venerdì 22 maggio 2009

La Svizzera è agli antipodi

Grazia Maria Mottola, «Testamento biologico in Svizzera. Si può rifiutare la nutrizione» (Corriere della Sera, 21 maggio 2009, p. 27):

BERNA – Via al testamento biologico in tutta la Svizzera. Le nuove norme, introdotte con la revisione del codice civile, in vigore dal 2012 (già in atto in alcuni cantoni) riportano diverse novità: le «direttive anticipate», redatte per iscritto senza bisogno di notaio e vincolanti per il medico, potranno riguardare qualsiasi trattamento sanitario (escluso suicidio assistito o disposizioni illecite come l’eutanasia) compreso il rifiuto di idratazione e alimentazione artificiali. Nessuna rottura da parte della Chiesa cattolica elvetica: «Non siamo entrati nel merito delle dichiarazioni anticipate – spiega don André-Marie Jerumanis, del comitato di bioetica della Conferenza episcopale svizzera –, ma certo non sono da rifiutare. Possono aiutare a prendere coscienza dei temi di fine vita, l’importante, tra le altre cose, è non limitare la libertà di coscienza del medico». Quanto alla nutrizione forzata: «Per noi resta il principio che non debba essere sospesa. Ma c’è una differenza – continua il prete –, in Svizzera non si fa muro contro muro: ciò che è legale non è per forza anche etico, quindi noi continueremo a indirizzare la gente verso scelte etiche, promuovendo anche le cure palliative». […]
Link utili: il testo dei nuovi articoli del Codice civile svizzero (quelli maggiormente rilevanti sono i nn. 370-73 e 377-81); il testo del «Messaggio concernente la modifica del Codice civile svizzero (Protezione degli adulti, diritto delle persone e diritto della filiazione)» del 28 giugno 2006, in cui il Consiglio federale svizzero illustra gli scopi e i principi dell’iniziativa legislativa.

4 commenti:

paolo de gregorio ha detto...

Leggevo:
"Ma c’è una differenza – continua il prete –, in Svizzera non si fa muro contro muro: ciò che è legale non è per forza anche etico, quindi noi continueremo a indirizzare la gente verso scelte etiche."

Da far trasecolare. A parte valutazioni sul chi da noi questo muro lo abbia eretto. Non si comprende, davvero, come e in che modo - peggio -, da quale dogma fideistico derivi che in Italia non si possa fare anche così.

E dove sarebbe scritto che in Italia, e solo in Italia, ciò che è legale è anche etico? Direi che è il contrario ad essersi osservato da noi, casomai, per esempio laddove si guardi discreta fetta della nostra classe politica e imprenditoriale passata, ma anche in parte preesnte: ciò che è legale viene spesso considerato una palla al piede e aggirtao, in favore dell'amoralità civile (spesso molto pubblicizzata quasi a livello di eroismo).

Alcuni chiamano questa differenziazione di strategie "relativismo". Solo un ennesimo esempio della più "relativa" dalle istituzioni.

P.S.: queste parole confermano ulteriormente la sensazione che spesso si ha che la natura delle battaglie di casa nostra di oltretevere sia integralmente politica, mirata a prendere il timone della nostra legislazione, per trasformare in legge il precetto, esattemente a questo punto come criticato dal Presidente della Camera, nonostante Casini tenti di rinnegare le stesse parole pronunciate dai prelati in persona.

Chuck ha detto...

O come amo la svizzera, più sto qui e più la amo. Un altro mondo.

Stefano Vaj ha detto...

x paolo de gregorio:

La chiesa cattolica resta tutt'altro che relativista.

Piuttosto, per tradizione "gesuitica" ed ovvia convenienza tattica, combatte solo le battaglie politiche che sa di poter vincere, che si tratti della lotta per le investiture, dei rapporti con lo Stato durante il Terzo Reich o del testamento biologico svizzero.

Pertanto, se vogliamo che anche la CEI riscopra improvvisamente la distinzione tra "legale" ed "etico", non abbiamo che da rendere perdente il tentativo di trasformare il secondo nel primo... :-)

Magar ha detto...

Anche nel Regno Unito siamo su un altro pianeta, visto che lì il dibattito pubblico si appunta piuttosto sugli eventuali ritardi del Parlamento a rispondere alle esigenze dei malati terminali che vorrebbero il suicidio assistito (anziché su come imporre trattamenti medici a persone impossibilitate a difendersi!).

http://www.guardian.co.uk/society/2009/jun/02/assisted-suicide-lords-multiple-sclerosis