All’Einstein vietati i distributori di profilattici
Niente da fare. Il direttore scolastico quei distributori di profilattici nella sua scuola non li vuole proprio. Liceo scientifico Einstein, periferia sud-est. Con una delibera del Consiglio d’Istituto si approva l’introduzione di tre distributori nei bagni dei ragazzi: era il 25 maggio 2010. Ad installarli ci avrebbe pensato gratis la Lila, Lega italiana per la lotta contro l’Aids. Ma il direttore scolastico, Edgardo Pansoni, non ci sta. E invoca la risposta di organi competenti superiori. Così arriva la risposta dell’ufficio legale dell’Ufficio scolastico regionale: la decisione del Consiglio d’Istituto non può “ritenersi palesemente illegittima”. Ma poi arriva il Collegio dei docenti che l’8 febbraio 2011 blocca di nuovo tutto. Ora il rappresentante degli studenti, Pietro De Nicolao, ha inviato una lettera al ministero dell’Istruzione. E attende una risposta.(Questo il breve pezzo uscito il 4 maggio 2011 su City).
Essì, mica si può prendere una decisione così su due piedi!
Qui la cronaca della vicenda - una vera e propia saga - di Pietro De Nicolao.
19 commenti:
"Pietro De Nicolao, ha inviato una lettera al ministero dell’Istruzione"
mi complimento con cotanto studente per essere riuscito a trovare il Ministro dell´Istruzione in Italia perche' che io sappia non esiste, del resto l´Istruzione enon é nem programma di questo governo.
scusatemi, ma che necessita' di vendere profilattici a scuola? forse fare l'amore rientra nel programma di educazione fisica? Posso capire che ci sia il distrbutore di frutta fresca, di pane e marmellata, anziche' il fast obesive food, ma che urgernza ha uno studente, di aver a portata di mano un profilattico?
Forse costa meno che al supermercato? E' piu conveniente? Ah, per ricordare che c'è l'Aids... Ma allora bastava un buon manifesto ed un serie di seminari.... forse, ....
cui prodest?
buona giornata
francesco sirio
@ francesco
Se come dice lei non serve a nulla perche' si e' contrari visto che non costa nulla alla scuola?
Certo che non serve a niente se non si fa anche altro ma magari potrebbe aiutare a parlare di prevenzione a scuola, ovvero in un ambiente "protetto" in cuis i dovrebbe imparare ad essere responsabili(=prendere le decisioniche riguardano la propora persona in maniera autonoma e resposnabile) potrebbe essere utile.
@francesco sirio
Perche', scusi la brutalita', cosi'come mangiano, gli studenti, pure, trombano. Se c'e' la macchinetta del caffe', con tanto di decaffeinato, perche' il distributore di preservativi no? Il motivo poi e'banale: i giovini, che sono giovini, si vergognano ad andare in farmacia o al supermercato a comprare i preservativi, perche' hanno da guardare in faccia la commessa/cassiera. Pensi che ci sono ragazze che hanno pure vergogna a comprare assorbenti o mutande, in che mondo di inibiti viviamo... E allora un distributore automatico in un posto dove nessuno ti vede aiuta a superare la vergogna. E a non beccarsi l'AIDS o l'epatite. E a non mettere incinta la quindicenne di turno (oddio, le quindicenni trombano? e'proprio un mondaccio...)
FC Rotterdam
@ Francesco Sirio: se è una scuola gestita da preti, avere i profilattici a portata di mano può salvarti la vita.
anche i ragazzi trombano... non solo, ma fumano, si spinellano, si pasticcano, bevono alcolici....
Raga!!! forse ci siamo dimenticati che la scuola serve, anzi dovrebbe servire ad educare, a formare, non a dispenser di .... superfluo (oggi sono buono, non dico parolacce)...
ma questo e' un altro discorso, anche se, stando all'ultimo servizio di Report by Gabanelli, i nostri studenti, laureati, nonostante tutto, sono apprezzati in Europa... (anche senza il dispenser di profilattici)
... e per finire, se la Lila organizzasse un seminario, ed alla fine distribuisse gratis, o quasi, i preservativi, o lo inserisse in un depliant, opuscolo? A scuola servono libri e buona volonta', il resto e'... optional
ciao
franceso sirio
Che necessità c'è di scrivere un post? O di fare commenti?
Non credo che la domanda da fare sia questa ("che necessità c'è"), ma perché non dovrebbe essere accettata la richiesta degli studenti - sulle cui ragioni il post che linko e alcuni commenti che precedono questo hanno già detto.
Se in alcuni programmi scolastici l'educazione sessuale fa parte del curriculum, qui sembra una impresa impossibile anche far mettere un distributore. Oddio, che scandalo!?
Facciamo finta di niente, immaginiamo gli studenti casti e imbecilli, così il mondo ci sembrerà proprio il migliore dei mondi possibili. Ottima strategia!
"se la Lila organizzasse un seminario, ed alla fine distribuisse gratis, o quasi, i preservativi, o lo inserisse in un depliant, opuscolo?".
Quindi possono avere rapporti sessuali protetti solo un paio di volte dopo un seminario e poi tornare alla castità?!
"Gratis, o quasi" che vuol dire?
Il distributore di profilattici è, ovviamente, un'istigazione alla fornicazione.
@francesco sirio
Il fatto che "trombare" lei me lo metta sullo stesso piano di "fumare, spinellarsi, ubriacarsi, impasticcarsi" e'abbastanza rivelatorio.
Lei si oppone non alla deriva "consumistica" che porterebbe una macchinetta per la vendita di un prodotto allínterno di un edificio pubblico (cosa che peraltro avviene da anni con i generi alimentari): lei osteggia il sesso fra i/dei liceali. E allora sia sincero e lo dica apertamente: i preservativi a scuola no perche' i giovani non devono fare sesso. Ce la fa?
Aggiungo che il distributore, oltre a distribuire, potrebbe essere una occasione per parlare di sesso e di salute.
E ricordiamo che fine hanno fatto fare a Lupo Alberto - lo scandalo era avere nominato il preservativo. Forse ora saremo tutti dannati.
@ Francesco
"la scuola serve, anzi dovrebbe servire ad educare, a formare, non a dispenser di .... superfluo"
prendiamo atto che l´educazione sessuale e il sesso per lei sono superflui. Se leggesse le periodiche inchieste sul quando i gioovanni sanno di sesso e di prevenzione magari si renderebbe conto di quanto i nostri giovani sono in pericolo.
Ma del resto in Italia ci occupiamo della Vita mentre le umili vite dei nostri ragazzi non ci interessano!
Per Chiara Lalli, 24/5/11 09:05
"Aggiungo che il distributore, oltre a distribuire, potrebbe essere una occasione per parlare di sesso e di salute."
Ovvove ovvove!
Pevmetteve che i giovini pavlino di... ehm... intimità al di fuovi degli insegnamenti della sacva vomana chiesa!
Pevmetteve che codeste puve anime mangino ancova dall'albevo della conoscenza e possano evitave le giuste punizioni divine pev le lovo fovnicazioni?
Ovvove....
Cordiali Saluti,
DiegoPig
Tanto per saperlo incollo un comunicato stampa della Lila del passato autunno.
Sull'Aids altre informazioni di trovano qui: http://www.osservatorioaids.it/.
L'educazione sessuale non dovrebbe limitarsi a questo argomento, ovviamente.
LOTTA CONTRO L'AIDS: L'ITALIA FUORI DAL MONDO
L'imbarazzante assenza del nostro governo dalla Conferenza di Rifinanziamento del Fondo Globale per la lotta contro l'Aids, la Tubercolosi e la Malaria, dove porta solamente le solite promesse, finora mai mantenute
Como, 5 ottobre 2010. Alla viglia della Conferenza di New York del Fondo Globale, la Lega italiana per la lotta contro l'Aids ha scritto e indirizzato una lettera aperta al presidente del Consiglio e al Governo, sottoscritta dalle maggiori organizzazioni di lotta all'Hiv/Aids (Osservatorio Aids, Anlaids, Nadir, Gruppo Abele, Medici Senza Frontiere, European Aids Treatment Group di Bruxelles, e tanti altri, la lettera è reperibile nel sito www.lila.it).
Ancora speravamo che qualcosa a New York sarebbe accaduto, oggi apprendiamo che l'Italia non è ancora in grado di dire quando e come verserà al Fondo Globale i contributi già troppe volte promessi, e che non ha per il momento alcuna intenzione di annunciare quale sarà il suo contributo per il triennio 2011/2013, mentre altri Paesi stanno addirittura aumentando la loro quota.
L'Italia sta mettendo in gioco non solo la sua reputazione, ma la vita di milioni di persone.
Il Governo italiano ha deciso di restare fuori da ogni azione internazionale di lotta all'Hiv/Aids. Assente dalla Conferenza mondiale sull'Aids di Vienna del luglio scorso, assente oggi dal summit di New York sul rifinanziamento del Fondo Globale, inadempiente nelle sue promesse economiche, silente all'interno delle istituzioni europee dove pure è chiamato a partecipare attivamente, incapace di accogliere le indicazioni di documenti ufficiali e letteratura scientifica, il nostro Paese ha evidentemente scelto di sottrarsi a ogni confronto in materia di lotta all'Aids.
All'Italia è offerto un importante palcoscenico internazionale, nel 2011 sarà infatti la sede della Sesta Conferenza sulla Patogenesi della International Aids Society (il più importante appuntamento globale con la Conferenza mondiale sull'Aids), speriamo a questo punto che il nostro Paese ci arrivi perlomeno coi debiti saldati.
Perché le promesse mancate uccidono.
_____________________________________ Valentina Avon | Ufficio Stampa Lila email avon.stampa@lila.it mob ++39 348.0183527
skype valentina.avon
Lila | Lega italiana per la lotta contro l'Aids
Via Varesina 1 -22100 Como Tel 031.268828 Fax 031.303716 http://www.lila.it
Se si dovesse dare la precedenza ai desideri, anziche' ai doveri, alle necessita'... non credo che si possa andare aventi, in questa societa'. L'idea di installare un dispenser di profilattici, immagino nei bagni della scuola, dei maschi, un po' come in quelli delle stazioni di servizio sulle autostrade, non mi scandalizza... la trovo solo inutile e forse anche dannosa, oltre che assolutamente fuori luogo... e' proprio il caso di dire, nonche' sterile, priva di alcun contenuto educativo. E' ben diverso il contesto di un opuscolo informativo, dove il messaggio e' 'guarda che le cose stanno cosi', che l'atto sessuale e' atto di amore, fecondo...maturo, tra gente matura... non e' solo una strizzata di ghiandole. E se proprio non potete aspettare, evitate almeno di contrarre malattie, o mettere al mondo, prematuramente dei figli.'
Ho sintetizzato al massimo... forse anche troppo...
ciao
franceso sirio
ma che ...az, scusa, un blog nasce per accogliere commenti,,, e' la sua 'naturale destinazione'... la scuola non dovrebbe aspirare a diventare un 'bordello' (piu' di quanto non sia gia' :-(), ogni cosa al suo posto....
@Sirio, penso la Lalli intendesse che il blog è finalizzato a ricevere il commenti intelligenti, in suoi invece mi paiono addirittura indegni essere pubblicati (mi chiedo infatti perché ancora li ospitino, vada bene il contraddittorio ma che almeno sia su un certo livello).
Quanto al suo commento, ancora a sproposito, sui desideri e i doveri, non si vede come un distributore di profilattici possa improvvisamente deviare i ragazzi e far scegliere a loro di anteporre i desideri (sesso) a dovere (studio - ma forse per lei castità e preghiere) più quanto non facciano normalmente. Al contrario, la presenza fisica non che ingombrante dal punto di vista simbolico di un distributore potrebbe indurre i ragazzi ad associare al desiderio anche l'importante dovere della prevenzione.
@francesco sirio
Ma perche' un distributore di preservativi in un bagno di un liceo dovrebbe essere inutile? Se anche evitasse un contagio o una gravidanza non voluta, per esempio facendo in modo che un ragazzo un po'timido che si vergogna ad andare al supermercato in farmacia si prendesse la sua scatolina la'dove nessuno lo vede, non sarebbe tremendamente utile?
E perche' dannoso poi? Me lo fa un esempio?
E chi dice poi che il contenuto educativo, si esaursca con l'installazione del distributore automatico? Noi vogliamo SIA léducazione sessuale fatta bene dalla scuola pubblica, SIA l'accesso "agevolato" ai contraccettivi/metodi di profilassi contro le malattie sessulente trasmesse , dei quali quello in questione e' il piu' banale.
Il punto, Francesco Sirio, è che lei sta esprimendo un'opinione, ma il Consiglio di istituto di quella scuola ne ha espressa un'altra che gli organi competenti hanno dichiarato non illegittima, su esplicita domanda. Capirà anche bene che la sua opinione in materia di scuola varrà ben meno di questa ultima, almeno ai fini pratici. Lei sta ovviamente tentando di evadere la questione, pretendendo che la sua opinione, che potrà forse essere in parte simile a quella del dirigente scolastico, legittimi un abuso di autorità di quest'ultimo. Non dico che non si debba qui e altrove dibattere della questione e del suo merito e anzi, ben venga; prima però dovremmo almeno dirci d'accordo sul fatto che quello che è successo non aveva nessuna legittimità formale, mentre la delibera del Consiglio 'aveva tutta.
Sul merito io poi avrei poco da dire se banalità che sono ovvie per la maggior arte delle persone raziocinanti: ricordo bene che a scuola dove io andavo vendevano le caramelle, il cui fine educativo è tutto da dimostrare. Certamente si conferma ancora una volta la sensazione che ci siano persone che aspirano a inondare il prossimo di interferenze per consolarsi in qualche modo della propria relazione psicologica e patologica con il sesso. In effetti deve anche essere umiliante, per persone di una certa età, che forse sanno di non poter tornare più indietro, immaginare che dei giovani siano liberi dai lacci che hanno condizionato negativamente la propria maturazione. Ma le posso dire serenamente che anche se lei rimuove quel distributore non potrà interferire con le scelte di quei ragazzi. A mio parere, tutt'al più, li priverà di una possibilità in più di comportarsi già da adulti responsabili.
"dove il messaggio e' 'guarda che le cose stanno cosi', che l'atto sessuale e' atto di amore, fecondo"
Il modello educativo che si evince dalle parole di Francesco Sirio, così come lo si dovrebbe presentare ai ragazzi, è basato sulla menzogna (almeno, io sentirei di mentire, se affermassi certe cose davanti ai miei ragazzi).
L'atto sessuale non è necessariamente un idilliaco atto d'amore.
Compatibilmente con i tempi biologici e psicologici di ciascuno, prima l'individuo prova a imparare a distinguere se sta facendo l'amore o solo sesso meglio è. Ovviamente, cercando di fare meno danni possibili, anche grazie al profilattico.
Poi, ci saranno pure coloro che, liberissimi, intendono evitare l'apprendistato e sono disposti a confinare il proprio rapporto di coppia in un ruolo subalterno a un altro ideale d'amore. Non sarò certo io ad obbligarli alla copula "fraudolenta" e a metter loro il condom sul pisello a forza (basta che se lo tengano nel fodero e non vadano in giro ad esibirsi senza protezione che "tanto poi mi confesso").
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