sabato 21 maggio 2011

Carlo Lottieri e l’omofobia

Scrive Carlo Lottieri sul Giornale di ieri («Quella legge sull’omofobia è solo ipocrita e illiberale», 20 maggio 2011, p. 12):

Forse mi sbaglio, ma a mio parere la maggior parte degli omosessuali non chiede – in Italia come altrove – di ricevere trattamenti di favore, né (ancor meno) che sia sfavorito chi è autore di aggressioni a loro danno. Essi chiedono solo di essere rispettati quali individui e che ogni crimine sia giudicato per quello che è: indipendentemente dalle preferenze sessuali della vittima.
(Il sottotitolo dell’articolo ribadisce: «Imporre come aggravante l’omosessualità della vittima di un reato è un controsenso».) Mi sembra che queste parole dimostrino una incomprensione totale e stupefacente della proposta di legge n. 2802 contro l’omofobia, su cui la Commissione Giustizia della Camera ha espresso l’altro giorno parere negativo. La proposta di legge intendeva stabilire un’aggravante non già per i delitti commessi contro gli omosessuali, ma per i delitti commessi a causa del fatto che una persona è omosessuale. C’è una enorme differenza: a un omosessuale può capitare, per esempio, di essere picchiato per una manovra azzardata con l’automobile, e questo delitto continuerebbe a essere punito come l’identico delitto commesso contro un eterosessuale, anche dopo l’approvazione della legge contro l’omofobia.
Basta leggere l’art. 1 della proposta:
All’articolo 61 del codice penale è aggiunto, in fine, il seguente numero:
«11-quater) l’avere, nei delitti non colposi contro la vita e l’incolumità individuale, contro la personalità individuale, contro la libertà personale e contro la libertà morale, commesso il fatto per motivi di omofobia e transfobia, intesi come odio e discriminazione in ragione dell’orientamento sessuale di una persona verso persone del suo stesso sesso, persone del sesso opposto, persone di entrambi i sessi».
L’articolo è scritto malissimo (l’arte di redigere le norme sembra ormai perduta nell’odierno parlamento), al punto che sembra comprendere nell’omofobia anche l’odio (invero abbastanza teorico) per gli eterosessuali; ma una cosa si comprende perfettamente, e cioè che qui si sta parlando dei motivi del delitto, non di altro.
Lottieri avrebbe potuto contestare la necessità di prevedere un’aggravante specifica (ma ricordiamo che si tratta di delitti commessi a causa di ciò che una persona è, non di ciò che fa, e dunque particolarmente odiosi); non può invece stravolgere la legge, al punto da far sorgere il sospetto che non l’abbia mai nemmeno letta.

Aggiornamento 23 maggio: cade nello stesso errore Marcello Veneziani («E ora un bel ministero per la tutela dell’omosessualità», Il Giornale, 22 maggio 2011, p. 1). Nulla di cui stupirsi.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

In casi come questi, le possibilità sono due: o si tratta di ignoranza (vuoi del contenuto specifico della legge, vuoi di quanto già previsto per altre forme di odio specifico come la legge Mancino), oppure di profondissima malafede; in tutti e due i casi, chi parla non ci fa di certo una bella figura.

Simone ha detto...

Pultroppo la sedicente opposizione ha perso l´ennesima occasione per proporre una vera legge contro l´omofobia che non sarebbe di certo passata ma almeno avrebbe avuto il merito di essere vera politica e non solo una postilla inutile al codice penale.

Anonimo ha detto...

pongo una domanda: quale necessita' c'e' di una legge del genere? Forse oggi e' lecito, non e' punito chi, offende, maltratta, percuote, a causa della omosessualita', una persona omosessuale? Una siffatta aggravante, tecnicamente e praticamente, esiste gia', 'motivi abietti'.... puntualmente quanto giustamente applicati... laddove venga acciuffato il colpevole (ma se è per questo anche Yara sta' ancora aspettando... ma non importa a nessuno, omosex invece oggi e' trendy, anche se per poco, spacciata come una moda, sara' effimera anche questa). Non sara' invece la 'clava' dell'omofobia, agitata per tracciare un solco diverso, a tutela della omosessualita', leggasi reato di opinione? .... acca'... nisciune' fessa|.....
..tsk tsk ... Paola Concia, che ci viene a parlare di omofobia... in puglia... a buon intenditore poche parole!!!!
buona giornata
francesco sirio

Simone ha detto...

Anche lei non ha letto il disegno di legge in discussione come del resto il giornalista.

Il suo commento su Yara e´veramente infame, pensavo che la Santanche' non avesse infettato cosi tanto il Paese.

Angelo Ventura ha detto...

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. La legge contro l’omofobia applica ai reati motivati da odio omofobico la stessa aggravante applicata agli atti motivati da razzismo, antisemitismo e intolleranza religiosa. Non “favorisce” nessuno. Pone l’omofobia come disvalore (quale è). Gli ipocriti che si oppongono a tale legge sono COMPLICI dei criminali colpevoli di odio e violenza omofobica. Chi non lo vuol capire è complice di una cospirazione clericofascista che vuole avvicinare l’Italia all’Uganda e allontanarla dall’Europa. si tratta di difendere una minoranza di cittadini contribuenti e onesti da discriminazioni ingiustificabili, in linea con legislazioni esistenti in tutti i paesi civili, tranne l’Italia, il cui governo segue le menzogne di un non-stato, il Vaticano, le cui gerarchie proteggono pedofili e riciclatori di denaro sporco.- VOGLIAMO ESSERE EUROPEI non vatiCANI!!!

Anonimo ha detto...

l'omofobia, chiamiamola cosi', anche se le fobie sono ben altra cosa, e' gia' un disvalore, non c'e' bisogno di un legge ad hoc che lo riconosca. Ed esistono gia' i mezzi di tutela, 'dell'omosessuale' in quanto persona, che davanti alla legge resta un cittadino uguale agli altri, non mi risulta che ci sia qualche legge che dica il contrario. Il resto, e' un discorso di cultura, che non si puo' 'combattere' a forza di norme penali. Da una parte depenalizziamo, e dall'altra ci incasiniamo? La tutela delle minoranze non la si ottiene con norme bandiera, (o clava). Vendola lo abbiano eletto in puglia, senza il bisogno di alcuna legge a favore degli omosessuali...e nonostante non fosse simpatico alla Concia (anche lei omosessuale o forse transessuale, visto che prima era normalmente sposata) anche se, una tiratina di orecchie gliela darei volentieri...ora perche' alla fine ...gli ospedali stanno chiudendo forse piu' di prima i battenti.... altro che urgenza di legge antiomofobia:-( le urgenze ci sono... e ben altre!!! e coinvolgono tutta l'italia (intesa come cittadini italiani)
buona giornata, se potete...
francesco sirio

Anonimo ha detto...

Gentile Sirio le leggi servono anche come 'bandiera', come monito e simbolo appunto, proprio per favorire l'attecchire dell'effettiva uguaglianza delle persone nella coscienza pubblica.

Anonimo ha detto...

attenzione a mettere troppe bandiere, o bandiere fuori posto, o redigere scalette di tutela... si finisce per fare solo delle parate, e dopo tutti a casa... e le scale, possono anche essere rovesciate...
Il valore/disvalore di una persona, lo si vede nei fatti....

p.s. ho sentito dire che in Svezie esista una legge a tutela della omosessualita'... (non sembra o non vuol sembrare il nostro caso) il risultato e' stato che un sacerdote si sarebbe preso un po' di carcere per aver letto in pubblico dei passaggi biblici, ritenuti lesivi dell'omosessualita'...
Sto cercadno di verifcare se si stratti di una bufala internettiana, ma se cosi' non fosse........
franceso sirio

Marcoz ha detto...

Sembra che il parroco abbia anche aggiunto che l'anomalia sessuale è un cancro radicato in tutto il corpo della società e che l'omosessualità può portare alla pedofilia.
L'arresto, in effetti, mi sembra eccessivo: quello che ha detto è né più né meno quello che è possibile pensare del clero.

Anonimo ha detto...

Già la legge Mancino introduce delle aggravanti per reati mossi da odi specifici su base razziale o religiosa, non si capisce perché chi non ha nulla da eccepire sulle prime, l'ho abbia sempre da fare quanto si tocco l'orientamento sessuale: ipocrisia?

Simone ha detto...

@ anonimo:

magari fosse ipocrisia!! Si tratta di voler tutelare le persone che sostengono tesi omofobiche!

Anonimo ha detto...

in una società libera le opinioni omofobiche vanno tutelate: è ovvio. Altrimenti che società libera sarebbe? Una società libera tollera omofobi, bestemmiatori, pornografi ecc. Persegue le aggressioni, e non le opinioni e la loro espressione.

Simone ha detto...

@ Anonimo:

se il suo ragionamento e' corretto l´Italia, il Canada e buona parte dell' Europa NON SONO DEI PAESI LIBERI. In tutti questi chi fa discorsi razzisti e´punibile a norma di legge anche a pene detentive.
Ne prendo atto.

Che brutta bestia la logica.
E´bellissimo che si riesca a giustificare con la liberta' l´intollerenaza verso la liberta' altrui, veramente complimenti.

Anonimo ha detto...

le leggi sono bandiere??? mai sentita prima una simile sciocchezza. Le leggi devono tutelare i diritti, e besta, mentre le pene aggravanti hanno senso se si è in presenza di qualcosa che aggrava effettivamente. Picchiare una persona perché è omosessuale non è un'aggravante rispetto al picchiarla perché è comunista o cristiano o svizzero o eterosessuale ecc. Ed è evidente che in un paese libero "fare discorsi razzisti" è possibile; le parole non si censurano mentre si colpiscono le azioni che ledono la libertà altrui. Perché quando si cominciano a bruciare libri e a chiudere bocche, non si sa più dove si va a finire. Comunque, se qualcuno vuole davvero mettere benzina sul fuoco e fare esplodere una fiammata di omofobia nel Paese, continui così.

Giuseppe Regalzi ha detto...

"Picchiare una persona perché è omosessuale non è un'aggravante rispetto al picchiarla perché è comunista o cristiano o svizzero o eterosessuale ecc."

Non è un'aggravante rispetto a questi, certo; però non dovrebbe neppure essere considerato meno grave, no? Eppure oggi la legge (Legge Mancino, ricordata più volte nei commenti precedenti) prevede pene apposite per "chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi". Non per la discriminazione basata sull'orientamento sessuale.