domenica 3 aprile 2011

Forse Marcello Veneziani non è un intellettuale modesto

Ho sempre considerato Marcello Veneziani un intellettuale modesto. Mai originale, mai scintillante, ottusamente conservatore, eternamente risentito nei confronti prima della «Sinistra» e poi degli ex camerati di AN, strategicamente schierato a difesa dell’Indifendibile.
Vedo però adesso che dovrei forse modificare il mio giudizio. Ecco cosa scrive Veneziani in difesa dell’ultima uscita di Roberto de Mattei («Cacciate quello studioso, è un cattolico vero», Il Giornale, 2 aprile 2011, p. 1):

È uscito in questi giorni un film terribile, «Non lasciarmi», dove un gruppo di cloni umani viene allevato per fornire pezzi di ricambio all’umanità. Dopo gli espianti d’organi, le loro giovani vite «completa­no» il loro corso, cioè muoiono. Ma quei cloni sono ragazzi e hanno emozioni, pen­sieri, amori, anima.
A pensarci, quel Dio crudele che manda catastrofi per liberare dal peccato è come quella Scienza crudele che manda a mori­re le sue creature per liberare dalle malat­tie. Anche lo scientismo ateo ha le sue vitti­me ed esige, come il Dio del Vecchio Testa­mento, di sacrificare Isacco in suo nome. Che dite, cacciamo pure i ricercatori che credono nella Scienza assoluta, o più sag­giamente puniamo le violazioni ma non le convinzioni?
Il problema di questo ragionamento è che Non lasciarmi non è un documentario: è un film di fantascienza. Le «vittime» che Veneziani addebita allo «scientismo ateo» sono i personaggi di un’opera di fantasia. E nonostante tutti i miei sforzi, non riesco a capire come si possano imputare ai «ricercatori che credono nella Scienza assoluta» – ammesso che esistano – non dico le opere, ma anche solo le intenzioni dei mad scientists ritratti in un film.
Un altro paragone di questo genere, e non considererò più Marcello Veneziani un intellettuale modesto. Lo giudicherò, più semplicemente, un cretino.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Roba veramente da far cadere le braccia (e non solo...), ma possibile che siamo veramente messi così male quanto a "pensatori"?

Joe Silver ha detto...

Soprattutto è uno che spoilera vergognosamente un film che svela quella verità a poco a poco (o almeno spero che sia così, poiché il romanzo di Ishiguro da cui è tratto deve gran parte della sua forza al non essere esplicito).

Pisacane ha detto...

Grande ottimismo, grande fiducia nelle possibilità dell'avversario di soprenderci. Questa qualità un po' mi manca. Un intellettuale di regime è un etichetta, un pregiudizio, lo so. Eppure, almeno in questo caso, non mi riserva sorprese.

Anonimo ha detto...

Una riflessione fresca che forse ha qualche guizzo e non farà gridare al "cretino" (ma ritengo si sia troppo ottimisti al riguardo, visto che qui non si pubblica nulla che sfugga a una certa normalizzazione di pensiero):
"Riflessioni sull’azione di Dio nel mondo, su quella dei laicisti e su quella dei cattolici tremebondi e pseudo scandalizzati"
http://www.libertaepersona.org/dblog/articolo.asp?articolo=2417

Marcoz ha detto...

Gentile Anonimo, il piatto del giorno (cioè la "riflessione fresca") è una minestrina riscaldata.
Però, non discuto l'entusiasmo: i gusti sono gusti.

Anonimo ha detto...

Per Marcoz :
la "freschezza" del "piatto" era riferita al momento della sua comparsa sul web e al mio postarlo qui appena sfornato (ieri, da un sito dove i commenti non mancano, come in questo blog).
Quanto all'accettazione dei presupposti culturali di cui a quell'articolo lo so benissimo che è assai difficile essere profeti in questa patria ...

paolo de gregorio ha detto...

Giuseppe, ma che fai, mi ti attacchi all'esempio scelto, che era mero artifizio letterario? Per dare sostanza alla tesi basterebbe richiamare quello che è stato capace di fare l'Uomo con Matrix, senza fare troppo sforzo di memoria storica; ed è solo uno dei tanti esempi che ora mi vengono in mente. Serve davvero aggiungere altro?

Giuseppe Regalzi ha detto...

:-D

Francesco Cerisoli ha detto...

Ma e' ovvio, suvvia: e' una metafora per tirare in ballo i soliti embrioni ;-)
Solo che ormai siamo cosi' oltre la metafora che gli embrioni ce li siamo proprio persi...

Anonimo ha detto...

Forse vedo film diversi da quelli che possono citarsi come facenti parte della storia stessa, ma dal "mondo parallelo" in cui vivo osservo chi si può permettere di qualificare l'eutanasia come una cura (Veronesi nel suo ultimo libro) e contemporaneamente continuare a detenere il suo ruolo di autorità medica venerabile in un settore ancora regolato dai principi ippocratici; la stessa persona di cui sopra, senza averne diretta competenza, ricoprire ruoli apicali e decisionali nel settore dell'impiego dell'energia nucleare nel nostro Paese (in consonanza di idee, su ciò, con l'astronoma Margherita Hack).
E il tutto non senza critiche, magari, da parte di coloro che li apprezzano per altri aspetti, ma critiche,c'è da ritenere, non prive di "simpatia", per il solo fatto che la loro mente non è attraversata dall'idea di Dio, cosicché se simili posizioni fossero sostenute da credenti sarebbe certo più "doveroso" e gustoso mettere in luce contraddizioni e puntare l'indice contro.
Come chi si lamenta che non vengano fuori gli embrioni in discussioni dove non se ne vede l'ombra.
Ovvio è, riguardo alla teodicea o agli embrioni, che per chi vi vede cose che non esistono o che non valgono nulla, sono sullo stesso piano

Paolo Garbet ha detto...

Non capisco una cosa: che bisogno c'è di attendere un altro paragone?

A parte questo, è inutile negare che ormai questo paese è destinato a un declino irreversibile. Con personaggi come questi a indicare la rotta, non ci sono speranze.

Giuseppe Regalzi ha detto...

Paolo, bisogna sempre dare il beneficio del dubbio. Magari la sera prima aveva mangiato pesante... ;-)