielo???

paolo de gregorio ha detto...

Già immagino i nuovissimi protocolli ministeriali all'uopo, a severa e fedele applicazione della 194: camicie di forza garantite.

Anonimo ha detto...

all'estero sanno vedere nella giusta prospettiva l'aborto.
non un atto voluto e incoraggiato, ma un atto che esiste comunque e quantunque, soprattutto nelle zone più ignoranti e disagiate!!

Layla

annarosa ha detto...

Io ho semplicemente detto che se una casa farmaceutica sconsiglia l'uso di un medicinale per uno scopo diverso da quello per cui lo produce e lo vende CI SARA' UN MOTIVO...NON "ETICO" MA DI SICUREZZA PER LA SALUTE DEI CONSUMATORI che rischia di diventare un problema economico quando cominciano le richieste di indennizzo per i danni!!

Il sapone serve a lavarsi le mani. Se lo usi come purgante (effetto che senz'altro ha) potresti avere dei problemi.
Se ti viene un problema gastro intestinale o ti avvveleni per aver usato il sapone come purgante non è con la ricerca scientifica che te la puoi prendere ma con chi ti ha MAL CONSIGLIATO. E i danni che hai subito te li tieni. E se vivi in un Paese del Terzo Mondo, magari ci muori pure.

Fabio ha detto...

@annarosa
come dici tu il problema per cui è sconsigliato non è certo etico. Tuttavia non è neppure un problema di sicurezza: è esclusivamente una questione ecomonica.
Se anche solo una paziente su 10.000 morisse per le complicanze dopo aver preso il cytotec per abortire, la Pfizer sarebbe sotterrata dalle richieste di risarcimento per danni.
Ma nei paesi in via di sviluppo la situazione è molto diversa: le vittime non intentano cause di risarcimento.
E qualsiasi trattamento che diminuisca il numero di vittime DEVE essere benvenuto, anche se nei nostri paesi non lo useremmo mai. Criminale è suggerire il contrario!