domenica 13 marzo 2011

Pensieri

When I started writing about science, it was extremely commonplace to meet people, in journalism and in television, who would proudly tell you that they know nothing about science, and then explain that this meant they were in a better position to communicate science to a lay audience, because they could better identify with the mindset people who didn’t understand it. “If I can understand my article, then the public can too”.
Ben Goldacre, Do specialist journalists need to know anything about their subject? after @timharford.

7 commenti:

paolo de gregorio ha detto...

Perché ovviamente l'eventualità che i lettori poi rimangano nella stessa identica ignoranza rispetto a prima, dopo aver letto l'articolo, è un aspetto secondario per tutti.

Si potrebbe usare lo stesso criterio nell'insegnare le lingue: "qui si parlerà sempre e solo italiano, perché se parlassi inglese non mi capireste mai (in effeti io l'ingelse manco lo so, qundi imparerete ancora meglio)".

Dopo mi leggo l'articolo completo.

Anonimo ha detto...

Personalmente quello che trovo veramente insopportabile negli articoli di "divulgazione" scientifica e´la presssoche' totale mancanza di capacita' di trasmettere che cosa sia realmente la scienza, quale metodo utilizzi e quale sia il tipo di informazioni che si possono trarre da esse. Per sempio, il concetto che ogni conoscenza scientifica si di per se' provvisoria e´un concetto assolutamente alieno.

Limitandomoni al mio campo (sono biologo) e´quasi impossibile trovare un articolo, che parli anche di una importantissimo scoperta scientifica, senza che ci sia l´ossessiva necessita' di trovare in esso la base di una qualche possibile terapia. Al contrario ricerche che avrebbero potenziali molto piu alti vengono completamente ignorate perche' "troppo teoriche".

Credo che la soluzione si possa trovare "solo" in una educazione di base alla scienza molto piu' diffusa e attenta, piu' che alla nozione in se', a trasmettere il metodo scientifico.

Simone

Anonimo ha detto...

O, forse, sarebbe sufficente non aver tanta paura di spiegare le cose.
Vien da pensare che per una persona che magari si stufa di leggere un articolo troppo "tecnico", un'altra, magari, si incuriosisce.
Anche perché c'é da chiedersi a che serva scrivere di fuffa perfetta: se non dici nulla, il fatto che taluno non ti legga, perché mai dovrebbe disturbarti?
Il risultato è lo stesso.
etienne64

Anonimo ha detto...

@ etienne64


provi a farlo capire all´editore che paga i conti che no conta nulla se un giornale non vende....

Simone

Anonimo ha detto...

Mah, mica tanto convinto che un giornale pieno di fesserie venda più di un giornale ben fatto.
Temo che i giornalisti pensino che tutti siano fatti della loro stessa pasta. Per fortuna non è così.
etienne64

Sici ha detto...

Però è un dato di fatto che sui giornali italiani la scienza passa per quella materia che, in assenza di un modo sensato di impiegare meglio i cervelli, trova il modo di dimostrarci che chi ha il cane lo porta a spasso e quindi si muove di più (repubblica di oggi).

O davvero si fanno un sacco di ricerche idiote, o il modo di comunicarle le fa passare per tali...

moma ha detto...

Scusate, ma l'espressione essere umano ogm in questa roba trovata sul web:
http://wellme.it/salute/fido-e-co/2350-gene-cancro-seno-ogm-spagna

???
Mah.