domenica 24 febbraio 2008

Se c’è lei non vi votiamo!

La presenza di Paola Binetti e della pattuglia teodem (Luigi Bobba, Emanuela Baio Dossi, Dorina Bianchi, Marco Calgaro, Enzo Carra) all’interno dell’Ulivo prima e del Partito Democratico poi è stata fin dall’inizio causa di grave sconcerto per gli elettori e i simpatizzanti del centrosinistra. Cos’ha a che fare un membro dell’Opus Dei, animatrice del Comitato Scienza & Vita a favore della Legge 40, nemica della Legge 194, con forze politiche che – nonostante tutte le prudenze tattiche imposte dai tempi – si vogliono ancora progressiste e liberali? A quale scopo è stata ammessa questa presenza?
Conosciamo tutti la risposta immediata: per acquistare favore agli occhi di Camillo Ruini e delle gerarchie vaticane. Ma questo favore quanti voti ha portato al Centrosinistra? C’è qualcuno che può credere veramente che un cattolico integralista darà mai il suo voto a quelli che per lui rimarranno sempre i «comunisti»? I cattolici sono già rappresentati al meglio all’interno del Partito Democratico: si pensi al senatore Ignazio Marino, la cui opera generosa e autenticamente laica come Presidente della Commissione Sanità è stata non a caso vanificata proprio dai veti della Binetti e dei suoi amici.

Ci sarà probabilmente qualche calcolo astuto che giustifichi lo spazio concesso ai teodem; ma come molte italiche astuzie, anche questa ha mostrato le gambe corte. Il bilancio del Governo Prodi sarebbe stato meno fallimentare, e il Partito Democratico si presenterebbe oggi agli elettori con maggiori chance di successo, se alcune riforme liberali (niente affatto espressione di una minoranza di esagitati «laicisti») fossero passate in Parlamento: il testamento biologico, i Pacs, una drastica revisione della Legge 40. Se questo non è successo si deve appunto al veto dei teodem, in una situazione – ampiamente prevedibile prima delle scorse elezioni – che li ha visti essere l’ago della bilancia in Senato.
Questa situazione rischia oggi di ripresentarsi. In un Senato di nuovo spaccato a metà i teodem potrebbero far lega con i loro omologhi, che quasi monopolizzano la destra.
Per questo motivo, ma anche e soprattutto per un’elementare scelta di coscienza, che ci impedirebbe di votare una persona che giudica l’omosessualità una malattia, non daremo il nostro voto al Partito Democratico se i teodem continueranno a essere presenti nelle liste elettorali. Nessuna presenza di segno contrario, che pure si annuncia, potrà farci cambiare idea.

Non crediamo che si possa giudicare antidemocratica questa scelta. Un partito è di parte; deve fare delle scelte, e non può riprodurre al suo interno ogni articolazione della società. Anche in questo modo – e non solo riducendo il numero dei partiti – si contribuisce alla semplificazione della politica. La stessa Binetti, del resto, non ha risparmiato giudizi pesanti, al limite del veto, su alcune candidature annunciate del PD, come quella di Umberto Veronesi.
Paola Binetti, come sa chi l’ha conosciuta di persona, è umanamente molto simpatica; ma il suo posto non è nel Partito Democratico. L’Italia ha bisogno di scelte nette, non della filosofia del «ma anche».

(Chi condivide queste considerazioni può esporre il banner che abbiamo preparato – una versione ridotta si trova in alto nella sidebar – e, se crede, linkare questo post. Grazie ad Albina Regalzi per l’assistenza grafica.)

Petition on line: PD Binetti-free! Libera il PD da Paola Binetti, libera Paola Binetti dal PD!
Per firmare (con nome e cognome, grazie) qui.

43 commenti:

colibri ha detto...

sarebbe ora di lasciarla a casa,meglio un Veronesi in piu'

...........auguri

Anonimo ha detto...

Condivido e sottoscrivo. Ma non era il caso di scrivere due parole in più sulla petizione? Così com'è non si capisce che è il PD a dover essere Binetti-free, sembra la Binetti che deve essere liberata...

Chiara Lalli ha detto...

Oz,
hai ragione. Anche se andrebbe bene lo stesso liberare Paola Binetti dal PD: il risultato sarebbe lo stesso!

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo, anche perché la signora in questione non ha mai fatto mistero della missione che intende svolgere nel PD oggi, come nell'Unione ieri. Ma mi sembra già di sentire gli alti lai in sua difesa contro quei mascalzoni laicisti, ateisti e razzisti. Avete considerato quest'aspetto della vicenda? Tra l'altro, temo che nessuno dei capi darebbe ascolto. E se tutto questo si trasformasse in un bel cilicio con clamore mediatico tutto a favore dell'egregia?

Luca Massaro ha detto...

Credo che la gradita presenza dei Radicali potrebbe, in qualche modo, controbilanciare il peso di questi oltranzisti cattolici. Per questo, se Emma Bonino e altri troveranno un effettivo accordo all'interno del PD, io non negherò il voto a Veltroni. Può darsi mi sbagli, ma mi fido di lui.

Anonimo ha detto...

bene lasciate che pezzi del PD vengano a noi.

Armate Bianche

Uyulala ha detto...

Ho firmato (anche se sono d'accordo che bisognava scrivere una frase di senso compiuto più che uno slogan)
e ho inserito il banner. L'ho dovuto rimpicciolire però...

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Firmato! Ovviamente fuori lei ed i suoi fedelissimi supporters.

paolo de gregorio ha detto...

Da una parte condivido totalmente il disagio di ospitare esponenti così conservatori in uno schieramento che dovrebbe essere laico e progressista. Dall'altro sono scettico sulla decisione di opporre un non voto. Sono pragmatico: i partiti devono occuparsi di tutto e di più nella sfera di milioni di cittadini. Quindi come prima cosa trovo pericoloso decidere in base ad un solo elemento, per quanto importante, perché qui si sta decidendo del destino di milioni di cittadini e famiglie e lasciarli in pasto ad uno schieramento a caso, mmh. Seconda cosa: non votare o votare contro potrebbe voler significare lasciar mano libera a partiti con decine e decine di "binetti" (veri e finti). Terza cosa: si rischia un cortocircuito, arriva l'altro che dice "io non li voto se quest'altro", e come sopra il risultato è l'egemonia del pensiero opportunista. Quarto: il Pd ha appena accolto i radicali e ha appena annunciato la candidatura di Veronesi. Quindi nonostante la presenza della Binetti, una qualche speranza ce la lascia. Infine: è vero che la Binetti, secondo me, doveva essere espulsa dal partito quando ha votato contro Prodi in un'occasione. Tuttavia va tenuto conto che non necessariamente la prossima legislatura sarà tale che un solo voto possa essere fondamentale: non è quindi escluso che potremmo trovarci in una situazione diversa in cui quel che fa la Binetti è irrilevante. Decidere in base alla sua presenza o meno può essere pragmatiicamente rischioso, in quest'ultimo scenario.

Detto tutto ciò, continuo ad augurarmi che venga isolata. Le "anime cattoliche" posso venir rappresentate da persone più illuminate. I cattolici "binettiani" già non votano e non voteranno mai a sinistra...

paolo de gregorio ha detto...

Ps: mi viene in mente in alcune occasioni la famosa immagine metaforica del marito che si evira per contrastare la moglie.

Anonimo ha detto...

io e Biru abbiamo firmato. e adesso un bel giro di mail.
Da chi è partita la petizione?

Anonimo ha detto...

Ah Giuseppe...ognuno ha i suoi mali eh.... :-))))
Un abbraccio a te e Chiara

Anonimo ha detto...

se non ti spiace Giuseppe copio il post con link, chiaramente

Anonimo ha detto...

Il PD non è obbligatorio!
Se non ci piace la linea di un partito, evidente anche dalle sue candidature, semplicemente votiamo per un altro partito! Non sta a noi "ripulirlo"!
Il voto dei delusi dal PD può e deve convergere altrove. Perché no? Solo perché i partiti minori non hanno pratiche chances di vittoria? Se tutti ragionano così, per forza poi la competizione elettorale è limitata sempre agli stessi soggetti!
Se proprio non ci piace nessuno c'è sempre la scheda bianca.

Saluti,

Andrea

Giuseppe Regalzi ha detto...

Prego, Sam, fai pure.

Giuseppe Regalzi ha detto...

Paolo: e anche se vincesse la destra? Tu hai notato differenze fondamentali in questi due anni di governo del centrosinistra, rispetto ai cinque precedenti? Dove sono stati i progressi in campo economico e civile? Quelli che hanno più da perdere da una nuova sconfitta sono loro, non noi. Io non sono più disposto a farmi ricattare in nome del meno peggio, che poi si rivela essere il peggio uguale.

paolo de gregorio ha detto...

Giuseppe, differenze fondamentali no, non ne ho viste, non quante ce ne saremmo meritate. Non concordo sul dire che non ci siano state differenze per niente: si è comunque intrapresa una strada per tentare di combattere l'evasione invece che osannarla come moralmente giusta. Si è tentato, almeno tentato, di ridurre in parte il potere di ricatto delle lobby (vedi tentativi di Bersani, riusciti purtroppo solo a metà). Si è abbandonata la strada dei condoni eterni e della svendita al ribasso delle proprietà pubblichee dei cittadini. Si è almeno timidamente discusso, troppo timidamente, di diritti di coppia (dalla parte opposta c'è uno schieramento che nemmeno in cent'anni farebbe mai neanche quello, nemmeno aprirebbe un'agenda di appunti). L'elenco delle cose non fatte è infinito, figuriamoci, figuriamoci poi se penso alla ricerca e alle promesse tradite.

Al tempo stesso almeno per quel che riguarda le candidature qualcosa si muove. Ma perché, la sinistra radicale qualcuno mi vuole dire che sta innoovando qualcosa? Che dice una sola cosa nuova? Che fa una sola cosa nuova in favore di un rinnovamento e ringiovanimento dei volti soliti noti? Voglio dire, Bertinotti, Diliberto, Pecoraro, Giordano e Rizzo sono forse più nuovi degli altri?

Allora certo rimane l'astensione o la scheda biannca. Ma l'astensione o scheda bianca vogliono dire che a vincere sono comunque sempre gli altri, i cittadini che votano (cattolici fondamentalisti se sono cattolici fondamentalisti).

Io sono per un cambiamento, al 100%, ma dovrebbe partire dalla base, dal farsi cittadini attivi nella politica, dentro i partiti. Al politico non cambia molto se la gente si astiene: se vince con l'1% degli italiani che va alle urne è comunque destinato a governare in modo tale e quale se vota il 99%, con lo stesso identico potere. Bisogna farsi sentire, certamente, ma con l'astensione i politici vanno a nozze.

Io sono anche d'accordo che si metta pressione ai partiti, ma facendosi sentire, protestando, scrivendo lettere. Il metodo "o lei o io", è mio modesto parere, non è detto che funzioni meglio. In ogni caso non mi piace in senso morale, perché anche il politico va persuaso, non ricattato. Siamo tutti uomini, dovremmo ottenere le cose per persuasione delle giuste ragioni, non in forme di ricatto incondizionato.

Valter Gallo ha detto...

Io la vedo così. Non riusciremo mai a far breccia con le ragioni del pensiero laico imbarcandoci in campagne "contro".
La Binetti ringrazierà per l'attenzione.

Joe Silver ha detto...

@paolo

"Ma perché, la sinistra radicale qualcuno mi vuole dire che sta innovando qualcosa? Che dice una sola cosa nuova? Che fa una sola cosa nuova in favore di un rinnovamento e ringiovanimento dei volti soliti noti?"

Ci sarebbe anche Boselli, ma mi sembra di votare per il dodo... :)

Anonimo ha detto...

Anche io mi auguro che alla fine la Binetti e i Teodem non stiano nel PD, ma non credo che questo sia il metodo per caratterizzare il nuovo partito come un partito veramente laico.
Ripeto qui quello che vado dicendo da tempo e che ho applicato “entrando” nel PD (io che non ho mai fatto politica e non sono mai stato iscritto). Nonostante gli scetticismi e le (facili) ironie, il PD ha realmente aperto le porte, per cui oggi è ancora un partito dai confini vasti.
Sta a noi, ai “fondatori”, agli iscritti o ai simpatizzanti dare un colore più definito a questo partito. Mi spiego meglio: non deve essere Veltroni a cacciare la Binetti, dobbiamo essere noi a rovesciare la situazione. Oggi molti di noi si chiedono: “Che ci sto a fare io in un partito dove c’è la Binetti?”. E’ la Binetti invece che deve chiedersi cosa ci sta a fare nel PD se esso ha la predominanza di laici.
Credo che queste domande la Binetti e i teodem stiano cominciando a farsele.
Carlo Traina

Chiara Lalli ha detto...

Valter,

Carlo,

secondo me la questione non è chi deve cacciare chi (non la metterei in questi termini), piuttosto: perché il PD deve trascinarsi questi "compromessi" (in politica si dice così, no?).
Inoltre credo che un gesto chiaro e coerente sarebbe strategicamente vincente, oltre che augurabile per ragioni non tattiche.
Non siginifca, ovviamente, prendersela con la persona Paola Binetti (che è un persona per bene e che non si è mai presentata come diversa da quello che è), ma affermare che esiste una incompatibilità insanabile tra il suo profilo politico e un partito che vuole definirsi laico (senza costole laiche, ma laico tout court - almeno da quanto ho ascoltato sabato scorso, giusto?).

Unknown ha detto...

Sinceramente non credo che i Radicali possano bilanciare in alcun modo, e per una semplice ragione: i teodem sono integralisti, per definizione disposti a sacrificare tutto alla proria causa, anche se far cadere un Governo che provi a legiferare secondo il programma che avevano sottoscritto.

E' inutile, la scorsa legislatura l'ha dimostrato: correttezza e razionalità hanno fatto sì che la RnP mandasse giù bocconi amari in nome della coalizione, salvo poi trovare sempre veti sulle questioni che ritenevano cruciali.

Quanto al chi votare, vorrei ricordare che per quanto completamenti assenti nei media e con trascorsi burrascosi, alle prossime elezioni i socialisti correranno da soli e la laicità sarà il loro cavallo di battaglia.

Forse dopo tre lustri si potrebbe lasciar perdere la nomea da capro espiatorio e valutare se dare appoggio alle stesse idee che hanno partorito un Zapatero. E questo senza dimenticare che con questa legge elettorale bislacca rischieremmo di diventare l'unico stato europeo senza un partito di ispirazione socialista: oramai tutti centristi o post comunisti/fascisti, da noi.

Unknown ha detto...

Come ho già detto ad Alessandro Ronchi, io sono umbro e non conosco la Binetti, ma ritengo che siano meglio 100 Binetti in casa che 1 Veronesi alla porta.
Durante la seduta del consiglio direttivo dei medici ISDE a Pisa, il 23 u.s., è girato il seguente slogan:
"CON VERONESI CANDIDATO
HAI IL TUO CANCRO ASSICURATO"
Allora chiediamo anche a Veltroni che smentisca le voci del suo "maanchismo" dichiarando nel suo programma RIFIUTI ZERO - INQUINAMENTO ZERO - ENERGIA SOLARE ED EOLICA - PENALIZZAZIONI PER LE INDUSTRIE AUTOMOBILISTICHE CHE CONTINUANO A PRODURRE AUTO TROPPO VELOCI E A BENZINA - INCENERITORI AZZERATI DALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA CON RICICLO ANCHE DEL RESIDUO 10% (consulta il Centro Riciclo Vedelago).
Solo così, per quanto mi riguarda, il PD potrà essere attendibile.

Saverio

Anonimo ha detto...

"CON VERONESI CANDIDATO
HAI IL TUO CANCRO ASSICURATO"

????

E perchè? Come viene motivato questo moderato, circostanziato e conciliante slogan?

Anonimo ha detto...

Ci giriamo attorno ma alla fine il tema è sempre lo stesso: “esiste un luogo (partito, associazione, …) o metodo (dialogo, lotta,) dove c’è più possibilità di fare affermare finalmente la laicità nel nostro Paese?”
E’ evidentemente una domanda retorica perché probabilmente dovremmo batterci per essa (la laicità) in ogni luogo e con ogni mezzo.
Però è anche vero che ci sono metodi che allontanano i neutrali e ci sono partiti che per la loro “vocazione” a rimanere minoranza non potranno mai incidere dal punto di vista legislativo.
Per questo credo che il PD, alla fine, è la forza che maggiormente dovrebbe essere “aiutata” (soprattutto in questa fase costituente) a caratterizzare la sua anima coma la più laica possibile.
Il mio timore è che – a seguito di una richiesta esplicita di “cacciata” dei teodem – ci sia un irrigidimento anche da parte dei cattolici più illuminati, quelli che non si oppongono alle Unioni Civili, al testamento biologico, ecc.
Ripeto: la mia speranza é che la Binetti e i Teodem, già prima marcati stretti dalle anime laiche presenti nel PD, incalzati ora dei radicali, decidano autonomamente di uscire dal gioco.
Abbiamo gli stessi obiettivi, sinceramente non so quale sia il migliore dal punto di vista strategico.

Anonimo ha detto...

URGENTE: questo un commento sul mio blog, da verificare:

"Dorina bianchi non è teodem
correggete questa corbelleria. dorina bianchi è addirittura d'accordo con le coppie di fatto.
C'è il suo blog dove dice in quale compmente ha aderito che è quella dei cattolici intelligenti e lungimiranti."

Giuseppe Regalzi ha detto...

Sam, ti confermo che Dorina Bianchi fa parte del gruppo dei teodem e ne appoggia le idee riguardo i pacs. Puoi vedere sul sito ufficiale della corrente, qui e qui. Di recente ha espresso qualche sfumatura differente, ma sempre confermando l'appartenenza al gruppo (qui). Se davvero ha cambiato posizione a 180°, dev'essere cosa degli ultimi giorni.

paolo de gregorio ha detto...

@ Chiara

" affermare che esiste una incompatibilità insanabile tra il suo profilo politico e un partito che vuole definirsi laico "

Io sottoscrivo pienamente. Non è quello però che afferma lo slogan, che sì è sintetico, ma afferma altro. Ma non era altrettanto valido uno slogan che sottolineasse che in un partito che si definisce "democratico" non può esserci posto per una persona che ha lasciato velatamente (manco tanto) ad intendere che quando vota, se vede un contrasto tra la nostra Costituzione e la Chiesa cattolica voterebbe coerentemente con la seconda invece che con la prima? (non so, "insieme alla Costituzione e non insieme a lei", oppure "lei non è dei nostri"). Se il messaggio invece che la protesta e la persuasione diventa "se c'è lei io non voto" ecco cosa temo che succeda: che si incoraggia la dirigenza a contare i voti. E quindi il risultato diventa che candidare la Binetti o meno è una questione di numeri (se il Pd la candida, che poi li si voti o meno, lo ritengo comunque un insuccesso). Se mettiamo che il bilancio voti persi - voti guadaganti propende a favore della Binetti, allora se la tengono. Ma anche in caso contrario la scelta diventa un conteggio di teste, che è un vecchio vizio dei nostri partiti duro a morire. Io ritengo che la scelta di non candidare la Binetti debba essere inevitabile conseguenza dello spirito che ispira il partito, punto, e metterla su un piano di voti dati o ricevuti lo trovo rischioso.

Chiara Lalli ha detto...

Paolo,

capisco benissimo quanto dici e risponde alle nostre idde.
Lo slogan "Se cìè lei non ti votiamo" è provocatorio (e forse non rigidamente letterale) ed è anche il risultato di uno scoramento - che diventa irosa rassegnazione quando si legge (a pagina 6 de Il Corriere della Sera di oggi, Aborto, i vescovi contro i medici. PD alta tensione con i teo-dem, a firma di Monica Guerzoni) che tra i nomi caldeggiati dal segretario del PD ci sarebbe anche quello di Maria Luisa Di Pietro (oltre a Francesco D’Agostino).

Anonimo ha detto...

Inserito riferimento al post ed alla petizione nel mio Blog.

Antonio Montanari

paolo de gregorio ha detto...

Chiara,

sì in effetti le mie polemiche forse sono stucchevoli perché nella sostanza siamo tutti d'accordo. Diciamo che mi frustra un po' vedere una tendenza generalizzata ad astenersi dalla politica e dal voto (ammetto che come tutti è stato il mio primo pensiero, ma ora ci sto ragionando). Credo che questa pratica abbia, per esempio, consentito la prima elezione di Bush (non pochi si astennero e non pochi, nobilmente ma rischiosamente, optarono per Nader). A volte le conseguenze possono essere nefaste.

Spero però vivamente che la campagna funzioni in un modo o nell'altro.

Ho letto poco fa della prospettiva Maria Luisa Di Pietro. Spero proprio di no, la misura sarebbe davvero colma (qui si parla veramente di accogliere un cinismo ideologico e immorale). In tal caso però non potrei non immaginare un Veronesi che togliesse il disturbo. Lo spero almeno. Così la tal prospettiva morirebbe così come è nata.

Anonimo ha detto...

Bella iniziativa. Ma a parte l'ambiguità del titolo (PD Binetti-free sarebbe andato meglio, forse si può modificare?), neanch'io condivido la scelta dell'aut-aut.
A mio avviso doveva essere posta come forte segnale di scontento lanciato al PD, rispetto a una sua brutta e risolvibile incongruenza, senza una 'minaccia' alla fine controproducente.
Dopotutto, binetti o no il PD avrà comunque il programma più laico e le dimensioni che ci vogliono, sbaglio?

ps Leggo ora il commento di Chiara Lalli, a chiarire. Condivido!Complimenti a Bioetica.

Chiara Lalli ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Paolo,
non sono affatto polemiche stucchevoli. Non è affatto semplice capire che diavolo succede e decidere di conseguenza.
La petizione ha l'intento principale di suggerire che il compromesso non sia necessariamente vincente.

marina ha detto...

firmato! La libertà della Binetti mi sta molto a cuore!

ciao marina

Anonimo ha detto...

A proposito dei commenti di Avvenire: ieri annunciava bugie della Fnomceo (ordine dei medici), questa mattina era sbertucciato su tutti i giornali con la smentita del dott. Bianco (presidente della Fnomceo) e questa sera ecco che si cominciano a diradare le nebbie della disinformazione:

http://bergamo.metropolisinfo.it/article/view/72475/

http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_2936282.html

http://it.notizie.yahoo.com/rtrs/20080225/tts-medici-aborto-lombardia-ca02f96_1.html

Anonimo ha detto...

grazie Giuseppe per la pronta e documentata risposta. alla faccia degli anonimi.

Anonimo ha detto...

Ciao, ho firmato anch'io, sebbene due parole in più sulla petizione non avrebbero guastato.
Ad ogni modo non credo servira' un granché, perché il fatto che ci sia la binetti nel pd non mi sembra una svista. La candidatura d'un rutelli a sindaco di Roma mi sembra un'altra pessima idea, ma del tutto coerente con la presenza della talebana dell'opus dei. Forse bisogna rassegnarsi a non votare pd.

Anonimo ha detto...

Aderisco alla grande e, se le mie limitate consocenze informatiche me lo permettono, linko e metto il banner!

Anonimo ha detto...

firmato: se permane Binetti e company sarò costretto a votare Sinistra Arcobaleno, l'unico partito che garantisce laicità in questo momento

Anonimo ha detto...

ovviamente una contraddizione assurda, anche se io non voto per motivi più profondi, ovvero, binetti a parte, nessuno è in grado di governare l'italia. tutti a casa.

Anonimo ha detto...

Come mai la Binetti si e Boselli no? Così non ci siamo, la laicità per me e' troppo importante.

Anonimo ha detto...

Per la presenza della Binetti e dei teodem, non voterò il Pd. Né alla camera né al Senato. E ho convinto a farlo anche tutta la mia famiglia. La Binetti e C. hanno rovinato il Pd, la sua credibilità e la sua attrattiva. Per 1 cattolico integralista che il Pd ha guadagnato candidando costei, ha perso 10 cattolici che hanno il senso della laicità dello Stato. Di certo ne ha persi 5, i miei.