Il numero degli sfollati ancora in hotel, oltre 16.000, dopo dieci mesi, parla chiaramente. Coloro che restano vengono accolti nei campi tenda, preparati velocemente. Restano in città, ma chiusi nell'ovattata atmosfera creata da chi tende a non farli pensare. E li blinda davanti al televisore. E li distrae con spettacoli di clown ed animatori. Pochi restano liberi, nella città fantasma. Quelli che hanno percepito. Quelli che vogliono vedere. E capire. E che tentano di organizzare una forma di resistenza al sopruso che si sta perpetrando. Ma sono tenuti sotto controllo. E neutralizzati. Viene loro impedito di comunicare con i concittadini nelle tende. L'operazione di comando e controllo è efficacissima. Si ottiene che gli Aquilani, sulla costa e nei campi, ricevano la medesima informazione, falsata, che passa nell'Italia intera: a L'Aquila si sta lavorando, tutto procede al meglio.E non è finita qua: Miss Kappa.
lunedì 15 febbraio 2010
Riassunto breve (di un orrore)
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