mercoledì 22 dicembre 2010

La Congregazione per la Dottrina della Fede ci mette una pezza

Abbiamo seguito alcune settimane fa, a partire da un’anticipazione del libro intervista Luce del mondo comparsa sull’Osservatore Romano, la vicenda dell’imprevista apertura papale nei confronti del preservativo. Non che Benedetto XVI abbia detto alcunché di clamoroso: non ha certo dato il via libera all’uso del condom fra coppie sposate. L’apertura è avvenuta per così dire lateralmente; assieme a qualche altro commentatore, ho cercato di mostrare come il papa (al netto di alcuni equivoci mediatici), indicando nell’uso del profilattico per contrastare la diffusione dell’Aids un «primo passo verso una moralizzazione», abbia aperto di fatto una breccia nella tradizionale opposizione cattolica alla dottrina del male minore. I cattolici sostengono infatti che ciò che è intrinsecamente male – come è, per loro, l’uso di un contraccettivo – non deve mai essere compiuto, nemmeno allo scopo di prevenire un male maggiore, come per esempio un contagio mortale.
Questa novità ha suscitato subito le perplessità di alcuni moralisti cattolici, e ha infine indotto ieri la Congregazione per la Dottrina della Fede (l’ex Sant’Uffizio) a pubblicare una nota «sulla banalizzazione della sessualità. A proposito di alcune letture di “Luce del mondo”», in cui si cerca di dimostrare che nulla è cambiato. In particolare, ecco quanto scrive riguardo al male minore:

Alcuni hanno interpretato le parole di Benedetto XVI ricorrendo alla teoria del cosiddetto “male minore”. Questa teoria, tuttavia, è suscettibile di interpretazioni fuorvianti di matrice proporzionalista (cfr. Giovanni Paolo II, enciclica Veritatis splendor, nn. 75-77). Un’azione che è un male per il suo oggetto, anche se un male minore, non può essere lecitamente voluta. Il Santo Padre non ha detto che la prostituzione col ricorso al profilattico possa essere lecitamente scelta come male minore, come qualcuno ha sostenuto. La Chiesa insegna che la prostituzione è immorale e deve essere combattuta. Se qualcuno, ciononostante, praticando la prostituzione e inoltre essendo infetto dall’Hiv, si adopera per diminuire il pericolo di contagio anche mediante il ricorso al profilattico, ciò può costituire un primo passo nel rispetto della vita degli altri, anche se la malizia della prostituzione rimane in tutta la sua gravità. Tali valutazioni sono in linea con quanto la tradizione teologico-morale della Chiesa ha sostenuto anche in passato.
È difficile capire in che consista la confutazione che la nota pretende di apportare. Sostenere che «il ricorso al profilattico … può costituire un primo passo nel rispetto della vita degli altri» implica infatti che l’uso del profilattico sia preferibile in quelle circostanze al non uso. Che per il papa la prostituzione rimanga «immorale» e debba «essere combattuta» è ovvio e irrilevante; come dice il nome stesso, quella che Joseph Ratzinger sembra aver abbracciato è la dottrina del male minore.

Una nota così palesemente inadeguata mostra meglio di mille discorsi che l’innovazione c’è stata, ed è stata profonda. Ma l’uscita della Congregazione per la Dottrina della Fede non può non essere stata concordata col papa, che si è dunque convinto – o è stato convinto – a tornare sui propri passi. Anche i generali in capo, a volte, possono essere costretti a rientrare nei ranghi.

29 commenti:

DiegoPig ha detto...

Il classico trucco da prestigiatore: indurre lo spettatore a prestare attenzione a qualcosa (la prostituzione come male, in questo caso) perchè non si accorga del trucco (la dottrina del male minore, in questo caso).


Cordiali Saluti,
DiegoPig

biolove ha detto...

Io penso che molto dipenda dalla prospettiva secondo cui sono osservate le cose : se si prendono in considerazione le parole del Papa per trarne aperture alla morale corrente (come certi media non mancano di fare) è chiaro che qualsiasi tentativo di precisazione viene visto come un passo falso e non come delusione per il fatto che non viene detto quel che ci si aspettava si dicesse : da quella nota emerge la condanna della prostituzione al pari della mortalità da HIV e, affermazione nient’affatto nuova e perciò coerente con la morale cattolica, si insiste particolarmente sulla “lotta contro la banalizzazione della sessualità” come un tutt’uno rispetto alla lotta contro l’Aids stesso.
Il comportamento di chi usa il profilattico (ben distinto dal preservativo, concettualmente, per quello che si capisce dalla prima parte della nota che chiarisce le parole di "Luce del mondo") "nell’intenzione di diminuire il pericolo di contagio, può rappresentare tuttavia un primo passo sulla strada che porta ad una sessualità diversamente vissuta, più umana" (e in questo impiego non si deve essere dimentichi, secondo il Papa,né della malizia della prostituzione, né di quella insita nella possibilità di contagiare altri in maniera potenzialmente mortale. La prostituzione col ricorso al profilattico non è così la scelta di un male minore.

Cordiali saluti,
biolove

paolo de gregorio ha detto...

@ Biolove

Da quel che ho capito io, si avanza l'ipotesi di una negazione della teoria del male minore nel momento in cui si consideri che per la chiesa il profilattico in sé è uno strumento moralmente sbagliato. La Sua spiegazione può reggere solo ad ammettere che in sé e per sé non ci sia qualcosa di instrinsecamente sbagliato nell'uso del profilattico. Devo dire che il passaggio riportato nel post non sembra dirimere questa questione: parrebbe quasi che si voglia sostenere che l'uso del profilattico non è un male intrinseco, ma senza dirlo a chiare lettere per non scombinare le carte. Lo si dà come contentino agli analisti più pignoli.

Difatti io da questo momento, senza una rettifica più chiara, riterrò che il papa e la chiesa (come confermerebbe questo passaggio della Congregazione) non considerano per niente il profilattico in sé e per sé un male (dipdende invece da chi e quando lo usa). Non che me ne cali, ma almeno una qualche speranza che sono finallmente terminati gli scellerati appelli in paesi martoriati da questa famosa malattia io ce l'ho.

biolove ha detto...

@ Paolo De Gregorio

Bisogna distinguere il modo in cui ho presentato io la nota della Congregazione dal messaggio della nota stessa perché se da un lato non penso di averla travisata(ho cercato di illustrare il pensiero del Papa quale risulta dal suo ultimo libro e come è stato poi ancor meglio chiarificato), dall’altro anche io (al di là di quello che posso pensare personalmente) colgo una positività nell’uso del profilattico ma nella sola “intenzione di diminuire il pericolo di contagio” (e comunque senza che con ciò tutto venga ridotto al “male minore”, perché resta in piedi ogni singolo aspetto della questione nella sua gravità sul piano morale).
La dottrina della Chiesa non è sconfessata dal Papa, ripeto, dal momento che la circostanza della prostituzione è segnata dal peccato e anche il rischio a cui si espone la vita di altre persone a causa di essa resta un elemento di disordine morale gravissimo.
Dal tutto emerge il messaggio che non può bastare il condom a fermare il contagio da Aids (cfr. http://www.zenit.org/article-19775?l=italian) e che occorre giungere a “una sessualità diversamente vissuta, più umana”.

Cordiali saluti,
biolove

Anonimo ha detto...

Mi domando il motivo di tanta attenzione filologia per questa nota della Congregazione per la dottrina della Fede.

La Chiesa ha "cambiato idea" praticamente su tutto in 2000 anni e noi ci chiediamo se una affermazione non esattamente chiara del Papa in un libro-intervista (e non in un documento ufficiale) sia o meno rilevante?

Io sinceramente troverei piu' stimolante discutere ´di come la Chiesa vede la sessualita' in generale. Possibile che per parlare di condom si debba parlare di prostituzione?? possibile che non ci renda conto una buona percentuale di infezioni da HIV o da altre malattie sessualmente trasmissibili non hanno nulla a che vedere con la prostituzione???


Saluti
Simone

Giuseppe Regalzi ha detto...

Simone, ti suggerisco allora di farti un blog tuo, dove potrai discutere a piacimento di tutto quello che trovi stimolante.

biolove ha detto...

@Simone

non è che non si vedano le cose che dici tu, il fatto è che il topic di questo post riguardava appunto gli argomenti della nota (e ancor prima del libro del Papa) o comunque sollevati a partire da quelli.

cordialmente,
biolove

Anonimo ha detto...

@Giuseppe

mi scuso in anticipo se sembrero' scortese. Ma io ho posto una semplice domanda: perche' in un blog in cui nessuno degli autori sostiene l´impostazione etica della Chiesa cattolica c´e´tanta attenzione a un dettaglio del genere.

Secondo me rispondere a questa domanda potrebbe essere stimolante.

A mio modesto parere questo atteggiamento conferma quello che scriveva Russell circa l´atteggiamento degli "ex-cattolici" o delle pesone che vivono in Paesi con tradizione cattolica verso la religione.

Saluti Simone

Giuseppe Regalzi ha detto...

Simone: la risposta mi sembra ovvia. La Chiesa cattolica ha un enorme potere in questo paese, in particolare nei campi di cui ci occupiamo noi che scriviamo in questo blog. È dunque vitale conoscere i suoi intendimenti, quello che i suoi esponenti pensano o progettano - anche nei dettagli. Non è che se la ignori sparisce dall'oggi al domani.

Anonimo ha detto...

@Giuseppe

Ma certo che la Chiesa e´importantissima e ha un peso enorme nella societa' italiana.
Il problema (almeno a mio modesto pare ) non e´che non ci si debba occupare della Chiesa e delle sue posizioni ma come lo si fa.

Disquisire se l´uscita del Papa rientra o meno nella definizione "di male minore" che la Chiesa da' mi pare una questione che debba riguardare la teologia cattolica! Se mi passa il paragone e´come disquisire del "sesso degli angeli". Se non credo negli angeli non posso mettermi a filosofeggiare sulla loro sessualiata', se lo faccio in qualche modo ne giustifico la loro esistenza.

Se poi vogliamo parlare delle dinamiche interne ai Sacri Palazzi magari potremmo dire che il nuovo Prefetto della COngregazione per la Dottrina della Fede, come sa scelto dal Papa in persona, il cardinal William Joseph Levada era a capo della diocesi di Portland che ha dichiarato bancarotta per evitare i risarcimenti milionari alle vittime dei preti pedofili che lo stesso Levada si e´ ben guardato di denunciare.

Mi domando come una qualsiasi nota di morale scritta da gente del genere possa avere una qualche lontana leggitimita'.

Mi scuso se sono sempbrato scortese.

Saluti

Simone

Giuseppe Regalzi ha detto...

«Disquisire se l´uscita del Papa rientra o meno nella definizione "di male minore" che la Chiesa da' mi pare una questione che debba riguardare la teologia cattolica! Se mi passa il paragone e´ come disquisire del "sesso degli angeli". Se non credo negli angeli non posso mettermi a filosofeggiare sulla loro sessualiata', se lo faccio in qualche modo ne giustifico la loro esistenza».

Assolutamente no. Tu confondi ermeneutica con teologia. Se io mi chiedo se una parte della Bibbia concorda con un altro libro della stessa, non sto dando per presupposto che la Bibbia racconta cose vere. Allo stesso modo nel post non disquisisco della dottrina ecclesiastica sul male minore - che è ovviamente sbagliata - ma mi chiedo se quello che il papa ne scrive si accorda con quello che ne dice il magistero ecclesiastico.

Anonimo ha detto...

@Giuseppe.

Esatto e´quello che sostengo io, la critica e´se il Papa rispetta il magistero. Un magistero che negli ultimi 2000 anni ha detto tutto e il contrario di tutto.
Fino al beato (sic!) Pio iX (anzi ben oltre) la democrazia, il liberalismo , l´istruzione obbligatoria erano considerati aberrazioni da combattere, ora la Chiesa si proclama difensore dei diritti umani. E di esempi ce ne sono quante ne vogliamo.

Disquisire se il Papa segue il magistero puo´essere molto divertente e stimolante ma non permette, secondo me, di compredere veramente dove va la Chiesa.
Sinceramente credo che i non-cattolici si dovrebbero interessare poco della coerenza del magistero ma di quanto quel magistero (coerente o meno) influenza la vita sociale dell´Italia.

simone

Giuseppe Regalzi ha detto...

"Disquisire se il Papa segue il magistero puo´ essere molto divertente e stimolante ma non permette, secondo me, di compredere veramente dove va la Chiesa".

Su questo evidentemente siamo di avviso opposto. Ciao.

Anonimo ha detto...

Mi domando:
quando abbia dimostrato che il Papa non segue il Magistero quale risultato si sarebbe ottenuto?

Simone

Giuseppe Regalzi ha detto...

Beh, questa sarebbe una novità dirompente: un'innovazione in grado di mettere in crisi la fondazione della morale sessuale della Chiesa, che si basa in parte proprio su questa assurda ripulsa del male minore (ma naturalmente l'innovazione papale è destinata a rientrare, da quello che si capisce). Lo scopo, in ogni caso, è quello di conoscere al meglio la realtà della Chiesa, in modo da capire cosa ci aspetta.

Anonimo ha detto...

Posso condividere, ma sara' la mia formazione scientifica ma dimostrare che qualcuno non segue un magistero che e'tutto tranne che coerente e immutabile, mi pare assolutamente irragionevole

Io non posso dimostrare che A (papa) e'uguale a B (magistero) se A e B non sono due costanti e soprattutto se B varia in base a quello che e´A.


Simone

Giuseppe Regalzi ha detto...

Con questo ragionamento non esisterebbe più la storia del pensiero o delle ideologie. Comunque, il magistero ecclesiastico su queste cose è del tutto coerente almeno dal 1968 a oggi. Un'innovazione sarebbe perciò una grande notizia.

Anonimo ha detto...

Forse mi sono espresso male.Io non ne nego la validita' dal punto di vista "storico", solo che per dire che c´e' stata un evoluzione lo si puo´solo vedere a posteriori.

Forse sono troppo "pratico", ma tre parolette dette dal Papa in un libro-intervista mi sembrano poche per dire che la morale cattolica sulla sessualita' sia cambiata, visto che son state pronunciare un anno dopo dalla stessa perosna che ha detto che il condom aumenta di diffusione dell´AIDS.

Giuseppe Regalzi ha detto...

"per dire che c´e' stata un evoluzione lo si puo´ solo vedere a posteriori".

Certo. Ma intanto c'è stato un cambiamento, e non capisco cosa ci costa cominciare a chiederci quanto lontano potrà andare. Ti ricordo che dopo la pubblicazione del libro quasi tutti i mezzi di comunicazione hanno proclamato che la Chiesa aveva cambiato opinione sul condom; la notizia era abbastanza grossa, e senza dubbio da indagare.

"tre parolette dette dal Papa in un libro-intervista mi sembrano poche per dire che la morale cattolica sulla sessualita' sia cambiata".

E infatti io non ho detto che sia cambiata. Anzi ho detto proprio il contrario (rileggi la fine del post che stai commentando).

Anonimo ha detto...

Forse e´fuori luogo (quindi mi scuso in anticipo) ma mi domando:
perche' si fa tanto dibattito su queste insignificanti (a mio modo di vedere) dichiarazioni e non si riesce a raccontare la vita della maggiornza dei fedeli cattolici che non si comportano certamente seguendo il Magistero in fatto di sessualita'?

Opppure perche' non si racconta mai (o poco e male) che le suore (sic!) americane hanno espresso la loro disapprovazione neiconfrendi della conferenza episcolare statunitense per non aver dettouna parola sull´ "ondata" di suicidi tra i giovani gay?

Simone

Giuseppe Regalzi ha detto...

Simone, ho già spiegato perché queste dichiarazioni non sono insignificanti. Sulle nostre libertà influisce di più ciò che dice il papa, non ciò che dicono le suore americane.

Anonimo ha detto...

Mi sembra una posizine molto discutibile.
Lei crede che la CEI avrebbe avuto la stesso potere durante il dibattito (assurdo) sui DICO se qualcuno avevsse fatto notare la rivista "Aggiornamenti sociali" dei gesuiti (sic!) scriveva che e´ un dovere del Parlamento fare una una legge che tuteli i diritti delle coppie formate da persone dello stesso sesso. Io credo proprio di no.

Le suore americane non conteranno molto in Italia ma credo che se si raccontasse molto di piu' la vita dei cattolici invece che quella dei preti la Chiesa avrebbe molti piu' problemi a imporre la sua visione del mondo alla politica italiana.

Simone

Giuseppe Regalzi ha detto...

Ma tu davvero pensi che in Italia contino più i gesuiti di Bartolomeo Sorge della CEI? Mi sa che viviamo in due paesi diversi...

Anonimo ha detto...

Io non ho detto che conti di piu', ma ho solo un fatto un semplice ragionamento "tattico" che poi non e´altro che il vecchio "divide et impera" dei romani.

I laici non posson sperare il Papa e i cattolici intregralisti domani si sveglini e dichiarino che si sono sbagliati su tutto ma possono provare a portare dalla loro parte quelli che sono democratici e che sono essenzialemnte laici e un ottimo strumento per farlo e´quello di dimostratre che esistono proprio all´interno della Chiesa queste forze.

Possibile che il Paese di Dossetti si sia ridotto a dover vedere rappresentata la Chiesa solo da Ratzinger e la sua stretta cerchia?

Sono troppo ottimista?

Simone

Anonimo ha detto...

PS
In effetiviviamo in due Paesi diversi. Io vivo in Germania, Paese in cui il primate cattolico ha firmato un testamento biologico molto piu' avanzato di quello che la "sinistra" italiania e´stata in grado di proporre.
Mi pare che anche questo esempio dimostri come quello che dicevo sia giusto.

Simone

Giuseppe Regalzi ha detto...

Simone, chiunque segua un po' di cose di Chiesa sa benissimo che non tutti i cattolici la pensano come il papa. Ma l'opinione che conta - che fa presa sul governo, e spesso pure sull'opposizione - è quella delle gerarchie. Amen.

Anonimo ha detto...

Non vorrei sembrare insistente , ma questo e´il Paese in cui una parte della DC (!) dichiaro' che non avrebbe fatto la campagna referendaria contro il divorzio.
Questi cattolici chi li rappresenta oggi? sono spariti e tutti seguono i dettami del Papa?
Mi pare molto difficile.

Mi domando in uno slancio di assoluta irrazionalita' cosa risponderebbe un politico che si difinisce cattolico se un giornalista gli chiedesse cdi commentare la prese di posizione di Bartolomeo Sorge o del primate cattolico di Germania?

Simone

Giuseppe Regalzi ha detto...

"Questi cattolici chi li rappresenta oggi?"

Li rappresenta, almeno in parte, la componente popolare del PD. Ma la quasi assenza di riscontro nelle gerarchie li ha intimiditi; così si finisce con una Rosy Bindi che propone i DiCo...

"Mi domando in uno slancio di assoluta irrazionalita' cosa risponderebbe un politico che si difinisce cattolico se un giornalista gli chiedesse cdi commentare la prese di posizione di Bartolomeo Sorge o del primate cattolico di Germania?"

Se è un politico di destra ti risponderebbe facendo dell'ironia anche pesante sui cattolici "adulti". Hai mai sentito come parlano i leghisti del Cardinale Tettamanzi - che pure non è proprio un comunista - per le sue aperture agli immigrati?

Ma adesso ci stiamo allontanando un po' troppo dall'argomento del post...

Anonimo ha detto...

ok grazie per la disussione

Simone