mercoledì 10 ottobre 2012

Obiezione di coscienza


La relazione ministeriale sulla applicazione della 194.

2 commenti:

Unknown ha detto...

L’aborto è un giallo anomalo nel quale si conosce subito il carnefice (nome in codice 194) e si scoprono le vittime poco per volta: prima la vittima predestinata, quella che nelle prime pagine del giallo ci lascia la pelle. Il personaggio di solito è recitato da un attore sconosciuto, forse lo si vede vivo in una scena (nel nostro caso si chiama ecografia) forse nemmeno lì. I gialli sono tutti così. Poi, verso la fine, appare la vittima che non ti aspetti: muore la donna che ha premuto il grilletto. Titoli di coda, applausi.

Fortebraccio ha detto...

Applausi?
mah.
Conosco operatori che smettono (dichiarandosi obiettori) per evitare di guardare certe donne ripetere clichè (che interessano solo loro); mai visto gente veramente giubilare...

Comunque.
Forse sarebbe il caso di dare un'attenta occhiata alla tabella 13 (percentuale di donne che già hanno figli e richiedono un IVG) ed alla tabella 15 ("recidività").
Unite le considerazioni alla tabella 6 (distribuzione tra le età) e poi cominciamo a parlare di "vittime che non ti aspetti", eccetera.

Detto questo, due domande: 1- ma in Puglia che succede? Preservativi e pillole non ne vendono? 2-In Campania hanno i registri con un solo campo (numero totale d'interventi)?

Parliamo di ritardi ed obiezione:
l'80% delle interruzioni avvengono entro le prime 10 settimane. Contando che dalla richiesta al ricovero devono passare almeno 7 giorni (che quindi andrebbero scalati dal conteggio della tabella 21), mi par di poter dire che il servizio sia garantito con una certa celerità, tutto sommato (visto che l'IVG non è un intervento da bollino verde). Soprattutto per chi ha le idee chiare fin da subito.
Gli interventi che avvengono dopo la 12ima settimana (quando cioè si fa l'ecografia con la valutazione della traslucenza nucale) mi sembrano talmente basse da zittire, di fatto, qualsiasi balbettio sulla "selezione della razza".