giovedì 28 dicembre 2006

Socci e la storia

Se Gesù non fosse nato non esisterebbero i “diritti dell’uomo”. Né la democrazia (ripeto: la democrazia e la libertà sarebbero stati inconcepibili).
(Antonio Socci, «E se Gesù non fosse venuto?», Libero, 26 dicembre 2006.)
Abbiamo una costituzione che non emula le leggi dei vicini, in quanto noi siamo più d’esempio ad altri che imitatori. E poiché essa è retta in modo che i dirittti civili spettino non a poche persone, ma alla maggioranza, essa è chiamata democrazia: di fronte alle leggi, per quanto riguarda gli interessi privati, a tutti spetta un piano di parità, mentre per quanto riguarda la considerazione pubblica nell’amministrazione dello Stato, ciascuno è preferito a seconda del suo emergere in un determinato campo, non per la provenienza da una classe sociale più che per quello che vale. E per quanto riguarda la povertà, se uno può fare qualcosa di buono alla città, non ne è impedito dall’oscurità del suo rango sociale.
(Pericle, Epitaffio per i caduti di Cefallenia, in Tucidide, Storie 2,37,1, trad. di Claudio Moreschini, Torino, Boringhieri, 1963.)
And if all others accepted the lie which the Party imposed – if all records told the same tale – then the lie passed into history and became truth. “Who controls the past”, ran the Party slogan, “controls the future: who controls the present controls the past”. And yet the past, though of its nature alterable, never had been altered. Whatever was true now was true from everlasting to everlasting. It was quite simple. All that was needed was an unending series of victories over your own memory. “Reality control”, they called it: in Newspeak, “doublethink”.
(George Orwell, Nineteen eighty-four, a novel, London, Secker & Warburg, 1949.)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Non capisco perchè la citazione di Orwell sia in inglese...
Comunque mi piacerebbe sapere, del testo di Tucidide, a quali persone si rifersse Pericle parlando della democrazia: anche alle donne e agli schiavi o solo agli individui adulti maschi e liberi?

Giuseppe Regalzi ha detto...

La citazione di Orwell è in inglese perché non avevo a disposizione una traduzione italiana e non avevo tempo di farne una io che fosse all'altezza dell'originale.

La tua domanda è un po' provocatoria: sappiamo tutti che ad Atene donne e schiavi non avevano diritti politici. Ma potrei rispondere con un'altra domanda: tra il 1788, anno in cui fu approvata la Costituzione, e il 1920, anno in cui il 19º emendamento sancì a livello federale il diritto di voto delle donne (o se preferisci il 1924, quando l'Indian Citizenship Act estese il diritto di voto agli indiani d'America), gli Stati Uniti erano o no una democrazia?
La risposta è, direi, obbligata: lo erano, anche se imperfettamente; se rispondessimo altrimenti ci troveremmo a dover ammettere che gli Usa non sono una democrazia nemmeno adesso, visto gli abitanti del District of Columbia non possono eleggere loro rappresentanti al Congresso. Lo stesso vale dunque per Atene: una democrazia vera e propria, sebbene imperfetta, la prima di tutte, e senza bisogno di radici cristiane (che, caso strano, sarebbero riuscite a produrne un'altra solo dopo 1758 anni di predicazione cristiana, e ad opera di un gruppo di convinti illuministi...).

Immagino che Socci, se fosse qui, ripiegherebbe sull'origine cristiana dell'uguaglianza delle donne e delle razze; ma questo potrà essere criticato in un post futuro, eventualmente.

Anonimo ha detto...

Era provocatoria,hai indovinato!
Ricordo anche, a proposito degli Usa, che, nel periodo che citi esisteva la schiavitù.
Quello che Socci voleva forse dire è che il processo che si è concluso (anche se non completamente visto che alcuni esseri umani non godono ancora di dirittu umani)è scaturito dall'idea cristiana di uguaglianza. Che ha impiegato secoli e secoli a "maturare" nella sua pienezza. Per lo meno per quanto riguarda uomini e donne.
Per quanto riguarda la cura dei malati, l'accettazione dei disabili , l'infanticidio non saprei come se la cavavano nell'antichità ma penso che il Cristianesimo ne abbia favorito l'accoglienza

Anonimo ha detto...

Citaci un qualche brano evangelico o qualche atto ufficiale della chiesa cattolica in cui si affermi il valore della democrazia prima (e per un bel pezzo anche dopo)l'illuminismo. Il sillabo è del 1864...

Democrazia non è affermare che tutti sono ugualmente servi di Dio, altrettante pecore del gregge del pastore... E' affermare che tutti sono altrettanto liberi, artefici del proprio destino e costruttori della polis.

La vera libertà non è mai stata valore cristiano. Il mondo greco-romano aveva un modello di uomo libero, che era limitato ma che si è potuto progressivamente estendere perchè aveva preso forma anche nel diritto oltre che nel pensiero filosofico. La codificazione napoleonica è lo sbocco di un lunghissimo processo di recupero creativo del diritto romano a partire da schemi gaiani che favorivano l'emersione del soggetto unico di diritto.
Quel concetto di cittadino libero soggetto di diritti mai si sarebbe arrivati a concepirlo a partire dal vangelo o dai valori e dal sistema di pensiero predicati dal cattolicesimo, che sono da sempre intrinsecamente autoritari.

La chiesa cattolica non accetta pienamente la democrazia nemmeno oggi perchè la democrazia implica che il potere si giustifica dal basso e non per via divina.

Del resto, tanto la chiesa ama la democrazia che lo stato Vaticano è una teocrazia...

bye

Anonimo ha detto...

Non credo che Socci parlasse solo della democrazia. Parlava di ospedali, donne, ricerca scientifica, musica, e molte altre cose. E afferma, secondo quanto dice il ricercatore americano Stark, che l'Europa, con il suo sistema di valori, è cresciuta e diventata la culla della democrazia perchè cristiana e quindi perchè ha messo al primo posto l'uso della ragione come strumento per conoscere e usa le leggi della natura.